Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani

L’evento in diretta streaming:

Venerdì 27 gennaio, saliranno sul palco del Cinema La Compagnia di Firenze Tatiana Bucci e Lidia Maksymowicz, sopravvissute all’orrore dei campi di sterminio nazisti

La partecipazione in presenza di Tatiana Bucci e Lidia Maksymowicz segna per l’iniziativa promossa da Regione Toscana-Giovanisì la riscoperta della dimensione dal vivo della testimonianza di sopravvissute e sopravvissuti all’orrore dei campi di sterminio. Dopo gli anni di restrizioni imposte dalla fase acuta della pandemia, il racconto e il ricordo diretto, dal palco, dell’abisso a cui il nazismo e il fascismo condussero l’umanità tornano a essere perno della manifestazione che la Regione organizza per le scuole in occasione del 27 gennaio, Giorno della Memoria, per non dimenticare tutte le vittime delle deportazioni e dell’internamento tra cui ebrei, oppositori politici, rom e sinti, disabili, comunità Lgbtqia+, internati militari.

Saranno migliaia le ragazze e i ragazzi partecipanti che, dalle 9.15, gremiranno la sala del Cinema La Compagnia di Firenze o si collegheranno dalle loro classi. Circa 450 saranno le ragazze e i ragazzi che giungeranno per l’evento: dall’Ipsseoa “Saffi”, dall’Istituto Tecnico Agrario, dai licei “Michelangiolo” e “Machiavelli” di Firenze; dal Ferraris di Empoli e dall’Iis Chini di Borgo San Lorenzo; dal Cicognini e dall’Iisp Dagomari di Prato; dal “Duca di Aosta” di Pistoia; dal liceo Montale e dall’Iti Marconi di Pontedera; dalla sede di Montepulciano dell’Iis Valdichiana e dall’Iss Roncalli di Poggibonsi. Mentre in oltre 6000 seguiranno in streaming da circa 400 classi delle scuole superiori di secondo grado di tutta la Toscana. L’edizione 2023 dell’incontro ha come titolo “La Memoria contro l’indifferenza” ed è realizzata in collaborazione con Fondazione Museo della Deportazione e Resistenza – Luoghi della Memoria Toscana, INAF Osservatorio astrofisico di Arcetri, Ufficio scolastico regionale della Toscana e Fondazione Sistema Toscana, nell’ambito di Giovanisì, il progetto regionale per l’autonomia dei giovani.

Sarà un viaggio attraverso numerosi percorsi di testimonianza a partire da quelli di Tatiana, deportata ad Auschwitz a sei anni assieme alla sorella Andra, al cuginetto e alle proprie mamme, e da Lidia, la “bambina che non sapeva odiare”, sfuggita agli esperimenti di Mengele. Accanto alle ospiti e agli ospiti che torneranno a parlare dal palco, non mancheranno interventi a distanza, contributi musicali, frammenti video.

“Starsene ad occhi chiusi è pericoloso, oltre che colpevole – si sofferma il presidente Eugenio Giani -. Per questo dobbiamo combattere contro l’indifferenza: l’indifferenza di ieri e quella di oggi.  Negli anni della persecuzione nazista e fascista contro gli ebrei, contro i diversi e contro gli oppositori politici ci fu sicuramente violenza, ci fu razzismo e dittatura. Ma come ha detto una volta Liliane Segre quelle che fece più male a chi fu prima ghettizzato e poi rastrellato furono soprattutto le finestre socchiuse del quartiere e i silenzi di chi avrebbe potuto gridare, anziché origliare dalle porte, e non lo fece: fu l’indifferenza ad ucciderli, prima ancora del campo di sterminio. E per questo, contro l’indifferenza, noi dobbiamo invece preservare la memoria”.

“Con questa edizione del Meeting – spiega l’assessora all’istruzione e alla cultura della Memoria Alessandra Nardini – si rinnova il nostro impegno per salvaguardare e diffondere la Memoria a partire dalla scuole. La possibilità di tornare finalmente a ospitare chi ha vissuto sulla propria pelle l’orrore lo rafforza ed è preziosissima perché sempre più rara. Ascoltare la testimonianza diretta dell’esperienza della Shoah e delle altre persecuzioni perpetrate dal nazifascismo è importantissimo per far conoscere alle giovani generazioni ciò che accadde; è necessario, infatti, conoscere la storia, anche per contrastare tentativi di revisionismo e negazionismo. Voci, musica, video faranno emergere i tanti volti della violenza cieca e brutale dei regimi nazista e fascista. Perché conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, perché non si può restare indifferenti. Coltivare la Memoria significa coltivare la democrazia”.

“La Memoria è essenziale per combattere l’indifferenza, l’indifferenza verso tutto il dolore e la morte che la seconda guerra mondiale produsse, verso la brutalità dei di sterminio fascisti” – tiene a sottolineare Ugo Caffaz, che ricorda il particolare significato della presenza a Firenze del Memoriale italiano di Auschwitz: “Dobbiamo lavorare perché non sia solo un monumento ma un centro di cultura, dove possa sorgere qualcosa che nel nostro paese, questione davvero singolare, ancora non c’è, ovvero un Museo sul fascismo e sui suoi crimini”.

“C’è una grandissima attenzione da parte delle scuole della Toscana al tema della Memoria che non si ferma alla sola occasione del 27 gennaio ma si sviluppa attraverso progetti e percorsi trasversali dell’educazione civica – dichiara il direttore dell’Ufficio scolastico regionale Ernesto Pellecchia -. È un grande valore aggiunto per tutto il sistema scuola. Ringrazio la Regione Toscana per l’impegno profuso in questo settore e per la disponibilità e la determinazione a realizzare collaborazioni con il mondo scolastico”.

IL PROGRAMMA
Il programma prende il via dalle 9.15 circa. In apertura, Enrico Fink, Presidente della Comunità Ebraica di Firenze interpreta ‘El male rachamim’, canto di preghiera ebraico. A seguire gli interventi di Ugo Caffaz, consulente della Regione Toscana per le politiche della Memoria, e dell’assessora Alessandra Nardini, che introdurranno la mattinata. Seguiranno i saluti di: Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio Regionale, Ernesto Pellecchia, direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Bernard Dika, portavoce del presidente Giani, Maria Vittoria D’Annunzio, del Parlamento Regionale degli Studenti. Successivamente Luca Bravi, della Fondazione Museo della Deportazione e Resistenza – Luoghi della Memoria Toscana, terrà le fila dal palco e curerà gli approfondimenti storici delle tematiche affrontate.

La Shoah e le persecuzioni antiebraiche saranno raccontate da Tatiana Bucci e Kitty Braun Falaschi, la prima deportata ad Auschwitz all’età di sei anni insieme alla sorella Andra, di quattro anni, al cugino Sergio De Simone di sei anni e alle loro mamme. Il cugino Sergio viene usato come cavia in orribili esperimenti, poi assassinato; la seconda deportata all’età di nove anni con la famiglia nel campo di concentramento di Ravensbrück e, in seguito, a Bergen Belsen. Il fratellino di Kitty muore dopo la liberazione a causa della tubercolosi. Dopo la guerra, la famiglia Braun sarà tra gli esuli fiumani.

Silvia Cardini, nipote di Bruno Baldini, antifascista perseguitato politico e deportato a Mauthausen, parlerà della deportazione politica; la deportazione degli omosessuali sarà raccontata tramite un estratto video dal documentario “Paragraph 175”.

Per raccontare l’internamento e l’eliminazione delle persone con disabilità sarà proiettato il video “La storia del T4”, realizzato dalla classe 5^a C a.s. 2020/2021 del Liceo Chini di Lido di Camaiore realizzato nell’ambito del corso di formazione per insegnanti “Discriminare, imprigionare, annientare” promosso da Regione Toscana.

La deportazione di rom e sinti, il Porrajmos, sarà trattata con la testimonianza registrata di Luigi Sagi; la deportazione degli Internati militari italiani verrà ricordata attraverso le pagine del diario ritrovato dell’I.M.I. Orazio Frilli, e attraverso un estratto video sull’internamento degli internati militari italiani a Chelm in Polonia.

Attraverso le esecuzioni, registrate, a cura di Marina Toppan e Marco Padovani, risuoneranno le note del pianoforte a coda, oggi all’Osservatorio di Arcetri, che Maja Einstein ebbe in regalo dal fratello Albert e che dovette abbandonare quando nel 1939, a causa delle leggi razziali, lasciò l’Italia.

Prima delle conclusioni del Presidente della Regione Eugenio Giani, interverrà Lidia Maksymowicz deportata ad Auschwitz quando non aveva ancora compiuto tre anni perché la madre aveva aderito alla resistenza bielorussa. Lidia finisce nella “baracca dei bambini” da cui il dottor Mengele prelevava le cavie per i suoi orribili esperimenti.

La mattinata si concluderà intorno alle ore 12.30.

7 FILM SULLA MEMORIA A LA COMPAGNIA
L’edizione 2023 del Giorno della Memoria si lega alla programmazione speciale del cinema La Compagnia di Firenze (via Cavour 50/r) che la Fondazione Sistema Toscana propone al pubblico nei giorni 26 e 29 gennaio. Una rassegna di sette film con proiezioni dal pomeriggio alla prima serata, ad ingresso gratuito, fino ad esaurimento posti. Fra questi, da segnalare, giovedì 26 gennaio un doppio appuntamento: alle 16.30 “La stella di Andra e Tati”, il film d‘animazione italiano ispirato alla storia delle sorelle Bucci per raccontare il dramma della Shoah ai più piccoli,  proiettato alla presenza di Tatiana Bucci e di Camilla Brunelli, direttrice della Fondazione Museo della Deportazione e Resistenza – Luoghi della Memoria Toscana; alle 20.30, in programma “Baci rubati – Amori omosessuali nell’Italia fascista” di Fabrizio Laurenti e Gabriella Romano, documentario sulla condizione della comunità lgbtqia+ durante il fascismo, al termine del quale seguirà un dibattito promosso dal Tavolo regionale permanente di confronto con le associazioni impegnate nel contrasto alle discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, a cui interverrà anche l’assessora alla cultura della Memoria e alle pari opportunità Alessandra Nardini.

Sarà possibile seguire in diretta il meeting sulla pagina e sul canale Youtube di Regione Toscana.

Per informazioni e dettagli: giovanisi.it/bando/giorno-della-memoria-2023/ 

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Fonte: Comunicato stampa di Antonio Cannata, Toscana Notizie