Il tirocinante e la startup
Antonio
Intervista a Antonio Pitasi, 23 anni, beneficiario di un tirocinio curriculare, opportunità promossa dalla Regione Toscana nell’ambito di Giovanisì, intervenuto alla tappa di “Giovanisì in tour, il progetto raccontato dai giovani toscani” dedicata alle #StoriePossibili sull’innovazione che si è svolta nell’ambito dell’Internet Festival di Pisa. A cura di Davide De Crescenzo, Direttore di Intoscana.it.
Antonio, tu hai svolto, a completamento del tuo percorso di laurea in informatica, un tirocinio curriculare, opportunità promossa nell’ambito di Giovanisì, il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani. Dove l’hai svolto e di che cosa ti sei occupato?
Ho svolto il mio tirocinio presso la startup innovativa, TOI – Things of Internet, che, come si evince anche dal nome, si occupa di “internet delle cose” in ambito Industria 4.0 e, in generale, di innovazione per i processi di produzione industriale. Nello specifico, l’azienda è impegnata nell’aggiornamento, grazie una scheda elettronica brevettata, di vecchi macchinari, spesso molto costosi, che le aziende non vogliono sostituire perché ancora funzionanti. Il nostro compito è quello di rendere questi macchinari più efficienti e “smart” grazie alle nuove tecnologie.
Successivamente al tuo periodo di tirocinio sei stato assunto dall’azienda. Attualmente di che cosa ti occupi?
Alla conclusione del tirocinio, sia io che l’azienda eravamo molto soddisfatti del percorso fatto insieme e mi è stato proposto un contratto a tempo indeterminato. Ora lavoro lì a tempo pieno e questo grazie al periodo di tirocinio svolto, che è stato molto utile per l’inizio della mia carriera professionale.
Che consiglio daresti a un giovane che si sta affacciando ora al mondo del lavoro?
Per prima cosa direi di continuare a studiare e ampliare le proprie conoscenze, anche se so che non è facile, e poi fare assolutamente un’esperienza di tirocinio, perché sono utili per entrare nel mondo del lavoro e ti permettono di acquisire competenze sul campo che non possono essere acquisite a scuola o all’università. Ad esempio, si impara a lavorare in team, a rispettare le scadenze che vengono date, oppure a rapportarsi con i clienti, cosa che non è affatto semplice.
Intervista effettuata l’11 ottobre 2019