L'esperienza all'estero è un punto di forza
Federica
Intervista a Federica Nardi, 31 anni, beneficiaria di una borsa di dottorato internazionale Pegaso, opportunità promossa dalla Regione Toscana nell’ambito del progetto Giovanisì, intervenuta alla prima tappa di “Giovanisì in tour” con il Presidente Eugenio Giani, a cui hanno partecipato oltre 100 ricercatrici e ricercatori delle borse Pegaso. A cura di Marco Martinelli, divulgatore scientifico Scuola Superiore Sant’Anna.
Federica, hai frequentato tre anni fa il corso di dottorato Biochemistry and Molecular Biology presso l’Università di Siena. Che cosa stai facendo adesso?
Questo è il mio terzo anno di post-doc. Dopo un’esperienza ad Aviano in Friuli Venezia Giulia e all’università di Modena, sono tornata a Siena. Da ottobre sto lavorando a TLS (Toscana Life Sciences), ad un progetto che studia la leucemia linfatica cronica, un tumore delle cellule di tipo B. Sicuramente durante questi tre anni le esperienze che sono riuscita a fare grazie al dottorato Pegaso si sono rivelate essenziali anche per la possibilità di trovare lavoro.
Mi ha permesso di non fermarmi mai e di ambire ed ottenere posizioni lavorative di importanza rilevante.
Durante il dottorato sei stata a Zurigo in un’azienda giusto?
Sono stata impiegata presso la Philogen, un’azienda che ha anche un distaccamento a Siena. E’ stata un’esperienza molto importante a livello formativo, professionale ma anche a livello personale. La possibilità di fare questa esperienza all’estero è importante perché infatti aiuta a crescere. Negli anni successivi mi sono spesso spostata e devo dire che la possibilità di andare all’estero mi ha aiutata ad affrontare in maniera diversa anche le difficoltà che mi si sono presentate successivamente. Sicuramente non è facile partire, cambiare posto ed abitudini. La borsa Pegaso mi ha spinto ad affrontare queste sfide con più coraggio e meno paura. Questi periodi all’estero, che la borsa richiede obbligatoriamente, sono uno dei punti di forza che il dottorato Pegaso presenta.
Intervista pubblicata il 23/3/2021