365 giorni di Servizio Civile Regionale nei pronto soccorso toscani
Giulia, Samuele, Carolina, Majseda, Elena, Alessia e Cecilia
Fonte: comunicato stampa di Toscana Notizie, leggi l’articolo completo “Servizio civile in pronto soccorso, il racconto di un anno nel pieno della pandemia“
Dodici mesi aiutando gli operatori negli ospedali e negli hub allestiti per le vaccinazioni contro il Covid-19 ed offrendo un sorriso e una guida a pazienti e familiari. 50 giovani ragazze e ragazzi hanno raccontato la loro esperienza di Servizio civile regionale, opportunità promossa nell’ambito del progetto Giovanisì.
Un’esperienza che in Toscana ha riguardato 101 giovani ragazzi e ragazze che hanno svolto il loro percorso partecipando al progetto sperimentale di servizio civile ‘sanitario’, nato per l’accoglienza di pazienti e familiari che arrivano al pronto soccorso in modo da farli sentire meno soli nella sala d’aspetto.
Lo scorso 29 ottobre 2021, presso Palazzo Strozzi Sacrati in piazza del Duomo a Firenze, alcuni di loro si sono raccontati (in presenza e in diretta streaming), per un primo bilancio della loro esperienza, assieme agli operatori del sistema sanitario che hanno affiancato durante il loro percorso.
Ecco alcuni estratti delle loro testimonianze per ripercorrere, attraverso le loro parole, ciò che hanno vissuto in questo anno:
Giulia, Asl Toscana Centro
Ciò che abbiamo fatto solo per noi muore con noi, ciò che abbiamo fatto per gli altri e per il mondo resta ed è immortale
Ho pensato di raccontare la mia, la nostra, esperienza di servizio civile partendo da questa citazione, una citazione raccolta da un gruppo di noi ragazzi. Prestare servizio insieme alla mia collega in un ambiente così adulto e professionale all’inizio non è stato semplice. Insieme abbiamo imparato a misurare i nostri limiti, a condividere una crescita personale e a destreggiarci in un ambiente adulto e dirigenziale, in cui non sono mai mancati momenti di complicità che rendeva tutto più leggero.
Samuele, Pronto Soccorso di Careggi
Abbiamo aiutato le persone a sentirsi meno sole. All’inizio non è stato facile, in un primo momento ci siamo dovuti reinventare per trovare funzioni diverse e in questo ci hanno dato un grosso aiuto i nostri operatori di progetto. Abbiamo imparato a supportare e a relazionarci con i professionisti del pronto soccorso. Abbiamo aiutato le persone a sentirsi meno sole e questo ci ha dato una buona dose di soddisfazione.
Carolina, Ospedale Apuane
Consiglio a tutti i volontari di vivere a pieno questa esperienza con gli occhi, il cuore e la mente. Aver contribuito in un momento molto difficile per tutto il mondo a supportare, seppur nel mio piccolo, il sistema sanitario della Regione Toscana ha sicuramente rafforzato il mio sé da un punto di vista personale ma anche lavorativo. Mi sono sempre sentita utile e molto gratificata durante tutto l’anno di questo servizio.
Majseda, Azienda ospedaliera di Pisa
Questa esperienza mi ha dato tanto. Questa esperienza è stata fondamentale per me nell’approcciarmi con l’utente e per dargli anche un’accoglienza calorosa. Per me è stata anche una crescita personale perché essendo una persona un po’ timida mi ha fatto uscire anche un po’ dal mio guscio e dare importanza alla persona che ho davanti. Questa esperienza mi ha dato tanto e io spero di aver dato tanto anche a altri utenti che sono venuti a chiedere aiuto. Il fatto di sentirsi dire “Grazie! Siete degli angeli!” per me è stato gratificante e uscivo dall’ospedale felice di aver contribuito a fornire assistenza ai pazienti.
Elena e Alessia, Asl Toscana Sud Est
Elena: Se ne esce arricchiti sotto il punto di vista umano, dei rapporti e ogni utente ha una storia a sé che ti lascia sempre qualcosa. Sono stata anche fortunata perché mi sono sentita anche parte del team.
Alessia: L’esperienza di servizio civile mi ha arricchito molto perché io vengo da un contesto completamente diverso, lavoravo in un laboratorio chimico, e questo mi ha portato a fare un cambio di carriera perché a breve inizierò il corso OSS.
Cecilia, Azienda Ospedaliera Universitaria senese
Abbiamo avuto migliaia di storie sotto gli occhi. Quello che ci ha unito – e unione è un po’ la parola che ci contraddistingue come volontari dell’azienda Sud Est – è stata proprio la spinta di voler fare qualcosa, di imparare e di fare la nostra parte. Abbiamo avuto migliaia di storie sotto gli occhi, perché quella è l’affluenza giornaliera del nostro ospedale, e da queste storie noi dovevamo trarne delle proposte, degli insegnamenti e degli interventi.
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Intervista pubblicata il 26/11/21