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Il coworking, un luogo di ripartenza

Silvia - Lavoro

Silvia è un giovane professionista che, anche grazie al voucher coworkers, l’opportunità promossa dalla Regione Toscana nell’ambito di Giovanisì, ha potuto riprendere la sua attività lavorativa all’interno di uno spazio di coworking nella provincia di Massa dopo il periodo di lockdown causato dall’emergenza Covid19. Noi di Accènti, lo storytelling di Giovanisì, l’abbiamo intervistata per farci raccontare come è andata la sua esperienza

Silvia ci racconti di cosa ti occupi e qual è il tuo percorso professionale?

Ciò che svolgo oggi è un lavoro che non avrei mai pensato di fare quando ho intrapreso il mio percorso di studi, per quanto poi, in realtà, si adegui perfettamente alle mie competenze. Mi sono laureata in storia dell’arte e per anni ho lavorato per conto di musei e in gallerie d’arte contemporanea dove mi occupavo di organizzare mostre e mantenere le relazioni tra artisti, pubblico e istituzioni.

 Il coworking si sta rivelando un nuovo e stimolante punto di partenza dopo l’emergenza

Di quel lavoro mi piaceva soprattutto la parte legata alla produzione artistica e alla realizzazione di contenuti legati alla comunicazione della poetica artistica. Forte di questa esperienza ho deciso di dedicarmi con tutta me stessa a costruire una carriera nell’ambito della scrittura, diventando una libera professionista. Ad oggi sono una figura ibrida e mi occupo di scrittura a tutto tondo, offrendo servizi editoriali a aziende e privati, da copywriting e creazione di contenuti per il web a attività di editing e ghostwriting, continuando poi a operare nell’arte realizzando testi critici, comunicati stampa, biografie, interviste, presentazioni di opere e mostre.

Dopo la fase più acuta dell’emergenza causata dal Covid19 hai avuto la possibilità di iniziare a lavorare in uno spazio di coworking. Come ha cambiato la tua vita lavorativa questo nuovo luogo di lavoro?

Prima dell’emergenza Covid19 stavo lavorando abbastanza bene, avevo diverse commesse e proprio per questo si era reso necessario trovare uno spazio adatto allo svolgimento della mia attività, nonché uscire di casa per recarmi a lavorare in un ambiente più stimolante: la possibilità di prendere una scrivania all’interno di un coworking, con l’aiuto del voucher promosso da Giovanisì, sembrava perfetta! Il lockdown ha rappresentato una battuta d’arresto molto pesante, bloccando molte collaborazioni; sono rimasta letteralmente ferma per un po’, senza alcun incarico, come penso tanti giovani professionisti. Poi ho vinto il bando e a luglio ho iniziato a lavorare all’interno di Coworkeria, scelta di cui sono molto contenta e che sembra incidere positivamente sul mio percorso: entrare in coworking non solo si è rivelato utile alla gestione del mio tempo e organizzazione del mio lavoro, che lentamente sta riprendendo, ma mi ha dato anche la possibilità di entrare in contatto con professionisti con cui confrontarmi e condividere idee e progetti. Il bello del coworking risiede proprio nella condivisione e nella possibilità di intraprendere rapporti professionali con persone nuove, diventando parte di con un team in cui ognuno può offrire le sue competenze. La mia professionalità è stata accolta molto positivamente e questo mi fa ben sperare per possibili nuove collaborazioni future ma, anche se alla fine non si concretizzassero, ritengo che questo luogo possa comunque darmi molto dal punto di vista professionale.

L’emergenza Covid19 ha cambiato la tua attività? Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

La mia attività non è poi molto cambiata dal momento che si basa su un lavoro svolto in maniera autonoma. Dopo questo periodo molto cupo, però, fare network è fondamentale e necessario e il coworking si sta rivelando come un nuovo e stimolante punto di partenza che potrebbe aprire a molte strade. Anche soltanto il fatto di poter uscire di casa e lavorare in un luogo con altre persone con cui è possibile confrontarsi e stringere nuovi rapporti, sia personali che professionali, mi sembra un’ottima prospettiva ed è proprio quello di cui avevo bisogno per ripartire dopo questa emergenza.

 

Intervista pubblicata il 05 Agosto 2020

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