Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani

Donne che guardano al futuro, che hanno deciso di mettersi in gioco accrescendo le proprie competenze, scegliendo di fare esperienze importanti non solo dal punto di vista professionale ma anche da quello umano e che hanno scommesso su loro stesse.

Sono le donne di Giovanisì, il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani: dinamiche, creative e ambiziose. In occasione dell’ 8 marzo (giornata internazionale della donna), rendiamo omaggio alle beneficiarie del progetto raccontandovi alcune delle esperienze più significative di Studio e Formazione, Tirocini, Lavoro, Fare Impresa e Servizio Civile.

Irene, ad esempio, dopo la laurea triennale in Architettura ha capito che il sogno era quello di specializzarsi nel settore arredamento, e così, cercando un percorso di studi che facesse per lei, e si è imbattuta nelcorso IFTS (Istruzione e Formazione Tecnica Superiore) per diventare Tecnico del disegno meccanico e progettazione d’arredo. Un altro obiettivo contraddistingue invece il cammino di Anna Maria: lavorare nell’ambito del turismo. Forte di una laurea in Lingue e Letterature Straniere conseguita all’Università di Pisa, la giovane beneficiaria, dopo aver svolto il Servizio Civile regionale,  ha deciso di frequentare un corso ITS (Istruzione Tecnica Superiore) per specializzarsi proprio in ambito turistico e grazie al quale ha anche avuto l’opportunità di svolgere ben due tirocini formativi!

Benché oggi intraprendere la carriera universitaria non sia affatto facile, Rosa ha comunque deciso di provare a inseguire i propri sogni, facendo un Dottorato di Ricerca in Fisica Sperimentale presso l’Università di Siena grazie a una Borsa Pegaso, un’esperienza che, per sua stessa ammissione, è esaltante e le permette di arricchirsi continuamente. La scelta di implementare le proprie competenze, anche nell’ottica di rimanere sempre aggiornata e al passo con i tempi, ha spinto invece Giulia a non fermarsi alla Laurea in Infermieristica, ma a proseguire gli studi grazie ai Voucher per l’Alta Formazione in Italia iscrivendosi a un Master di primo livello in Management per le funzioni di coordinamento nelle aree delle Scienze Infermieristiche, Ostetriche ed Infermieristiche Pediatriche presso l’Università di Pisa.

Ci sono però anche donne che, dopo il periodo di studi, oppure all’interno di questo, hanno compiuto il primo passo nel mondo del lavoro (anche in questo caso grazie al progetto regionale) attivando un tirocinio non curriculare, come Beatrice e Annalisa. Beatrice, da sempre appassionata di arte e design, ha studiato presso un’Accademia di Arti Orafe e, dopo il conseguimento del titolo si è posta la classica domanda che molte coetanee come lei si sono poste: “E ora, che fare?”. Ma, senza pensarci due volte, ha deciso di rimboccarsi le maniche e ha accettato la proposta della scuola di attivare un tirocinio non curriculare presso una bottega orafa fiorentina, grazie alla quale ha imparato molto per quanto riguarda l’ambito lavorativo e non si è occupata solo della produzione artigianale della bottega, ma ha anche affiancato la titolare nelle questioni più amministrative riuscendo ad avere una visione a 360°.

Annalisa, invece, ancora studente presso l’Università di Siena (dove ha studiato Lingue) ha attivato un tirocinio curriculare con l’associazione no profit aretina, realtà giovane e dinamica con una dimensione internazionale che opera nell’ambito della mobilità degli studenti europei, all’interno della quale ha svolto il ruolo di tutor, supportando gli studenti delle scuole superiori che partecipavano al programma Erasmus+.

Dal muovere i primi passi nel mondo del lavoro ad entrarci realmente il passo (si spera) dovrebbe essere breve. Eppure, lavorare significa pur sempre accrescere le proprie competenze e accettare nuove sfide. È un po’ quello che hanno fatto altre due beneficiarie di Giovanisì, Manuela e Chiara, giovani professioniste che hanno scelto due percorsi differenti, ma comunque sempre accomunati dalla volontà di crescere da un punto di vista professionale. Manuela ha una “doppia vita”, perché pur lavorando alle poste (dove è riuscita a fare carriera), non ha mai rinunciato a l’idea di diventare una psicoterapeuta. Così, dopo il conseguimento della Laurea (indirizzo Psicologia Scolastica) ha deciso di non fermarsi e approfittare (giustamente!) delle opportunità messe in campo dalla Regione Toscana. Così, dopo aver beneficiato in un Voucher per l’Alta Formazione in Italia quasi subito dopo la laurea per un Master di II livello in Psicologia Giuridica (la sua grande passione), una volta divenuta ufficialmente una professionista, grazie ai voucher formativi per giovani professionisti, ha finanziato il 50% di un corso che fa parte del primo anno della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia (che la terrà occupata per quattro anni!). La strada per diventare psicoterapeuta è ancora lunga, come ha ammesso anche lei, ma la sua ambizione è essere l’imprenditrice di se stessa.

Chiara, invece, si occupa di tutt’altro. È un’esperta di Marketing e Comunicazione e ha sempre lavorato nel settore fin da quando ha concluso l’Università, e, ad un certo punto della sua vita, ha scelto di dare una svolta alla propria carriera… anche perché nel frattempo è diventata mamma. Non riuscendo a conciliare alla perfezione vita privata e lavoro, Chiara ha trovato la formula del coworking . La sua scelta le ha permesso di “fare rete” come si dice in gergo, ovvero di creare relazioni con altri professionisti e ampliare i propri orizzonti lavorativi.

Diverso è invece il caso di Francesca, giovane architetto di Carrara che ha avviato la libera professione anche grazie al Fondo per Giovani Professionisti, che le ha permesso di allestire il proprio studio professionale con arredi, attrezzature e dotazioni informatiche, e, di conseguenza, di iniziare un percorso professionale che ha desiderato fortemente.

Ma, le donne di Giovanisì sono anche imprenditrici, come testimoniato dalla storia di Marika, tra le fondatrici di una start up che si occupa di 3D incubata all’interno del Polo Tecnologico Lucchese. Marika, grazie a uno dei bandi promossi da Giovanisì nell’area Fare Impresa (nello specifico quello “Creazione d’impresa – Microcredito“) ha ampliato la propria impresa, concentrandosi sull’acquisto di una nuova stampante per riuscire ad accontentare sempre di più i propri clienti.

Formazione e lavoro rappresentano un po’ il fil rouge della storia di alcune delle donne beneficiarie di Giovanisì, ma all’interno delle opportunità promosse dal progetto regionale per l’autonomia dei giovani c’è anche la possibilità di compiere esperienze diverse e non necessariamente rivolte solo a una crescita professionale, ma anche (se non sopratutto) personale. È il caso dei ragazzi che partecipano ogni anno al Servizio Civile regionale, una tappa che molti decidono di affrontare perché desiderosi di confrontarsi con il mondo esterno a loro (in svariati modi). Si pensi, solo per fare un esempio significativo, all’esperienza vissuta da tre giovani, Carlotta, Elena e Carolina, che hanno partecipato al progetto “Tra scuola e comunità: diventiamo amici” del Comune di Castel Del Piano, dedicato all’inserimento di studenti stranieri all’interno del sistema scolastico. L’esperienza di 8 mesi le ha segnate nel profondo e per qualcuna di loro ha fatto anche capire quale strada intraprendere nella propria vita.

Insomma, quelle che abbiamo definito le “donne di Giovanisì” sono delle sognatrici con i piedi per terra, donne forti e sempre propense a seguire le proprie aspirazioni e le proprie ambizioni. È a tutte loro che Giovanisì fa gli auguri per il futuro.


Leggi la news “Giovanisì è donna!” e tutte le altre storie dei beneficiari del progetto regionale sul blog di Accènti, lo storytelling di Giovanisì