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Il triller con Carlo Monni in anteprima a Prato

Dopo il tutto esaurito dell’anteprima del 15 gennaio, a causa delle tante richieste di biglietti John Snellinberg ha deciso di replicare. La Banda del Brasiliano sarà di nuovo al Cinema Borsi di via San Fabiano 49, a Prato, giovedì 21 gennaio 2010: doppio spettacolo, alle ore 21.00 e poi alle 22.30.Stavolta i biglietti non saranno in prevendita ma potranno essere acquistati la sera stessa al cinema. John Snellinberg vi aspetta!

SINOSSI
Tra le fabbriche della periferia pratese è rinvenuto il corpo senza vita di un bambino di dieci anni, precedentemente scomparso. Il giorno successivo, in un ufficio di Vaiano, un impiegato di cinquanta anni, Massimo Gori, viene rapito da un gruppo di ragazzi. L’ispettore Brozzi, interpretato da Carlo Monni, vicino alla pensione, è incaricato di seguire il caso, assieme al giovane e inesperto Vannini. I sospetti cadono sulla “banda del Brasiliano”, che ha precedentemente tentato – goffamente – di rapire altri soggetti. I rapitori sono quattro ragazzi sulla trentina: il Biondo, il Mutolo,il Randagio e il Brasiliano. Il movente del rapimento è in realtà decisamente insolito. Soltanto le indagini dell’ispettore Brozzi, perseguitato dai ricordi del passato, e di Vannini potranno far luce sul caso…

NOTE DI PRODUZIONE
La Banda del Brasiliano è un film a bassissimo costo, nato dall’impegno volontario di una troupe di professionisti e appassionati di cinema, accomunati da una doppia esigenza: raccontare una forma di malessere sociale, uno scontro generazionale sotterraneo e pericoloso; farlo attraverso quel veicolo che un tempo se ne faceva espressione naturale e diretta, il cinema poliziesco italiano. La banda del Brasiliano è pertanto una specie di poliziesco, con tutti gli elementi tipici della tradizione. Ma anche una riflessione sulle difficoltà di girare un poliziesco oggi, e una commedia amara e nostalgica verso un’epoca, gli anni Settanta, che per motivi anagrafici non abbiamo potuto vivere.
La banda del Brasiliano è anche un tentativo di parlare di cose come il precariato, la flessibilità o la mancanza di ideali, senza raccontare le solite storie di call center e di trentenni in crisi. È un film su di una generazione che è incapace di dare forma alla propria rabbia, e che resta impantanata nella melma di un Paese vecchio, ostile, testardo. Una generazione umiliata che trova tutte le porte chiuse e si accomoda in sala di attesa, ad annegare nella frustrazione e nel proprio stesso sarcasmo. La banda del brasiliano prende in prestito i modelli, il linguaggio e l’estetica di un cinema feroce e dissacrante per raccontare la lotta di questa generazione totalmente disillusa, che cerca il conflitto e il corpo a corpo con i propri nemici, ma resta vittima della propria inettitudine e mancanza di convinzione.
Un gruppo di ragazzi incapaci di tradurre la propria rabbia in azione provano a vivere come se fossero in un poliziesco, e a risolvere le cose come le avrebbe risolte Henry Silva: la violenza diventa una goffa farsa, mentre questa “specie di poliziesco” viene fatto gradualmente e dichiaratamente a brandelli.

Per informazioni:
www.labandadelbrasiliano.com