Il dottorato

Scritto e pubblicato da Luca
Luca - Studio e Formazione

Il dottorato è una esperienza che ti cambia la vita, nel bene e nel male. Per alcuni è una scelta, per altri è un ovvio destino. Il mio è il caso di una scelta, come molte altre che ho fatto: incoerente. Sono un perito chimico, laureato in lettere e filosofia con una tesi in filosofia del linguaggio. Ho sempre lavorato per mantenermi gli studi. Certo, affettare bistecche di manzo e pensare che “il mondo è tutto ciò che accade” è inquietante. Bisogna cambiare no? Perché quindi non studiare management? Infine, grazie alla teoria dei giochi, eccomi entrare a Siena per la prima volta da Porta Romana, appoggiare i miei bagagli al S.Chiara e perdermi fra le quattro mura con un bicchiere di rosso in mano e una borsa di studio in economia politica.

con pazienza, i risultati arrivano e non si guarda indietro, se non con un bel sorriso

Posso dire con certezza che i primi due anni di dottorato a Siena sono stati una esperienza unica. Probabilmente irripetibile. Ho avuto colleghi stupendi, che poi sono diventati amici. Senza di loro, sopravvivere al dottorato non sarebbe stato possibile.
La ricerca è dura, trovare uno spazio in accademia è impossibile. Molti di noi sono all’estero, in cerca di aiuto, conferme, speranze. Il dottorato è pieno di momenti difficili, i fondi sono scarsi, trovare un supervisor è difficile, farsi ascoltare è fuori discussione. Però, ci sono i colleghi, amici, persone come te che vivono la stessa esperienza, con occhi diversi, che non si tirano mai indietro, ti sostengono come tu fai con loro.

Ogni anno, il dottorato in economia politica organizza un meeting in cui studenti e studenti passati si incontrano per discutere le tesi dei giovani dottorandi. Nonostante le difficoltà, il meeting è unico nel suo genere. Ritrovarsi ogni anno dà forza e coraggio.

Il dottorato è una delle esperienze più solitarie che io abbia mai provato. Bisogna avere il coraggio di arrangiarsi, accettare di non capire nulla per ore, giorni e settimane.
Vedere la propria ferma o peggio, distrutta. Si studia da soli, si scrive da soli, si pensa da soli. Però, con pazienza, i risultati arrivano e non si guarda indietro, se non con un bel sorriso. La certezza di aver fatto la scelta giusta è un pensiero immaturo. Non c’è un momento giusto per aver dubbi, o meglio, il momento giusto è quando arrivano.
Il dottorato è un’etichetta che ci porteremo dietro per sempre. Essere ovunque e da nessuna parte, stranamente soli, ma stranamente: contenti.

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