Giorgia / #fareimpresa

Crisalide

Sceneggiatura scritta da Carlos Bolaños della Scuola di Cinema ”Anna Magnani’ di Prato
Giorgia - Fare impresa

[NEL CAFFÈ DI LUIGI – INTERNO GIORNO]
La punta di una stilo scorre le offerte di lavoro sulla pagina di un giornale. Si ferma su un annuncio parzialmente visibile.

Su un tavolo circolare di alluminio: giornale aperto, la stilo, una tazzina bianca con ancora del caffè e un telefono cellulare nero. Una mano di donna afferra il cellulare, lo apre e compone un numero che compare progressivamente sullo schermo. Il pollice si ferma accanto al tasto verde di chiamata.

CLAUDIA (35 anni) siede al tavolo e ha il cellulare in mano. Lo guarda con aria assorta mentre mordicchia un angolo del labbro inferiore.

Claudia chiude il cellulare. Chiude anche il giornale. Si porta alle labbra la tazzina di caffè che poi riapoggia sul piattino. Mette il cellulare nella borsa poggiata per terra accanto alla sedia e si alza. Prende un giubbotto di pelle marrone dalla sedia accanto.

LUIGI (33 anni) è alla cassa del bar. Guarda davanti a lui.

LUIGI
Buongiorno Claudia. Trovato qualcosa?

CLAUDIA
Non veramente. In questo periodo è tutto fermo. Tranne i bar al mattino.

LUIGI
Ah ah! Non credere! Hai voglia di vendere caffè per coprire le spese! E poi guai se non batti uno scontrino, diciamo…per arrotondare.

CLAUDIA
Giusto! Faremo salire il PIL di questo paese grazie agli scontrini del caffè! Comunque, se un giorno decidi di liberarti di tua zia, chiamami e faccio io la cameriera!

LUIGI
Lo farò, ma quella è coriacea. Manco un raffreddore prende!

CLAUDIA
(Sorridendo mentre tira fuori il portafoglio dalla borsa che ha sulla spalla destra)
Vabbe, vorrà dire che devo continuare a cercare.

LUIGI
Oggi offre la casa, dai!

CLAUDIA
(Rimette lentamente il portafoglio in borsa)
Se offri il caffè a tutti quelli che cercano lavoro rischi di chiudere e mi tocca pure comprare il giornale. Ah, ti dispiace se il supplemento di oggi te lo rubo?

LUIGI
Figurati! Fai pure.

CLAUDIA
Ciao Luigi! Buona giornata.

LUIGI
Anche a te!

Claudia esce dall’inquadratura e Luigi la segue con lo sguardo.

PER STRADA – ESTERNO GIORNO
Claudia guarda per terra mentre cammina per strada, le mani nelle tasche del giubbotto. Si imbatte in un roll-up con la scritta GiovaniSì che si trova sul marciapiede. Claudia fa per prenderlo prima che cada per terra. Una RAGAZZA la aiuta.

CLAUDIA
Scusa, scusa…ero proprio distratta…

RAGAZZA
No, scusa tu! Questa volta abbiamo letteralmente occupato il marciapiede.

Claudia e la ragazza mettono a posto il roll-up. Sono davanti a una vetrina. All’interno della stanza, un gruppo di ragazzi e ragazze occupa tutte le sedie distribuite in file parallele. Di fronte a loro, un relatore parla con un microfono in mano.

Dalla borsa di Claudia spunta il supplemento trovalavoro.

RAGAZZA
Vuoi entrare? È cominciata da poco…

CLAUDIA
(evitando lo sguardo della ragazza)
Sono un po di fretta. Ho un colloquio di lavoro.

RAGAZZA
Ah, ottimo! Ti lascio comunque l’opuscolo. Forse qualche amica tua può essere interessata. In bocca al lupo, allora!

CLAUDIA
(Prendendo l’opuscolo e andando via)
Crepi!

[Salotto casa mamma di Claudia- Interno giorno]

A tavola siedono da un lato Claudia e dall’altro sua sorella CATERINA (38 anni) e la nipote CHLOÈ (12 anni). Claudia guarda l’orologio.

CATERINA
Ancora niente?

CLAUDIA
Due minuti, ventotto secondi e… tre decimi.

CATERINA
Scusa?

CLAUDIA (Ironicamente)
Controllavo quando avresti messo a chiedermelo!

(In tono più serio)
Senti Caterina, già non so come faremo a non parlarne dopo pranzo, quindi se almeno riuscissimo a evitare l’argomento a tavola…Comunque, per tua informazione, niente, proprio niente. ..

CATERINA
Va bene. Ma non te la prendere.

CLAUDIA
Non me la prendo, Caterina. Ma è ormai un anno che il mio lavoro consiste nel dire a tutti quanti che non ce l’ho un lavoro. E poi la mamma mi secca particolarmente con le sue prediche…

CATERINA
Si preoccupa per te. È normale, no? E poi Claudia, ricorda che ha pure un’età e per lei le cose funzionano diversamente.

CLAUDIA
Si preoccupa, si preoccupa…  A me sembra invece mi rimproveri, come se tutto questo fosse colpa mia.

CATERINA
Dai, non fare un dramma pure tu.

ANGELICA (58 anni), la mamma di Claudia e Caterina, entra in salotto portando una zuppiera bianca presa dalle maniglie.

ANGELICA
Ecco la pasta! Oggi mafalde! Le favorite della mia nipote.
(Poggia la zuppiera sul tavolo e si siede accanto a Claudia)
Contenta? Passami il piatto.

Chloè allunga il piatto alla nonna senza dire niente.

CATERINA
Chloè!

CHLOÈ
Grazie nonna!

ANGELICA
Prego amore, prego. Attenta che scottano.

CLAUDIA
Come mai sei così mutanghera oggi?

CATERINA
Non le parlare in dialetto…

CHLOÈ
(Con stizza)
Lo so cosa vuol dire!

CATERINA
(A Chloè)
Signorina, abbassiamo i toni…

(A Claudia)
Quasi non parla da quando a scuola le hanno detto che è più brutta di un bruco.

ANGELICA
Tch! Quanta cattiveria gratuita!

CLAUDIA
Una volta avevo una maglietta della Feltrinelli con un verso stampato sopra. Oddio! Com’era?

CATERINA
(Scandendo le parole)
Quello che per il bruco è la fine del mondo…

CLAUDIA E CATERINA
…per il resto del mondo è una farfalla!
(Le due ridono)

CLAUDIA
(Smettendo di ridere)
Tu diventerai una farfalla bellissima!

[CUCINA CASA mamma DI CLAUDIA – INTERNO GIORNO]
Angelica è davanti al lavandino e passa i piatti sciacquati a Claudia, che li asciuga con un strofinaccio. Caterina siede a un tavolo e fuma.

ANGELICA
Cos’era questa storia del bruco e la farfalla? Mica ho capito.

CLAUDIA
Che c’è bellezza anche dentro le cose brutte, che possiamo diventare qualcosa di bello, di meglio.

ANGELICA
Ma non è mica brutta la Chloè. Mischina!

CLAUDIA
Certo che non lo è mamma! È semplicemente diversa dalla maggior parte delle ragazze della sua età, tutto qui. E a quella età la differenza non sempre aiuta.

ANGELICA
E tu?

CLAUDIA
E io cosa?

ANGELICA
Quando diventerai far-fa-lla pure tu? Perchè la bimba ha a disposizione una vita, ma a te il tempo comincia a stringere. Già che non ce la fai a trovare un lavoro, trovati almeno un marito! Guarda tua sorella!

CLAUDIA
Mamma, ti ricordo che mia sorella è stata lasciata dal marito per una più giovane.

CATERINA
Posso rimanere fuori dalla vostra discussione, per piacere?

ANGELICA
Vero, ma intanto ha figliato. Se non stai attenta, tu di bimbi non se ne parla.

Claudia smette di passare lo strofinaccio sul piatto che ha in mano e butta entrambi per terra. Si gira ed esce dalla cucina.

CATERINA
Certo mamma che questa uscita te la potevi risparmiare…

Caterina si alza dalla sedia e si mette in ginocchia a raccattare i pezzi rotti. Angelica, poggiata sul lavello, si asciuga le lacrime.

[Camera di Claudia – interno giorno]
Claudia prende il giubbotto di pelle che è sopra il letto, lo tasta e da una tasca tira fuori le sigarette e l’opuscolo di Giovanisì. Si siede alla scrivania e apre il laptop. Accende una sigaretta e sfoggia l’opuscolo. Lo poggia sul tavolo. Tira una boccata di fumo e dopo un instante chiude il laptop.

[Nel caffè di Luigi – interno giorno]
Claudia siede a un tavolo del bar e legge un giornale.

LUIGI (FUORI CAMPO)
Servizio a tavola!

Claudia alza gli occhi e sorride.

Luigi ha in mano una tazza di caffè.

LUIGI
Posso?

CLAUDIA
Certo! E grazie. Ma ricordati che non mi posso permettere che tu chiuda.
Luigi poggia la tazza sul tavolino e si siede di fronte a Claudia.

LUIGI
Ancora niente?

CLAUDIA
No, nulla.

LUIGI
Senti…non per farmi i cavoli tuoi, ma…mi togli questa curiosità?

CLAUDIA

LUIGI
Cioè…vieni qui ogni mattina, studi il giornale in lungo e in largo ma poi non ti ho mai visto fare una telefonata. Qualcosa non va?

CLAUDIA
(Mentre inizia a mettere le sue cose nella borsa)
Questa mi mancava! Pure al bar!

LUIGI
(Poggiando la sua mano su quella di Claudia)
Scusami Claudia, non volevo offenderti. Non andare.

Claudia guarda le loro mani insieme sul tavolo. Rimane ferma per un istante. Poggia la borsa per terra e lentamente si siede.

CLAUDIA
(Ritira la mano di sotto quella di Luigi)
No, scusami tu. Ultimamente ce l’ho con le dimostrazioni di aiuto da parte degli altri. Non le reggo.

LUIGI
Vuoi parlare?

CLAUDIA
Ma si, dai! Parliamone. Tanto, non devo timbrare. In parole povere, mi sono veramente rotta di chiamare per farmi proporre dei lavori del piffero.

LUIGI
E metterti in proprio invece?

CLAUDIA
Eeeh! Mi garberebbe un sacco. Il mio sogno sarebbe quello di aprire un asilo nido. Mi piacciono i bimbi.

LUIGI
E allora?

CLAUDIA
E allora i soldi non li ho. Tutto qui. Volendo mia sorella me li presta, ma io vorrei mettere una  parte. Prendermi anch’io una parte dei rischi. Altrimenti è troppo facile?!

LUIGI
Be, non è un’offesa ricevere un aiuto dagli altri. Anzi, io ne ho avuto uno bello grosso…

(fa con la mano destra il segno di autostop con il pollice verso il bancone)

…da parte della donnina dietro il bancone. È stata lei a darmi i soldi per mettere in piedi questo barrino. Il rischio se lo è preso tutto lei. Poi l’ho rimborsata, certo.

CLAUDIA
Però la fai ugualmente lavorare al bancone mentre tu batti gli scontrini o ti siedi al tavolo con donne depresse.

LUIGI

CLAUDIA E LUIGI
(Ridono)
SQUILLO DEL CELLULARE. Claudia cerca il cellulare. Lo prende dalla borsa. Lo apre.

CLAUDIA
Che c’è?

[A casa della sorella di Claudia – interno giorno]

Caterina apre la porta di casa ed entra Claudia. Caterina si volta e inizia a camminare. Claudia chiude la porta dietro di se e segue la sorella.

CLAUDIA
Ma che succede?

CATERINA
E chi lo sa? Mica parla con me! L’adolescenza, la ribellione contro i genitori. Che ne so! È chiusa in camera da quando è tornata dalla scuola.

Arrivate davanti a una porta si fermano.

CATERINA
(Abbassando la voce)
Che poi, da quando domenica le hai raccontato tutta quella storia del bruco e le farfalle va ancora peggio. Quindi, cara Montessori, vedi se parla con te!

(Bussa alla porta)

Io mi arrendo…

[In camera della nipote – interno giorno]
Claudia si affaccia alla porta.

CLAUDIA
(Entrando e chiudendo la porta dietro di se)
Posso?

Chloè è sul letto, sdraiata su un fianco e con il viso rivolto verso il muro. Claudia si siede sul bordo del letto.

CHLOÈ
(Senza girarsi)
Sai chi sono gli One Direction?

CLAUDIA
Una…boy band, no? Da quel che ne so le ragazze della tua età vanno pazze per loro.

CHLOÈ
A me invece fanno schifo!

CLAUDIA
E allora? Non ci vedo niente di male.

CHLOÈ
(Girando la testa – Ha gli occhi rossi dal pianto)
Tu no, ma le mie amiche si. Per loro è la prova che io sono strana.

CLAUDIA
Vabbé, anche io non avevo sempre gli stessi gusti delle mie amiche.

CHLOÈ
Non sono solo le mie amiche, zia. Gli One Direction piacciono a tutte le ragazze della mia classe e quasi sicuramente anche a tutte le ragazze dell’intera scuola. A tutte tranne che a me!

CLAUDIA
Forse esageri un po?

Chloè gira nuovamente la testa verso il muro. Claudia alza una mano e inizia a carezzare la testa di sua nipote.

Sai? Quando l’altro giorno ti ho detto del bruco e la farfalla, te lo dicevo per davvero. È un passaggio doloroso, ma va fatto. Alcune persone invece questo passaggio non lo compiono mai. Rimangono ferme, appese in attesa, come le crisalide.

CAMERA DI CLAUDIA – INTERNO GIORNO
Claudia entra in camera, chiudendo la porta dietro di se. Si avvicina alla scrivania, levandosi il foulard che porta intorno al collo. Lo sistema sullo schienale della sedia e poggia la borsa per terra. Si inchina lievemente. RUMORE DI ACCENSIONE DEL COMPUTER.

Le mani di Claudia rovistano tra le carte cumulate sulla scrivania. Sotto qualche ritaglio di giornale spunta il dépliant di Giovanisì.

Davanti alla schiena di Claudia si vede la pagina di GiovaniSi sullo schermo del computer.

Sul viso di Claudia si riflette la luce dello schermo mentre prende delle note su un quaderno.

Sullo schermo si vede il pulsante “Modulo di domanda” e accanto a esso il cursore del mouse. Il cursore si sposta sul pulsante. CLIC DEL MOUSE.

[Salotto casa della mamma di Claudia – interno notte]

DIDASCALIA: “Mesi dopo”

A un lato del tavolo siedono Caterina e Angelica. Claudia è a capotavola alla sinistra di Angelica. Caterina prende gli ultimi fogli da un piccolo mucchio davanti a lei e li spilla, poggiandoli poi alla sua sinistra. Angelica li prende e li mette assieme ad altre carte dentro una cartellina di plastica trasparente, che poi regge guardandola fissamente. Claudia scrive sull’esterno di una busta. La gira.

CLAUDIA
(Alzando gli occhi e con una nota di agitazione nella voce)
Mamma! Sei rimasta incantata? Dai, passami quelli!

ANGELICA
Oy, oy! L’idea che manchi qualche documento mi fa venire un’ansia terribile.

(Guardando prima Caterina poi Claudia)

Ricontrolliamo un’ultima volta?

CATERINA
Mamma, ti prego!

(Inizia a fare dei movimenti per decontrarre le spalle)
Abbiamo controllato tutto già cinque volte. Le carte della banca erano proprio le ultime. Basta, abbi pietà!

Angelica allunga la cartellina a Claudia, che la mette dentro la busta. Passa uno stick di colla sui bordi dell’apertura e chiude la busta. La gira e fa come per appiattirla.

CLAUDIA
Olè!

Claudia spinge la buste verso il centro del tavolo. Le tre donne la guardano senza dire niente. Dopo un po, Angelica si leva gli occhiali che, agganciati con una catenina, le rimango all’altezza del busto.

ANGELICA
(Sospirando e alzandosi con fatica )
Metto su un caffè?

CATERINA
Brava! Poi devo proprio scappare che Chloè è da sola.

Angelica passa dietro a Claudia. Claudia le prende una mano.

CLAUDIA
Mamma…..grazie! Davvero!

(A Caterina)

Anche a te!

ANGELICA
(Abbassandosi un po per baciarle la testa)
Torno subito.

[Nell’asilo nido di Claudoa-interno giorno]
Claudia e Chloè camminano lungo un corridoio.

CLAUDIA
Ti piace il colore delle pareti?

CHLOÈ
Si, molto. È il calce colorato che dicevi?

CLAUDIA
Certo che non ti scordi mai di niente. Sì, è proprio quello.

CHLOÈ
(Affacciandosi a una stanza)
E questa?

CLAUDIA
Questa è la stanza dove dormiranno i più piccoli. Carina, vero? Dai, vieni che ti faccio vedere le altre.

Claudia e Chloè scompaiono dall’immagine. Accanto alla porta, delle piccole lettere colorate di legno compongono l’insegna “Bruchini”. Da sinistra a destra scorre un pezzo di muro, coperto di disegni infantili, e si arriva a una seconda insegna con la parola “Crisalide”. Si vede anche l’interno della stanza successiva.

CLAUDIA (fuori campo)
Chloè, andiamo che siamo già in ritardo. Lo sai che la nonna con l’orario del pranzo non ci scherza mica!

CHLOÈ (fuori campo)
Arrivooo! Bella quell’ultima stanza, zia. Mi garba un botto!

CLAUDIA (fuori campo)
Un botto? Ma come parli?

Proseguendo lungo il resto del muro, nuovi disegni infantili fino all’insegna “Farfalle”. Si vede anche l’interno di una terza stanza. SUONO DI CLACSON.

CLAUDIA (fuori campo)
Ecco zio Luigi! Vieni?

CHLOÈ (fuori campo)
Volando!

RUMORE DI CHIUSURA DI UNA PORTA E RIMANDO DELLA CHIAVE. Dissolvenza in nero.

 

Sceneggiatura scritta da Carlos Bolaños della Scuola di Cinema ”Anna Magnani’ di Prato per il percorso “Accenti 2014” e liberamente ispirata al racconto sull’esperienza di Giorgia Berti (Fare Impresa)

 

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