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d0897bf5840eda16e1488d003072bfcbIl patrimonio di autobiografie di Pieve Santo Stefano è stato scansionato grazie al progetto “Impronte digitali” e presto sarà consultabile online

Le storie della gente comune raccolte a Pieve Santo Stefano, il borgo in provincia di Arezzo, sono diventate digitali. Sono oltre 7mila le testimonianze autobiografiche, i diari, le lettere e le memorie conservate nell’Archivio diaristico nazionale fondato nel 1984 da Saverio Tutino che sono state scansionate e salvate in formato elettronico, grazie al progetto “Impronte digitali”, realizzato dalla Fondazione Tim e dalla Regione Toscana con il supporto del Ministero dei beni culturali, i cui risultati sono stati presentati oggi in un convegno a Roma.

Si tratta di 840mila pagine autografe, in molti casi scritte a mano, che ripercorrono la storia dell’Italia vista attraverso gli occhi e le vite delle persone, che grazie a questa iniziativa sono state salvate dall’erosione del tempo e in futuro saranno pian piano condivise in Rete dall’Archivio dei diari, in modo da essere accessibili e consultabili online da chiunque.

Una gigantesca operazione di digitalizzazione che è durata tre anni e si è conclusa nel marzo di quest’anno. Oggi è stato presentato anche il progetto “Alfabeto della memoria”, un dispositivo interattivo progettato dall’azienda dotdotdot che è come una “valigia delle storie” itinerante, che permetterà alle memorie conservate a Pieve Santo Stefano di girare il mondo.

 

Fonte: www.intoscana.it