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I file dei computer archivieranno le sensazioni che si provano toccando un oggetto o una persona: così le emozioni diventano digitali

Ricevere una carezza a distanza. Provare la sensazione di una stretta di mano dopo che sono passati mesi o addirittura anni da quel momento. Sentire il calore o distinguere una superficie morbida da una dura in un luogo diverso dove quel calore si è generato o quella superficie è fisicamente presente. La scienza non arresta il suo progresso e sta per varcare un’altra linea di confine.

Oggi i file dei computer archiviano tracce di musica, video, fotografie. Domani registreranno e invieranno le sensazioni che si provano toccando un oggetto o una persona, felice o meno che sia. Sarà sufficiente un qualche migliaio di bit e un supporto informatico per reigstrarle, imprigionarle in un cassetto virtuale e “riprovarle” a distanza nel tempo. E’ questo il progetto Wearhap, Wearable Haptics for humans and robots, a cui stanno lavorando una decina tra centri di ricerca e atenei del Vecchio Continente con un finanziamento Ue da oltre sette milioni di euro. Fondamentale l’apporto scientifico dell’Italia che vede in prima fila i ricercatori e i laboratori toscani con le Università di Siena, quella di Pisa, la Scuola Superiore Sant’Anna, anch’essa con sede a Pisa, che collaborano assieme all’Istituto italiano di tecnologia di Genova.

Immaginate guanti, anelli, ditali e bracciali dotati di microsensori che dialogano a distanza con altri guanti, anelli e bracciali in grado di ricevere impulsi. E la possibilità di trasmettere da un capo all’altro del mondo, ma anche nello stesso luogo, le mille sensazioni, stimoli e sfumature del tatto. Le conseguenze di un progresso del genere sono molteplici. Pensiamo a una persona colpita da ictus che prova ad afferrare con la mano un oggetto. Se paziente e dottore indossano due guanti robotici in comunicazione, il dottore potrà percepire le stesse sensazioni del malato e analizzarle in tempo reale. Oppure immaginiamo la scena di un incidente stradale. Il volontario tocca il ferito con un guanto speciale e il medico dalla centrale percepisce se ci sono fratture agli arti, come va il battito cardiaco. Fino alle applicazioni più facili come una stretta di mano a distanza dopo una videoconferenza o far sentire a un amico che si trova a Parigi quanto pesa il regalo che gli abbiamo comprato. Insomma. La rivoluzione delle sensazioni è già a portata di mano.

Fonte notizia www.intoscana.it