Puntare sui corsi online, una scelta vincente
Nicola
Nicola ha beneficiato del bando Creazione di Impresa-Microcredito, opportunità promossa dalla Regione Toscana nell’ambito di Giovanisì, per avviare la sua società che si occupa di divulgazione e formazione nell’ambito scientifico (qui la sua storia).
Noi di Accènti, lo storytelling di Giovanisì, lo abbiamo intervistato per scoprire come e se, in questo momento di emergenza legata al Covid-19, stanno riorganizzando la loro attività professionale.
Nicola ci racconti di cosa si occupa, nello specifico, la società che hai fondato?
La nostra società si chiama Paleos e si occupa di divulgazione del digital making attraverso la formazione. I nostri principali clienti sono le scuole, i docenti per quanto riguarda la formazione professionale obbligatoria e i musei (gestiamo ad esempio il laboratorio di fabbricazione digitale del Museo di Taranto), ma ci stiamo aprendo anche alle famiglie.
Il nostro lavoro consiste nell’organizzare corsi di formazione sia in presenza che online (questi ultimi per il momento la maggior parte) su i temi della digital fabrication: Stampa 3D, Stem Education, Coding, Programmazione. Tutti temi che decliniamo nell’ottica dei Fab Lab, quindi della fabbricazione digitale.
In questo periodo di emergenza legato al Covid-19, state puntando sui vostri corsi online?
In realtà abbiamo deciso di puntare sull’online già dallo scorso anno. Infatti abbiamo trasferito la maggior parte dei nostri materiali, ma anche delle nostre conoscenza e competenze sul nostro portale. Dallo scorso anno ad esempio proponiamo la modalità della didattica a distanza ai docenti che si formano con i nostri corsi. Quindi appena è arrivata questa emergenza eravamo fortunatamente già preparati: abbiamo una piattaforma sul nostro sito che raccoglie i corsi e lavoriamo soprattutto attraverso video corsi e webinar.
Quello che stiamo facendo ora, con un discreto successo, è trasferire sull’online anche le attività dedicate ai ragazzi, che invece generalmente svolgevamo in presenza. Collaborando con altre associazioni stiamo organizzando dei veri e propri laboratori per le famiglie, sincroni ma a distanza. Ad esempio ultimamente stiamo lavorando con le associazioni dei genitori di ragazzi plusdotati, cioè quei ragazzi che hanno bisogno di stimoli particolari per essere coinvolti perché posseggono delle capacità leggermente superiori rispetto ai loro coetanei. Per suscitare il loro interesse proponiamo ad esempio laboratori di robotica, coding, stampa e la modellazione 3D.
Ci racconti come funzionano questi laboratori a distanza?
Organizziamo degli incontri online, in cui coinvolgiamo i ragazzi e le famiglie sui processi di progettazione e modellazione 3D. I nostri laboratori riguardano sempre cose molto tangibili, quindi oltre alla progettazione viene proposta anche la creazione del modello 3D che poi stampiamo e spediamo alla famiglia.
Che tipo di riscontri state raccogliendo su questa nuova modalità di fare formazione a distanza?
Siamo molto soddisfatti della risposta, che sinceramente non ci aspettavamo. Pensavamo che le famiglie aspettassero semplicemente che il periodo di emergenza si concludesse per riprendere le normali attività a cui erano abituati. Invece abbiamo riscontrato che questa modalità riscuote un ottimo successo. Gli argomenti che noi trattiamo sono molto utili in questa fase, perché sono attività estremamente tangibili, hanno sempre l’obiettivo di creare qualcosa ma allo stesso tempo possono essere gestite a distanza e sviluppate anche a casa propria.
Intervista pubblicata il 22 Aprile 2020