Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani

Il progetto Giovanisì della Regione Toscana entra stabilmente nelle politiche di coesione dell’Unione europea. Lo ha affermato il presidente della Regione Toscana intervenendo oggi a Bruxelles all’iniziativa regionale “Investire nei giovani per l’Europa di domani: politiche per l’autonomia dei giovani e prospettive per il Fondo Sociale Europeo”,  a cui hanno partecipato, tra gli altri, anche il commissario UE per l’occupazione e gli affari sociali Laszlo Andor, esponenti del Parlamento europeo, del Comitato delle Regioni e rappresentanti delle Regioni Galles, Finlandia, Spagna, Baden Wuettemberg (Germania). Nel corso del seminario sono state analizzate le strategie dell’Ue e il ruolo delle Regioni nella lotta alla disoccupazione giovanile, analizzate le specifiche esperienze regionali ed elaborato un documento di proposta per condividere, organizzare e sistematizzare le politiche di lotta alla disoccupazione giovanile.

Il presidente della Regione ha detto che la Toscana si riconosce pienamente nella proposta europea delle “Garanzie per i giovani”, tesa a assicurare ai giovani fino ai 25 anni, entro 4 mesi dalla fine del percorso scolastico o universitario, un’offerta qualificata di impiego, formazione o apprendistato. Austria e Finlandia hanno già avviato il progetto;  Giovanisì costituisce la base per un programma di garanzia completamente sviluppato.

Il presidente ha anche affermato di essere convinto che al di là delle differenze nazionali nel mercato del lavoro, è necessario concentrarsi su alcuni punti, in particolare su quella condizione dei giovani che, dopo la scuola o l’università, si trovano in una sorta di vuoto, di sospensione, di nessun impegno: i NEET , i giovani “Not in Education, Employment or Training”. Questa generazione, fragile e senza prospettive, ha detto ancora, rischia di trovarsi allo sbando e può inoltre diventare facile preda dei pupulismi e dei nazionalismi che in tutto il continente a causa della crisi stanno rialzando la testa.

In Toscana si è provato a intervenire utilizzando anche il Fondo sociale europeo, ha detto il presidente, con misure specifiche sui tirocini, con risultati straordinari, visto che il 50% dei giovani ha trovato lavoro dopo questo percorso; con il servizio civile, come primo stimolo all’autonomia personale; garantendo per il credito ai giovani che vogliono fare impresa, anche in agricoltura. E’ venura alla luce una generazione giovane che ha voglia di mettersi alla prova. Per questo è in preparazione anche, prima Regione in Italia, un bando sul microcredito, per le famiglie e le imprese. Da incontri come quello di oggi questo possono scaturire idee e relazioni nuove, iniziative fondamentali anche per l’unità politica dell’Europa che ci sta molto a cuore.

Il presidente della Toscana ha concluso affermando che la Toscana propone la sua esperienza a livello nazionale. Proprio il prossimo 24 gennaio la Conferenza Stato Regioni discuterà infatti le linee guida nazionali sui tirocini, che hanno nell’esperienza di Giovanisì un modello, un punto di riferimento importante. Ma anche a livello europeo. Il presidente ha infine informato che  relazionerà sul tema dei tirocini al Comitato delle Regioni, sottolineando come l’incontro di oggi sia servito a condividere con altre regioni le esperienze toscane cvon l’obiettivo di contribuire con uno specifico documento alla definizione delle politiche europee indirizzate ai giovani.

Comunicato stampa di Susanna Cressati, Toscana Notizie