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smart-badge-uscita_perspective130 mila metri quadri dove la tecnologia aiuta a vivere meglio (e in sicurezza): impiegati sensori, telecamere, cloud, app e badge su smartphohe 

L’area CNR di Pisa diventa modello replicabile in tutta Italia. Filo comune dello smart spazio, che ospita anche 13 istituti come Scuola Sant’Anna, Ericsonn e Fondazione Monasterio, è la tecnologia, utilizzata per “vivere meglio” e in sicurezza. Tecnologia che aiuta, ad esempio, a cercare parcheggio all’interno dello spazio del Centro Nazionale della Ricerche: il guidatore è quindi indirizzato verso il posto libero più vicino dove sostare con l’auto. E poi ancora è possibile utilizzare lo smartphone al posto del badge e risparmiare energia con lo spegnimento automatico delle luci delle stanze dove non si trova nessuno. Tutto questo grazie a sistemi di telecamere intelligenti, internet superveloce e software ad alta tecnologia.

“Tutte le applicazioni e le tecnologie sono sviluppate da noi – sottolinea Domenico Laforenza, presidente dell’Area della ricerca del Cnr di Pisa – e proprio la nostra area, è un laboratorio vivente di innovazioni che possono essere prese come modello per le future smart cities, per le pubbliche amministrazioni e per i singoli cittadini che vogliano ottimizzare le risorse nei settori della mobilità, della sicurezza e del risparmio energetico”.  

Di sicuro una delle novità che piacerebbe a molti, nella città, è proprio quella dello smart parking. Qui viene utilizzato un sistema misto di telecamere (che monitorano lo stato di occupazione dei posti auto) e tecnologia wireless. Non vengono impiegati quindi sensori a terra come fatto solitamente nei parcheggi cittadini dotati di sistema di monitoraggio.

Altro aspetto importante è dato all’utilizzo del “Cloud” che – come spiega una nota del CNR – “ha la funzione di essere il collettore dei dati provenienti da tutte le reti sensoristiche dei servizi presenti in Area e svolge un ruolo fondamentale sul fronte delle integrazioni di più sorgenti di dati per lo sviluppo futuro di ulteriori smart applications”. I dati possono essere condivisi anche  con le altre realtà del territorio per lo studio della mobilità e dei consumi energetici nel medio e nel lungo termine, per meglio comprendere come utilizzare le risorse disponibili.

Tra le novità più impattanti anche lo Smart Building che consente il monitoraggio del consumo energetico di più ambienti dell’area, l’utilizzo di tecniche di controllo remoto, una facile manutenzione dell’impianto elettrico e il riconoscimento (anonimo) della presenza di persone all’interno degli ambienti monitorati. Questa rete di sensori è particolarmente efficace non solo per ottimizzare le risorse energetiche (attivando ad esempio, lo spegnimento dell’impianto elettrico) ma si rivela essere uno strumento utile anche in caso di emergenze.

Fonte: www.intoscana.it