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Un nuovo senso di responsabilità

Iacopo - Servizio civile

Intervista di Gianluca Testa per intoscana.it a Iacopo Marchetti, beneficiario del Servizio Civile regionale, intervenuto alla tappa di Fucecchio (FI) di “Giovanisì in tour, il progetto raccontato dai giovani toscani”

Iacopo, ci racconti la tua esperienza di servizio civile?

Ciao a tutti sono Iacopo, ho 26 anni e sono di Empoli. Sono venuto a conoscenza della possibilità di fare il Servizio civile mentre stavo facendo il tirocinio all’interno del mio corso di laurea – studio Scienze dell’educazione a Firenze. Mi sono informato e ho contattato il Piccolo Principe a Empoli, che fortunatamente mi ha preso. Il nostro è un centro che accoglie sia bambini più piccoli che giovani di 20 anni. Offriamo vari servizi, come ad esempio il doposcuola, o vari spazi di socializzazione…Per me si è trattato della mia prima esperienza ‘lavorativa’. E’ stato un tuffo nel vuoto, non sapevo cosa mi aspettasse, ma fortunatamente ho trovato delle persone stupende che mi hanno aiutato, passo passo. Devo dire che ogni giorno è una scoperta, c’è sempre qualcosa di nuovo. Anche se pensi ormai di aver visto tutto, non è così. Personalmente il servizio civile in questo ambito è stato un percorso di crescita. Spero un giorno di potermi inserire in questo settore e farlo diventare il mio lavoro.

ogni giorno è una scoperta, c’è sempre qualcosa di nuovo… il Servizio Civile è stato un percorso di crescita.

Senti di aver assunto un ruolo di responsabilità nei confronti di questi ragazzi? Il tuo percorso di Servizio civile è coerente con il tuo ambito di studi?

Il servizio civile per il mio percorso di studi è stato veramente formativo, perché ho trovato quello che sto studiando sui libri. Ma, anche se lo studi e in teoria sei preparato, non sei mai pronto finché non te lo trovi davanti. Quindi, anche da questo punto di vista, è stata un’esperienza molto importante. Inoltre, un conto è lavorare con i bambini più piccoli, ma quando hai a che fare con ragazzi che sono più giovani di te di solo due – tre anni, le prime volte non sai bene come approcciarti. Comunque, piano piano mi sono reso conto che questi ragazzi, pur vedendo come me la scarsa differenza d’età, mi riconoscono come una figura di riferimento. Quindi, la responsabilità te la senti, fin dall’inizio, e ogni giorno ancora di più.

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