Un tirocinio vista lavoro

Cogliere al volo le opportunità, anche quelle che si presentano quasi per caso. Sebastiano è un beneficiario dei tirocini non curriculari, misura promossa dalla Regione Toscana nell’ambito di Giovanisì e finanziata dal POR FSE 2014-2020.

Sebastiano, in che modo hai scoperto la possibilità di attivare un tirocinio non curriculare grazie al bando promosso da Giovanisì, il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani?

La mia scuola raccoglie solitamente le richieste delle aziende della zona che cercano giovani appena diplomati da inserire nell’organico aziendale. Io ho contattato una di queste aziende e al termine del colloquio mi ha proposto un tirocinio. È stato tramite l’azienda che ho scoperto il cofinanziamento regionale di Giovanisì.

In che tipo di azienda hai svolto il tirocinio?

Si tratta di un’azienda che si occupa di consulenza sulla gestione e il trasporto delle merci pericolose, e naturalmente della redazione di schede di sicurezza.

L’azienda quindi fornisce supporto alle aziende che producono, miscelano, importano o trasportano in Europa sostanze chimiche, nell’adempimento di tutte quelle che sono le leggi previste.

Nello specifico, di che cosa ti occupavi?

Io ero addetto a inserire i dati di pericolosità della varie sostanze presenti nei prodotti in un database che viene successivamente utilizzato per la creazione delle schede di sicurezza.

Consiglieresti a un tuo amico o conoscente di fare un’esperienza di tirocinio non curriculare come la tua?

Sì, assolutamente, perché da una parte il periodo di tirocinio ti fa realmente capire se ti piace l’ambito nel quale hai deciso di lavorare, e dall’altro è un’opportunità davvero importante per entrare nel mondo del lavoro. E chi meglio di me può dirlo, visto che dopo il tirocinio sono stato proprio assunto dalla ditta con un contratto di apprendistato?

Intervista effettuata il 19/2/2019