Avanti tutta con Tune-Up: il progetto sbarca a Londra

Data e ora: Pubblicato il: 31 Gennaio 2011 15:00

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 width=Prosegue Tune Up, il progetto co-finanziato dal programma europeo Youth in Action e promosso dalla Regione Toscana – Assessorato alle Politiche Sociali, in collaborazione con importanti partner internazionali: Centro Nazionale per il Volontariato (Italia), REVES Network (Belgio), Chance for Life (Romania), Centro di Volontariato Hammersmith&Fulham (Inghilterra). Il progetto, che si propone di promuovere la riflessione su potenzialità e strategie delle politiche giovanili locali e europee, mediante lo scambio e l’incontro di giovani, ha fatto nei giorni scorsi tappa a Londra.

Gli amici del progetto Unicittà hanno seguito da vicino la trasferta inglese:

Diario del primo giorno:

Ha avuto oggi inizio il secondo appuntamento dello scambio TuneUp, mi trovo in questo momento ad Hammermisth, zona est di Londra, per 4 giorni di visita all’Hammersmith and Fulham Volunteer Centre (HFVC).

Tune Up e’ un progetto di interscambio giovanile finanziato da Youth in Action e lanciato dalla Regione Toscana (attraverso il network Filigrane) in partneraniato con due realta’ che operano nelle politiche giovanili europee, Chance For Life (Romania) e il centro Londinese, seconda tappa dello scambio in questi giorni (un filmato riassuntivo del primo appuntamento fiorentino e’ disponibile qui).

L’idea e’ analizzare le dinamiche di associazionismo e youth policies in tre diversi paesi comunitari per la stesura di un protocollo teso a migliorare la disciplina sulle politiche giovanili comunitarie da presentare poi al Parlamento Europeo.

In questa prima giornata ci e’ stato possibile approfondire i meccanismi di funzionamento dell’associazionismo volontario in UK, che costituisce un punto di forza delle politiche giovanili inglesi. Il volontariato (che sia sociale, in ambito culturale o sanitario) e’ parte integrante del sistema di formazione e promozione culturale. In pratica i centri smistano le richieste di attivita’ di volontariato alle centinaia di aziende ed organizzazioni che ne fanno richiesta, organizzando corsi di formazione ed ascolto per convogliare i candidati.

Una cosa del genere dovrebbe esistere anche in italia (Legge 266/1991), ma le Regioni a cui spetta la gestione e promozione delle strutture nei migliori dei casi aprono un singolo ufficio con fondi e disponibilita’ minime. Ancora piu’ interessante e’ il sistema di riconoscimento: ogni 50/100 ore svolte viene consegnato un certificato ufficiale (con tanto di cerimonia a cui partecipa il ‘sindaco’ del quartiere) che riconosce il lavoro svolto e soprattutto va ad integrare il proprio curriculum personale, dato che e’ considerato come punteggio nei concorsi pubblici nei colloqui privati.

E’ stato svolto un vero e proprio lavoro di identita’ e brand promotion che ha reso l’attivita’ volontaria una sorta di benefit che trascende la nobilta’ di azione arrivando molto concretamente nel quotidiano in termini di esperienza diretta nell’uno o l’altro settore. Basti pensare che oltre al sempre piu’ ampio numero di giovani che chiedono di svolgere volontariato per integrare il proprio curriculum lo stesso governo in questo periodo di crisi ha lanciato programmi di promozione del volontarato come strumento di autovalorizzazione ed ingresso nel mondo del lavoro.

Approfondendo i vari progetti legati all’associazionismo inglese, altra realta’ molto interessante e’ la cosiddetta Social Corporate Responsability, ossia la crescente tendenza a coinvolgere le aziende in progetti di valenza sociale che le stesse aziende vivono sempre piu’ come una vera e propria responsabilita’ verso la comunita’. A differenza di altri paesi pero’, le aziende non finanziano semplicemente un’associazione in un classico meccanismo di promozione, bensi’ partecipano direttamente ad una iniziativa con parte dello staff. Ad esempio l’HFVC ha portato (tra i vari progetti realizzati) una parte dello staff aziendale Disney a imbiancare le pareti di una scuola pubblica e alcuni dirigenti degli Sheraton Hotel a fare i giardinieri negli spazi verdi di un’ospizio del quartiere.

Lo scambio continua, nei prossimi giorni avremo modo di incontrare rappresentanti delle istituzioni londinesi e conoscere direttamente alcune delle progettualita’ sociale di maggiore impatto nella societa’ inglese.

(fonte: www.unicitta.it)

Diario del secondo giorno:

In questa seconda giornata di scambio del progetto Tune Up (qui la prima giornata) abbiamo avuto la possibilita’ di scoprire ulteriori esempi  dei meccanismi comunitari legati alle politiche giovanili nella societa’ inglese.

L’esempio piu’ concreto di ieri e’ stato l’incontro con la Chelsea Foundation, la Charity di proprieta’ del Chelsea F.C. che opera nei servizi sociali londinesi da piu’ di vent’anni. In Inghilterra le squadre di calcio ricevono dei fondi statali da utilizzare nell’ambito del loro Community Department, ossia l’ufficio delegato alle attivita’ sociali ed alla SCR (Social Corporate Responsability) di cui ho parlato ieri.

In particolare le squadre di calcio vengono finanziate per un programma chiamatoKIKZ – Goals Throu Football, un programma di assistenza, educazione e mentoring che punta a formare i giovani come calciatori e allenatori portandoli gradualmente ad assistere e formare a loro volta i propri coetanei, associando l’attrattiva di una importante squadra a gioco e supporto personale diretto, fondamentale per giovani che vivono in contesti emergenziali circondati da gangs, droga e criminalita’ nei vari municipi di Londra.

Progetti come questo vivono e lavorano in simbiosi con conisgli comunali e servizi sociali, intervenendo direttamente in quartieri segnalati dalle istituzioni o sfruttando il proprio nome per attirare ad incontri informativi (organizzati dai vari dipartimenti comunali) fasce di popolazione normalmente molto difficili da raggiungere.

Un tale livello di integrazione tra istituzioni, fondazioni private ed associazioni di volontariato permette un capillare intervento sul territorio in un contesto sociale come quello londinese in cui gangs, microcriminalita’, teppismo, bullismo sono realta’ estremamente diffuse, tanto da ispirare numerosi progetti tesi al miglioramento dell’immagine stessa dei giovani agli occhi delle generazioni piu’ anziane.

Un tale contesto sociale, in un periodo in cui la situazione economica inglese e’ tra le meno rosee di tutta l’Europa con un conseguente taglio dei fondi disponibili per le attivita’ legate a servizi sociali e politiche giovanili, fonda la propria capacita’ di intervendo unicamente sul volontariato e sulla cooperazione organica tra associazioni (ONG, fondazioni o associazioni giovanili) e amministrazioni pubbliche.

Di certo una realta’ da tenere presente nel tentativo di implementare l’associazionismo studentesco fiorentino.

(fonte: www.unicitta.it)

I materiali riferiti alla prima tappa di Tune up (Firenze, 25-29 novembre 2010):

Presentazione di Tune Up

Il video di Tune Up realizzato dal Beecom

Il video di Tune Up realizzato per il portale della Regione Toscana

Il servizio radiofonico su Tune Up

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