Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani

Auschwitz“Ascoltare anzitutto”. E’ la raccomandazione che il presidente Enrico Rossi e la vice presidente Monica Barni fanno ai ragazzi della Toscana, alla vigilia del meeting che si terrà il 27 gennaio al Mandela Forum di Firenze, presentato oggi.

“Ascoltare la memoria di chi ha subito la persecuzione – ripete Barni -, ascoltare e non rimanere indifferenti, questo dico di fare ai giovani: ieri rispetto alla Shoah ed oggi di fronte alle tragedie che si ripetono nel Mediterraneo, che troppo spesso dimentichiamo”. La prossima edizione del meeting intreccerà infatti tra loro due temi, la deportazione ai tempi del nazismo e il dramma dei profughi in fuga oggi dai loro Paesi, tra accoglienza e respingimenti. La Toscana li ha accolti: oltre 6400 tra il 2014 e il 2015, poco meno di duemila migranti dal nord Africa tra il 2011 e il 2012, dopo la prima “Primavera araba”. E ai profughi si sommano 395 mila stranieri che vivono nella regione: rumeni, albanesi, cinesi e marocchini i più numerosi.   
 
“Con il Giorno della memoria la Toscana educa e sensibilizza i giovani contro l’indifferenza e l’insensibilità –  conclude la vice presidente Barni – Il meeting e il treno per Auschwitz sono il frutto di un’azione  coordinata e continuata dedicata al tema della memoria. E sicuramente la Toscana è in  prima fila a livello nazionale nel valorizzare questo tema, in particolare grazie ad un’azione  capillare nelle scuole di cui ringrazio gli insegnanti  per il loro impegno e i giovani per l’interesse dimostrato”.

Una continuità nel tempo, dal 2002 ad oggi, richiamata anche dal presidente. “Ogni due anni – aggiunge Rossi – al meeting accogliamo quasi ottomila giovani. Altri cinquecento salgono negli anni pari sul treno. Vuol dire parlare, nell’arco di sei anni, ad un’intera generazione”. 

 

Comunicato stampa da Walter Fortini, Dario Rossi