Il coronamento di un sogno
Enrico Matteo
Intervista a Enrico Matteo Messa, 30 anni, beneficiario di un tirocinio non curriculare, opportunità promossa dalla Regione Toscana nell’ambito di Giovanisì, intervenuto alla tappa di “Giovanisì in tour, il progetto raccontato dai giovani toscani” dedicata alle #StoriePossibili sull’innovazione che si è svolta nell’ambito dell’Internet Festival di Pisa. A cura di Davide De Crescenzo, Direttore di Intoscana.it.
Enrico Matteo, ti sei laureato in ingegneria biomedica e hai svolto un tirocinio non curriculare presso l’azienda Wearable Robotics di Pisa. Ci racconti un po’ della tua esperienza e come sei venuto a conoscenza delle opportunità di Giovanisì, il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani?
Non appena laureato mi sono ritrovato a pormi, come tanti giovani, la classica domanda: “E ora che cosa faccio?”. Dopo aver sostenuto l’Esame di Stato per esercitare la professione, nel novembre del 2016 sono andato ad un job meeting, ed è stato in quell’occasione che ho scoperto il progetto Giovanisì e la possibilità di attivare un tirocinio non curriculare. Lo trovavo un modo fantastico per cominciare e fare esperienza in una realtà strutturata, così ho cominciato ad inviare il mio curriculum a diverse aziende e a fare alcuni colloqui di lavoro, ma il mio sogno più grande era quello di entrare in Wearable Robotics, che è una azienda spin-off della Scuola Sant’Anna di Pisa impegnata nella progettazione e sviluppo di esoscheletri robotici indossabili con scopi civili o biomedicali. Ho così inviato loro il mio curriculum vitae e il caso ha voluto che in quel momento stessero cercando proprio una figura come la mia.
Di che cosa ti sei occupato durante il tuo tirocinio?
Nello specifico, l’azienda stava cercando un responsabile per la Marcatura CE di un dispositivo medico robotico per trattamenti di riabilitazione di persone che hanno avuto un ictus. All’inizio mi sono quindi concentrato soprattutto su questo aspetto ma, lavorando all’interno di un’azienda spin-off in crescita, ho avuto la possibilità di occuparmi anche di altre cose: ho seguito i pazienti che hanno usufruito dell’esoscheletro robotico, ho fatto dei corsi di formazione sul nostro prodotto rivolti ai medici, ho scritto il manuale utente del dispositivo, ho partecipato a congressi di settore, dove ho anche presentato il prodotto.
Come si è conclusa la tua esperienza?
Di fatto non si è, per fortuna, mai conclusa. Infatti, quando ero ormai giunto alla fine del mio periodo di tirocinio, l’amministratore delegato dell’azienda e il responsabile marketing mi hanno comunicato che mi avrebbero assunto. Quindi al momento lavoro stabilmente lì ed è per me una grande realizzazione sia dal punto di vista umano sia da quello professionale. Continuo ad imparare, a crescere e a formarmi giorno dopo giorno. Devo dire che questo è stato il coronamento di un sogno, e aggiungo anche un’altra cosa: il tirocinio ti dà davvero l’opportunità di acquisire competenze utili per affrontare il mondo del lavoro.
Intervista effettuata l’11 ottobre 2019