Un progetto di agricoltura e impegno sociale

Camilla

Area tematica: Faccio impresa

Camilla, proprietaria di un’azienda agricola in provincia di Arezzo, è una delle beneficiarie del bando “Pacchetto Giovani: Aiuto all’avviamento di imprese per giovani agricoltori” promosso dalla Regione Toscana nell’ambito di Giovanisì (finanziato dal PSR FEASR 2014/2020).

Camilla tu hai svolto per anni la professioni di educatrice, poi hai deciso di fondare un’azienda agricola beneficiando del bando “Pacchetto Giovani: Aiuto all’avviamento di imprese per giovani agricoltori”. Ci racconti la tua esperienza e come, in questo, ti ha supportato Giovanisì, il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani?

Sì, io ho lavorato come educatrice ma sono figlia di una famiglia di agricoltori, mio padre era un contadino e ho sempre avuto passione per la campagna. Io e mio marito volevamo cambiare vita e abbiamo deciso di provare a riprendere in mano questa passione per l’agricoltura, ma avevamo molte paure e dubbi soprattutto dal punto di vista economico, perché voleva dire fare un investimento iniziale importante. Quando siamo venuti a conoscenza dell’opportunità del “Pacchetto giovani” abbiamo pensato che era l’occasione che aspettavamo per provare a lanciarci. Grazie al bando abbiamo avuto la possibilità di dar vita alla nostra idea, non ci fosse stato quello non so se avremmo fatto questo passo, o comunque sarebbe stato un progetto più piccolo e lento da realizzare. A livello agricolo avevamo degli ulivi in stato d’abbandono da tanti anni e abbiamo iniziato riqualificandoli. Questa è diventata la nostra produzione principale a cui abbiamo affiancato la riqualificazione di altri terreni per la produzione di ortaggi e in particolare un’area l’abbiamo creata senza barriere architettoniche con lo scopo di utilizzarla per la fattoria sociale.

La tua passione per il sociale caratterizza infatti l’attività della tua azienda agricola, con progetti come “Fattoria 65+” che vi ha fatto vincere il premio “Oscar Green” di Coldiretti. Ci spieghi brevemente cosa fate?

Abbiamo instaurato una collaborazione con una casa di riposo di un comune vicino alla nostra azienda. In alcuni periodi dell’anno portano da noi in fattoria gli anziani ospiti della casa di riposo dove parlando ricostruiamo la storia della loro cultura contadina, e poi portiamo avanti le attività della fattoria. Ad esempio si prendono cura gli animali oppure stimolano la manualità piantando o raccogliendo delle colture. Lo scopo è fargli riassaporare la vita contadina che spesso gli apparteneva. Poi abbiamo proseguito il nostro impegno nel sociale con una collaborazione con una cooperativa sociale che porta da noi un gruppo di ragazzi disabili per fare un’esperienza di vita contadina, prendendosi cura degli animali e osservando e aiutando il lavoro che facciamo in azienda.

Che consigli daresti ad un giovane che vuole intraprendere la tua stessa strada?

Quello di crederci prima di tutto, perché se ci si crede e c’è la passione, le cose si possono fare. E poi di informarsi attraverso il progetto Giovanisì della Regione Toscana sulle opportunità, perché esistono anche se spesso non si conoscono. E infine di formarsi, di studiare, di fare tanta formazione. Di non scoraggiarsi davanti agli intoppi e le difficoltà burocratiche ma di sfruttare al meglio le opportunità esistenti.

Intervista effettuata il 29 Gennaio 2020. Foto ripresa da articolo di “Arezzo Notizie” pubblicato il 14/06/19

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