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Giovedì 21 gennaio alle 14 il primo convegno sulle Scienze Forensi a Prato

Da C.S.I. alla realtà, questo è il sottotitolo dell’iniziativa organizzata a Prato, nell’Aula magna del Polo universitario, per far conoscere le Scienze Forensi, a metà strada tra l’ambito scientifico e quello giuridico.

Negli ultimi decenni la tecnologia ha fatto progressi notevoli, migliorando la nostra qualità di vita, ma anche complicandola. Oggi la scena criminis è una fonte inesauribile di informazioni, molto spesso non chiaramente evidenti; di fatti diventa obbligo utilizzare strumenti sempre più sofisticati per raccogliere le prove o gli indizi necessari a “fare luce” sui fatti accaduti.

Ed è per questo che “gli operatori di giustizia” devono sempre essere aggiornati e preparati per evitare un uso non congruo degli strumenti messi a disposizione dal mercato. La prova scientifica è per sua stessa natura fragile.

La certezza assoluta di un risultato talvolta è un’utopia, il confronto, le statistiche, in una parola il metodo scientifico sono spesso gli unici amici che l’interpretazione di un dato abbia. Un altro aspetto di cui tener conto è che la consulenza o perizia, come strumento di ausilio dell’Autorità Giudiziaria, è un’arma a doppio taglio; per esempio, si pensi ai processi in cui il consulente del Pubblico Ministero ha messo in crisi la linea accusatoria, determinando l’inutilizzabilità della prova scientifica, o dove il consulente di parte ha mal contribuito alla difesa dell’imputato. La professionalità del consulente deve essere accertata e confrontabile con le best practice internazionali, ed è per questo che fare una corretta informazione in questo settore è un obbligo morale per la tutela del Diritto e della Giustizia.

Questo Convegno è quindi un momento di confronto, di dibattito e di studio, un luogo dove fare incontrare i tecnici/ricercatori con i giuristi, un luogo dove le idee possono migliorare la qualità del lavoro svolto. Concludendo, il progetto del Laboratorio di Scienze Forensi presso il PIN dell’Università di Firenze a Prato, di cui si parlerà, è una novità assoluta in questo settore, dove solo i liberi professionisti -purtroppo non solo – e le aziende private – se si escludono i pochi reparti delle Forze dell’Ordine – hanno il monopolio; un laboratorio universitario che aiuta la Giustizia, ma che fa anche ricerca, che conosce lo stato dell’arte, ma che può e deve contribuire a migliorare e sviluppare questa scienza interdisciplinare.

Per iscriversi è necessario compilare l’apposito form on line entro venerdì prossimo, 15 gennaio. La quota di iscrizione è di 25 euro e verrà richiesta il giorno del convegno.

Gli iscritti all’Ordine degli Avvocati che indendano usufruire dei 4 CFU ai fini della propria formazione continua, firmeranno anche l’apposito registro predisposto ad hoc.