Un sostegno per lavorare nel settore a cui ambivo
Stefano
Stefano è un giovane ingegnere biomedico assunto in un’azienda che produce dispositivi per la riabilitazione ortopedica anche grazie all’incentivo del bando “Sostegno all’occupazione” promosso dalla Regione Toscana nell’ambito di Giovanisì, che punta a favorire l’occupazione di giovani laureati e/o dottori di ricerca fino a 35 anni, concedendo contributi ad imprese e liberi professionisti.
Stefano ci racconti che tipo di percorso di studi hai svolto prima di entrare nel mondo del lavoro?
Provengo da una formazione tecnica, ho infatti frequentato un istituto tecnico industriale. Poi mi sono iscritto all’università: ho conseguito la laurea triennale in ingegneria meccanica e quella specialistica in ingegneria biomedica.
Dopo la laurea, come sei entrato in contatto con l’azienda nella quale lavori attualmente?
Appena laureato sono stato assunto nell’azienda nella quale ho svolto il tirocinio curriculare. Poi nel 2018 mi hanno fatto una proposta lavorativa per entrare nell’azienda nella quale lavoro attualmente, che si occupa della produzione di dispositivi elettro medicali. Essendo il settore nel quale volevo lavorare ho accettato con entusiasmo.
Di cosa ti occupi all’interno dell’azienda?
In azienda mi occupo della gestione della qualità: controllo e indirizzo i dipendenti al rispetto delle normative vigenti nel settore e redigo i documenti necessari che attestano l’osservazione delle norme.
Il mio percorso di studi apriva molte possibilità in ambito lavorativo, ma questa è la carriera che avevo in mente quando ho finito l’università.
Pensi che l’incentivo promosso dalla Regione Toscana nell’ambito di Giovanisì sia uno strumento utile per promuovere l’occupazione dei giovani laureati?
Penso proprio di sì. Nel mio caso ad esempio si tratta di un’azienda relativamente piccola rispetto alle multinazionali del settore. Senza questo incentivo probabilmente non avrebbe avuto la possibilità di attrarre un lavoratore formato e specializzato in quest’ambito come me. Un aiuto a queste piccole realtà aziendali, che in questo modo hanno la possibilità di espandersi e stare al passo con aziende ben più grandi, è qualcosa di importante.
Intervista pubblicata il 19/10/20