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LA MIA NUOVA VITA E LE MIE SPERANZE PER UN ITALIA MIGLIORE

Scritto e pubblicato da Christian
Christian - Casa

Sono beneficiario da settembre della borsa della casa del progetto Giovanisì. Si, sicuramente non sarei riuscito a farcela senza. Le spese sono molte per chi ha una casa ed il costo della vita in Italia e’ diventato molto alto. Il modo migliore per sostenere queste spese, che pur con il contributo si mostravano alte e incombenti era avere un lavoro. In Italia il problema del lavoro non e’ trovarlo ma mantenerlo. Le leggi che sono state fatte hanno limitato talvolta e non agevolato le fasce generazionali. Le aziende interinali (una per cui ho lavorato e poi sono venuto via) agevolano l’inserimento giornaliero. Non c’e’ aiuto generazionale. Le agevolazioni per fascie di eta’ non sono positive perche’ automaticamente escludono per l’azienda la fascia non coperta. Uno dei problemi chiave e’ domandarsi da parte delle aziende quanto questa generazione e’ formata , cosa si e’ fatto per formarla, se e’ meglio la produttivita’ o la generazione o tutte e due. Un esempio palese e’ poter avere l’opportunita’ per un giovane di diventare operaio di cartiera. Richiesta esperienza pluriennale. Il sistema va innovato secondo termini nuovi che potrebbero essere ad esempio alcuni come questi:

– offrire sgravi fiscali alle aziende secondo il tempo di disoccupazione conseguito dal lavoratore in attesa. – Non porre limite alla formazione e al tirocinio per fasce d’eta’.Favorire una formazione meno costosa e agevolare l’apprendimento anche ad assunzione avvenuta con possibilita’ in azienda (gia’ qualcosa e’ stato fatto ma poco promosso e ancora non propagandato). – agevolare il reinserimento, non incentivare le agenzie di collocamento interinali, aiutare le aziende che assumono per almeno un anno. Studiare delle agevolazioni in merito al tempo di assunzione ricevuto e al reinserimento di un lavoratore (non esistono leggi di mantenimento) – facilitare l’inserimento degli stagisti in azienda.

Insomma tanto e’ il percorso, il lavoro non manca, manca la possibilita’ di perdurarlo. E’ un difficile percorso che dovra’ prima o poi avere delle risposte

Perche’ si e’ Giovani, quando si e’ felici, quando si e’ stabili.

E niente e’ impossibile. Basta iniziare.

Per quanto riguarda me, ho un contratto di un anno in un azienda con evidente crisi produttiva, ma part-time. Inizio a lavorare in un ambiente con grande flusso di lavoro (stazioni) per tre mesi sempre part-time, portando avanti entrambi. Nel mentre cerco di tenere soldi da parte per dei corsi di formazione dopo che ho effettuato un corso per pizzaiolo che almeno mi ha fatto trovare il lavoro che ora sto’ per iniziare. La casa e’ una soddisfazione, anche perche’ ho avuto la fortuna di avere una affitto quasi equivalente al contributo e avere una abitazione di degno rispetto. Con i soldi dell’ultimo “trimestrale” mi sono acquistato la prima macchina. La vita va avanti, con speranze che il prossimo part-time porti finalmente un po’ di stabilita’.

MA PENSO CHE SERVONO PROSPETTIVE E AGEVOLAZIONI FISCALI E ECONOMICHE PER LE AZIENDE CHE RI-ASSUMONO LO STESSO LAVORATORE, LEGGI CHE NON LIMITANO LE FASCE, FORMAZIONE- AIUTO FORMATIVO- FUTURO. Ripeto che la produttivita’ non e’ il solo problema.

Faccia qualcosa dott. Rossi. Le considerazioni sul lavoro sono state portate e consegnate a mano alla Sign. Camusso nel merito di una conferenza tenutasi a Firenze sui Giovani. Il mio contributo spero possa svegliare dal punto di vista legislativo e portare delle riflessioni, che oggi, sono inevitabili. Riflessioni nuove, innovazione per il collocamento (ormai mero punto informativo e non gestionale).

Senza indipendenza, senza mantenimento, senza aiuto non si va da nessuna parte.
non SI REALIZZANO PIU’ LE FAMIGLIE!
SERVONO PROSPETTIVE E AGEVOLAZIONI FISCALI E ECONOMICHE PER LE AZIENDE , LEGGI CHE NON LIMITANO LE FASCE, FUTURO.

Cosi’ si rinnovera’ anche la produttivita’. IL FUTURO SIAMO NOI “GIOVANI” che vogliono vivere dignitosamente ,che mettono passione nelle cose,  a prescindere dalla fascia d’eta’ VECCHIO A 30 ANNI PER L’ITALIA?

Ridicolo.

Ora vado a lavoro, ricordo con piacere oltre la casa dello spot girato con Niccolo’ di Vito presso l’Universita’ di Firenze. Io credo molto nella mia regione. Credo nella sua capacita’ di recepire da tutto il meglio e di essere testimone a livello nazionale del suo sviluppo.

Buon lavoro, Christian Mosi.

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