Carlotta, Elena e Carolina / #serviziocivile

A scuola di diversità

Carlotta, Elena e Carolina - Servizio civile

Intervista di Davide De Crescenzo, Direttore di intoscana.it a Carlotta Bianchini, Carolina Furceri ed Elena Ragnini che hanno svolto il Servizio Civile regionale – opportunità promossa dalla Regione Toscana nell’ambito di Giovanisì (finanziata dal POR FSE 2014/2020) – presso il Comune di Castel del Piano, intervenute durante la tappa di Arcidosso di “Giovanisì in tour, il progetto raccontato dai giovani toscani”

Carlotta, Carolina ed Elena insieme hanno svolto il Servizio Civile regionale presso il Comune di Castel del Piano in un progetto che si chiama “Tra scuola e comunità: diventiamo amici” che si occupa dell’inserimento di studenti stranieri all’interno del sistema scolastico, un tema molto attuale visto che si parla tanto di migranti e inclusione.

Carlotta come sei venuta a conoscenza di questa opportunità?

Carlotta: Ho saputo del Servizio Civile regionale da un post di Facebook, inoltre il mio comune era tappezzato di volantini sul Servizio Civile e mentre studiavo mi sono detta: “Va bene ci provo!” e questa esperienza si è trasformata in 8 mesi belli, che mi hanno arricchito come competenze e umanamente. Dopo gli studi al Liceo della scienze umane mi stavo laureando in Scienze del servizio sociale all’Università di Siena e il servizio rientrava perfettamente nel percorso di studi, tant’è che è diventato oggetto della mia tesi di laurea. E’ stato molto interessante perché si è trasformato in una risposta concreta alle situazioni di disagio che oggi attraversano le scuole, perché in Italia gli inserimenti scolastici degli studenti stranieri vengono fatti in base all’età e non al grado di competenze che il bambino possiede. Questo può comportare non mandare avanti l’alunno ma tenerlo fermo anche per due tre anni alla stessa classe, situazione che poi porta ad un elevato tasso di abbandono scolastico, sopratutto per gli alunni stranieri. Con questo progetto abbiamo seguito gli studenti da vicino migliorando le loro competenze della lingua italiana sia scritta che parlata in meno tempo rispetto all’anno scolastico.

Alla fine della giornata i loro sorrisi di ringraziamento erano tra i momenti più soddisfacenti

Concretamente cosa facevate?

Carlotta: Avevamo organizzato insieme alle insegnanti della scuola dell’infanzia, di quella primaria e di quella secondaria di primo grado, dei piccoli gruppi che giornalmente uscivano dall’aula, si ritrovavano in un aula parallela dove venivano seguiti. Oltre a migliorare a livello didattico, i bambini erano maggiormente inclusi anche a livello delle classi con i loro coetanei italiani.

Avete visto quindi dei risultati tangibili?

Carlotta: Esatto, Elena soprattutto che si occupava dei ragazzi delle scuole medie ha avuto 2 ragazze di origine afgana che non erano mai state a scuola e adesso sanno leggere e scrivere. Inoltre imparando piano piano a leggere e a scrivere venivano a scuola con più voglia e stimolate.

Tu Carolina invece stai frequentando l’Università di Firenze Scienze dell’educazione. Rispetto a questo progetto di Servizio Civile regionale che esperienza hai avuto?

Carolina: Ho conosciuto questo bando grazie all’Assessore delle politiche giovanili di Castel del Piano, e mi sono informata decidendo di partecipare. Mi hanno preso e mi hanno dato questa grande opportunità. Il percorso soprattutto umanamente è stato importante: ci siamo confrontate con tante culture e realtà diverse. Inoltre, dal punto di vista professionale, il progetto è attinente al mio percorso di studi attuale . Questi ragazzi ci hanno insegnato davvero tanto.

Quindi un’esperienza dove tu hai portato il tuo percorso formativo e le tue conoscenze ne sono uscite arricchite e potenziate, anche in vista delle future sfide lavorative.

Carolina: Si, mi è servito tanto anche perché ho capito quale doveva essere il mio futuro.

Il servizio civile è un’esperienza di cittadinanza attiva che porta con se’ anche un senso etico e un contributo alla società nella quale viviamo. Quale consiglio daresti a questi ragazzi?

Carolina: Il mio consiglio è quello di provare a fare il bando per il Servizio Civile perché è un esperienza di vita e formativa davvero unica.

Anche tu Elena hai fatto parte di questo progetto e dopo il diploma di scienze umane stai frequentando all’Università di Firenze Scienze dell’educazione. Come hai vissuto questa esperienza, occupandoti anche di bambini con bisogni educativi speciali.

Elena: Io ero alle medie e mi occupavo sia di ragazzi stranieri sia di alunni che avevano dei bisogni educativi speciali, ovvero ragazzi che andavano affiancati perché avevano difficoltà anche a seguire le lezioni in classe. Come diceva Carlotta, con due ragazze afgane abbiamo iniziato insegnandogli come tenere la penna in mano. Quindi avevo un doppio compito. Adesso queste ragazze continuano ad andare a scuola regolarmente.

C’è un aneddoto che ti ha colpito particolarmente o che ti ha dato soddisfazione durante il periodo in cui hai svolto il Servizio Civile?

Elena: Si ed è legato sempre a queste due ragazze afgane che inizialmente sono arrivate molto spaesate: nel loro paese non potevano andare a scuola e la condizione della donna era pessima. Sono arrivate in Italia e hanno visto una serie di attenzioni da parte nostra uniche. Alla fine della giornata i loro sorrisi di ringraziamento erano tra i momenti più soddisfacenti. E’ stata un’esperienza formativa davvero importante.

Lavoravate a stretto contatto con gli insegnanti. Come era il clima?

Elena: Il rapporto con gli insegnanti era ottimo e fondamentale per supportare questi ragazzi nel loro cammino.

 

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