Chiara / #serviziocivile

Gocce d'amore

Storia scritta e pubblicata da Chiara
Chiara - Servizio civile

Mi sono seduta a pensare, e mi sono venute in mente immagini dei volti che ho incontrato lungo il cammino. Ognuno un cuore con la sua storia, con il suo “zaino in spalla” carico di emozioni.

Ci sono occhi bagnati dalla sofferenza, quelli che hanno bisogno di una stretta di mano calorosa e di sentirsi dire che andrà tutto bene.

Quelli che ti fanno pensare “avrò fatto abbastanza o potevo fare di più?”; hai la sensazione di essere una piccolissima “goccia nell’Oceano”, e lo sei. Ma col tempo capisci che i piccoli gesti, se sono pieni di amore per la persona che hai davanti, sono importanti e portano frutto.

Ho sentito di essere nel posto giusto al momento giusto e già il solo “esserci” è importante

Ci sono occhi che hanno la mia età ma provengono da lontano, da luoghi esotici che puoi solo immaginare, e i loro sguardi parlano di casa. E tu, che pensavi di insegnare qualcosa a loro e “fine della storia”, ti ritrovi invece a conoscere attraverso loro la bellezza di “mondi nuovi” e impari che siamo più vicini di quanto credevi perché le risate ci uniscono.

Ci sono gli sguardi dell’entusiasmo e della passione per la vita; occhi che brillano, che scintillano, che portano quella luce di bontà, di allegria e di speranza, ti entrano dentro come la cassa di una batteria ad un concerto rock!

Ci sono gli sguardi del futuro, tondi e vivi, che ti vengono a cercare, che chiedono di raccontargli una storia, di giocare insieme, di rincorrerli; e ti senti importante per loro. Passando ti lasciano un abbraccio e un sorriso, e tu pensi che non c’è altro luogo in cui vorresti essere in quel momento.

Poi c’è il mio sguardo, che era stanco di assistere impassibile alle decisioni dei “potenti”, e quasi iniziava a credere di non poter fare nulla per cambiare qualcosa. Poi ha fatto una scelta che l’ha risvegliato! Si sta riprendendo il futuro, ha capito che può scegliere e che ognuno di noi ha il potere di apportare un cambiamento. Si è commosso di fronte a tutto questo, ha pianto e ha gioito: è vivo!

La comunità che mi piace? Quella che ho scoperto grazie all’esperienza del servizio. Dove ci sono persone che ogni giorno spalancano le porte all’altro e mettono il cuore in quello che fanno. Quella dove nessuno è solo, dove si cammina e si costruisce insieme con Amore quel luogo chiamato “possibilità”.

Quello in cui credo? Credo che l’Amore può tutto, supera qualsiasi barriera e difficoltà, è più forte di tutto! Questo pensiero è forse controcorrente, ma ci credo e mi fa stare bene; è il motore ad energia pulita e inesauribile che mi fa andare avanti con coraggio e convinzione. L’essenziale è in un abbraccio, in una stretta di mano profonda e sincera, in un incontro di sguardi attenti, non distratti, di quelli che senza parole ti dicono “io ci tengo a te; mi interessi; ci sono per te” e tutto si trasforma in un “noi” e diventa più semplice.

Quando esci da te stesso per darti agli altri stai facendo un dono di amore, e nel medesimo momento ti accorgi che stai ricevendo molto dall’altro e diventi ricco dentro. Senti la gioia vera e hai la certezza di fare la cosa giusta.

Ecco, ho sentito di essere nel posto giusto al momento giusto e già il solo “esserci” è importante perché, come diceva un’anima bella, “quello che facciamo è soltanto una goccia nell’Oceano, ma se non ci fosse quella goccia all’Oceano mancherebbe” (Madre Teresa di Calcutta).

Grazie “servizio civile”! Mi hai permesso di conoscere il buono e il bello che esiste e di contribuire a seminarne ancora. Mi hai aiutato a crescere.

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