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Missione per gli studenti di ingegneria dell’Ateneo pisano. Sono stati selezionati dall’Agenzia Spaziale Europea, testeranno la loro “creazione” in assenza di gravità 

Sarà lanciato in orbita a marzo 2015: è il termosifone spaziale messo a punto dagli studenti di Ingegneria dell’Università di Pisa. Il team dell’Ateneo è stato selezionato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA)  per la missione che partirà da Kiruna, in Svezia.  L’obiettivo è  quello d icostruire entro dicembre un innovativo tipo di Heat Pipe, un tubo di calore in grado di funzionare solo a gravità ridotta. Il dispositivo che verrà testato raggiungerà i 100 km di altezza per poi rientrare a terra. Così, gli studenti, avranno modo di partecipare alle fasi progettuali, gestionali e operative di una vera missione nello spazio.

Il dispositivo che verrà testato, in due configurazioni differenti, è chiamato PHP, acronimo di Pulsating Heat Pipe, un tipo di tubo di calore che funziona con un regime di circolazione pulsante – spiega Gian Marco Guidi, uno dei componenti del team – Le PHP sono caratterizzate da una grande semplicità produttiva e quindi un basso costo che determina poi un coefficiente prestazioni-costo molto alto. Durante l’esperimento verrà somministrata potenza termica in una sezione del dispositivo e sottratto in un’altra, con questa procedura si potranno determinare vari parametri funzionali in assenza di gravità. Questi dati verranno poi paragonati con quelli acquisiti con altri esperimenti eseguiti a terra”.

I team selezionati dall’ESA si ritroveranno a Kiruna nel prossimo mese di marzo per la “PDR”, la Preliminary Design Review, dove gli esperti di tutte le organizzazioni partecipanti valuteranno il “disegno preliminare”. Il team dell’Università di Pisa è l’unico italiano a essere stato selezionato nella categoria “Rocket” dall’ESA, ramo Educational, che ogni anno offre la possibilità, agli studenti di tutte le nazioni appartenenti alla comunità europea, di partecipare al programma REXUS/BEXUS.

I componenti della squadra pisana  sono Gian Marco Guidi, Federico Belfi, Giorgiomaria Cicero, Francesco Creatini, Giulia Orlandini, Nicolò Morganti, Stefano Piacquadio, Simone Fontanesi, Michele Rognini, Alessandro Frigerio e Pietro Nannipieri. Al progetto lavorano anche i professori Sauro Filippeschi, Paolo di Marco e Luca Fanucci dell’Università di Pisa e Marco Marengo dell’Università di Bergamo, che collabora al progetto. Inoltre gli studenti saranno affiancati dal dottor Mauro Mameli e l’ingegner Miriam Manzoni entrambi dell’Ateneo di Bergamo.

 

Fonte: www.intoscana.it