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Tra perseveranza, coraggio e spirito d'iniziativa

Jonni - Fare impresa

Territorio e impresa, un legame spesso indissolubile. Jonni è un giovane imprenditore, beneficiario di uno dei bandi di “Fare Impresa” promossi dalla Regione Toscana nell’ambito di Giovanisì, grazie al quale ha aperto la sua attività, un ristorante nella città di Volterra. Noi di Accènti, lo abbiamo intervistato per farci raccontare la sua storia.

Hai trasformato la tua idea imprenditoriale in realtà grazie a uno dei bandi di “Fare Impresa”, promossi dalla Regione Toscana nell’ambito di Giovanisì, come sei venuto a conoscenza di questa opportunità?

Ho scoperto per la prima volta Giovanisì tramite un’associazione di categoria, la Confesercenti. Successivamente, quando frequentavo l’Università, mi sono imbattuto in una pubblicità che parlava del progetto e ho deciso di approfondire la cosa e di scoprire le opportunità offerte dalla Regione Toscana.

La tua impresa unisce ristorazione, arte e cultura: ci racconti come nasce e in cosa consiste?

Provengo da una famiglia che ha un’importante tradizione nel settore agroalimentare di qualità. Io sono nato e cresciuto in questo ambiente e naturalmente ho fatto mie le passioni di famiglia, anche se devo dire che ho aggiunto da parte mia un’interesse specifico proprio per il lato storico culturale che secondo me può e deve contraddistinguere il settore agroalimentare. Così, ho pensato di trattare i prodotti che producevo e selezionavo alla stregue di opere d’arte, interessandomi anche alla storia di quei prodotti e alla loro origine.

Quando si inizia un percorso come il mio è necessario focalizzarsi sull’obiettivo e non arrendersi di fronte alle inevitabili difficoltà che si possono incontrare

Detto ciò, il mio interesse è quello di non far rimanere la mia impresa confinata nel settore culinario, ma di creare uno spazio di condivisione aperto tutto il giorno e capace di ospitare attività diverse durante l’arco della giornata: dal ristorante al negozio che vende i prodotti, passando anche per l’organizzazione di eventi. Inoltre ho creato una nostra linea di prodotti con il mio marchio “Volaterra”, di cui curo personalmente la produzione o la selezione, e che vendo non solo in loco, ma anche online.

Come definiresti il rapporto tra la tua azienda e il territorio toscano?

Determinante, perché io mi sono sempre sentito profondamente legato al territorio dove sono cresciuto: la città di Volterra e i suoi dintorni. Già il nome della mia azienda, “Volaterra”, è una citazione all’antico nome romano della mia città. Inoltre, credo che il tipo di attività che ho creato, è fondamentale essere ubicati in un centro storico come quello di Volterra, perché è un luogo che richiama ogni anno tantissimi visitatori, interessati non solo alle bellezze artistiche che gli può offrire la campagna toscana, ma anche alla nostra cucina. Se vogliamo, poi, il legame con il territorio si può allargare anche agli aiuti che la nostra Regione dà ai giovani come me: senza i finanziamenti regionali credo che sarebbe stato difficile fare ciò che ho fatto.

Da imprenditore, cosa diresti a un giovane desideroso di intraprendere un percorso simile al tuo?

Di crederci fino in fondo e di impegnarsi per trovare gli strumenti adeguati per poter creare e mantenere in piedi la propria impresa. Quando si inizia un percorso come il mio, all’inizio la voglia di fare e un po’ di incoscienza giovanile aiutano, ma poi è necessario focalizzarsi sull’obiettivo e non arrendersi di fronte alle inevitabili difficoltà che si possono incontrare lungo il percorso. La mia storia racconta questo, che con perseveranza, coraggio e spirito d’iniziativa la tua idea può diventare reale.

Intervista effettuata il 7/2/2019

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