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La competizione che premia le migliori start up nate dalla ricerca accademia toscana premierà i vincitori il 21 ottobre

Talento, creatività e capacità di fare impresa: sono queste le caratteristiche delle dieci idee finaliste di Start Cup Toscana, la competizione per idee imprenditoriali innovative nate dalla ricerca accademica nella nostra regione. La proclamazione dei tre vincitori – che riceveranno un premio in denaro dalla Regione e accederanno alla finale del Premio nazionale per l’innovazione in programma a Sassari i prossimi 4 e 5 dicembre – si terrà il 21 ottobre al Polo Fibonacci dell’Università di Pisa.

Tra i finalisti, 3D Palmicro, nato nell’ambito dell’Istituto IFAC del CNR, che propone uno strumento low cost portatile per restaurare le opere d’arte, ma Aeropanda, startup della Scuola Sant’Anna, con un drone che garantisce prestazioni aerodinamiche notevoli. Desc – Glove , nato nei laboratori dell’Istituto di Biorobotica della Sant’Anna, è un dispositivo che nasce per ripristinare, seppur parzialmente, la sensazione tattile alle persone che soffrono di una disabilità sensoriale.

IngeniArs, spinoff dell’Università di Pisa, presenta un sistema che consente di monitorare il traffico dati all’interno di una comunicazione SpaceFibre, mentre Opensource Hardware, nata dall’idea di due studenti sempre dell’ateneo pisano e da un ingegnere elettronico, presenta Hackerbot, una stampante 3D affidabile, open source e multifunzione. Probiomedica, il cui team proviene dall’Università di Firenze e dalla Scuola Sant’Anna, lancia una capsula ingeribile piccola come una pillola di antibiotico e usa e getta, per la cura dell’infezione da Helicobacter pylori.

SpiderSpec, realizzato da un gruppo di ricercatori dell’Istituto IFAC del CNR, è un colorimetro tascabile alimentato a batteria, mentre TVT, spinoff dell’Università di Pisa, ha sviluppato una tecnologia già brevettata per realizzare travi portanti in vetro totalmente trasparenti. Vect – a – Gene propone Ambrosia, un sistema che induce la replicazione di cellule mantenendone le caratteristiche di normalità, nato dalla collaborazione di ricercatori dell’Università di Pisa e della Sant’Anna. Infine Wearable Robotics, spinoff della Sant’Anna, commercializza esoscheletri robotici indossabili, per aiutare nel movimento disabili o anziani.

 

Fonte: www.intoscana.it