Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani
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L’innovazione, ricerca e tecnologia non conoscono crisi. Dal 1991 ad oggi si sono costituite due nuove imprese all’anno. La prima, conta oggi 50 dipendenti e da sola fattura 5 milioni di euro

E’ considerata un’eccellenza nel mondo. E’ la Scuola Sant’Anna di Pisa, Ateneo e centro di formazione, ricerca e punta di diamante dell’innovazione in Italia e a livello internazionale. Da qui non solo solo usciti studenti preparatissimi, ricercatori ma anche imprenditori. Negli ultimi 23 anni sono 34 gli spin off che sono diventati imprese attive. Queste contano circa 180 addetti qualificati e 13 milioni di euro annui come fatturato. La prima impresa spin-off è nata nel 1991 e da allora si è sviluppata al punto da diventare un gruppo che oggi impiega circa 50 persone e che, da sola, fattura circa 5 milioni di euro. Dal 1991 sono state costituite in media due nuove imprese l’anno.

Il racconto per immagini delle sfide, dei successi, dei progetti più rilevanti in termini di innovazione, dei prossimi obiettivi di molte di queste imprese è ora sintetizzato in un video presentato ieri, in anteprima alla presenza del Rettore Pierdomenico Perata, del direttore dell’Istituto di BioRobotica Paolo Dario e del delegato al Trasferimento tecnologico Andrea Piccaluga.

“I settori di appartenenza di queste imprese – commenta Andrea Piccaluga – riflettono le specificità tecnologiche della ricerca della Scuola Superiore Sant’Anna: l’automazione industriale e la robotica, il biomedicale, l’information tecnology e una componente dedicata ai servizi di consulenza in campo aziendale, dell’energia e dell’ambiente, della progettazione e della comunicazione. Il 76,5 per cento delle aziende ha sede in Toscana, con una forte concentrazione nell’area Pisa – Pontedera. Le altre, spiega ancora Piccaluga – sono localizzate per lo più nel centro Italia. Il video che abbiamo proiettato e per il quale dobbiamo ringraziare le oltre venti imprese che vi hanno partecipato, oltre ai soggetti finanziatori , è un supporto utile per il corso ‘High technology business venturing’. In trenta ore di lezione – chiosa il delegato al trasferimento tecnologico del Sant’Anna – affronteremo temi come la gestione dell’innovazione, la proprietà intellettuale e la redazione dei business plan d’impresa, per trasmettere ai partecipanti gli elementi fondamentali per dare forma alle proprie aspirazioni imprenditoriali. Magari – conclude – nei prossimi video parleranno da imprenditori quelli che oggi sono studenti. Se fosse così avremmo vinto la nostra scommesssa”.

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