Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani
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Il progetto è rivolto alle scuole primarie e secondarie di primo grado e coinvolge mediamente ogni anno 250 classi e 3.000 studenti

La scuola è sempre più 2.0 col PortaleRagazzi.it dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e col social network ‘sicuro’ (WE:P) la cui registrazione deve essere autorizzata dai genitori. Un scuola capace di interagire con i nuovi media, grazie anche al progetto per avvicinare i giovani alle nuove tecnologie telematiche chiamato PortaleRagazzi.it, promosso dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze in collaborazione con l’Assessorato all’Educazione del Comune di Firenze e l’Università degli studi.

Il progetto è rivolto alle scuole primarie e secondarie di primo grado del territorio comunale e coinvolge mediamente ogni anno circa 250 classi e 3.000 studenti iscritti, invitati a lavorare su cinque aree tematiche: storia e tradizioni, arte e letteratura, scienza, ambiente, nuove tecnologie. Le caratteristiche del progetto sono ora illustrate da un nuovo video, realizzato dalla società fiorentina Sideways e consultabile sul sito del portale (www.portaleragazzi.it) che, in maniera agile e dinamica, racconta questa interessante esperienza che ha consentito, dal 2006 (quando il portale è nato) ad oggi, a migliaia di giovani di partecipare a laboratori e a percorsi didattici multidisciplinari, oltre che sperimentare nuovi strumenti multimediali.

Messo a punto anche un social network “under 14” WE:P (www.we-p.it) riservato esclusivamente ai partecipanti ai progetti del Portale e capace di produrre un tipo di didattica assai avanzato. WE:P è simile a facebook ma è chiuso per garantire la protezione e la navigazione sicura da parte dei minori: la registrazione per accedere ai contenuti è aperta a tutti, mentre l’iscrizione ai gruppi è aperta solo ai ragazzi iscritti ai progetti di PortaleRagazzi.it. La registrazione è filtrata e autorizzata dai genitori e questa modalità sta riscuotendo un grandissimo favore tra gli utenti.

 

 

Fonte: articolo di Elisabetta Vagaggini, www.intoscana.it