Firenze per la Pace: sindaci dal mondo per ‘Unity in Diversity’

Data e ora: Pubblicato il: 9 Settembre 2015 05:30

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Firenze-notte-panoramaDal 5 all’8 novembre il convegno internazionale che ripercorre le impronte di quello voluto 60 anni fa dall’allora sindaco Giorgio La Pira.

Firenze si conferma città della pace, e a 60 anni di distanza dal convegno internazionale voluto dall’allora sindaco Giorgio La Pira, dal 5 all’8 novembre il capoluogo toscano rilancerà il suo ruolo di centro del dialogo ospitando il Forum ‘Unity in Diversity’ (‘Unità nella diversità’) che riunirà i sindaci di città chiave per il dialogo sulla pace. L’iniziativa ripercorre proprio quella voluta da Giorgio La Pira, che portò a Firenze per la prima volta i sindaci delle capitali degli stati di tutto il mondo, con l’intenzione di trovare nei diversi popoli elementi comuni di fraternità e amicizia nella convinzione che gli uomini sono uguali nella richiesta di libertà, giustizia e pace.

Sessanta al momento gli amministratori che hanno confermato la loro presenza, tra questi quelli di Nazareth (Israele), Fés (Marocco), Erevan (Armenia), Istanbul (Turchia), Kiev (Ucraina), Mogadiscio (Somalia), Herat (Afghanistan), Nicosia (Cipro), Pristina (Kossovo), Kosovska (Kossovo), Sarajevo (Bosnia Erzegovina), Juba (Sud Sudan), Kampala (Uganda).

“Sono molto contenta di aver già ricevuto la conferma ufficiale di 60 sindaci – ha detto l’assessore alle relazioni del Comune di Firenze Nicoletta Mantovani –, altre arriveranno da qui all’inizio del convegno. L’alta adesione che abbiamo raggiunto rappresenta un’ulteriore conferma di quanto Firenze sia considerata nel mondo, non solo in qualità di capitale della cultura, ma anche come centro per il dialogo di pace, dialogo iniziato da La Pira e portato avanti con determinazione dal nostro sindaco Dario Nardella”.

Il Forum avrà inizio la mattina del 5 novembre nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, proseguendo nei giorni 6, 7 e 8. Il filo conduttore dell’evento graviterà intorno al ruolo chiave che il patrimonio culturale nella sua accezione più ampia, unitamente all’istruzione, occupano come fattori fondamentali per la costruzione di un processo di pace e sviluppo. I lavori prenderanno spunto da come arte e cultura possono aiutare a superare i confini sociali ed etnici.

Fonte: www.intoscana.it

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