1° Forum Internazionale: Ambiente, Sviluppo e Salute

Data e ora: Pubblicato il: 20 Novembre 2012 in Magazine

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 width=Dal 20 al 23 novembre ad Arezzo ricercatori e scienziati tra imprese e mondo della Pa sui temi legati al cambio di paradigma delle politiche ambientali e della salute 

All’interno dei lavori del 7° Forum Risk Management si svolgerà ad Arezzo dal 20 al 23 novembre il 1° Forum Internazionale su ‘Ambiente, Sviluppo e Salute’, che vedrà il confronto di ricercatori e scienziati, tra imprese e mondo della Pa sui temi legati al cambio di paradigma delle politiche ambientali e della salute da strumenti di controllo dello sviluppo a motore dello sviluppo.

Un avvenimento d’interesse scientifico e di attualità, proprio perché il cambio di paradigma delle politiche ambientali e della salute da strumenti di controllo dello sviluppo a motore dello sviluppo stesso può essere la chiave di volta del rilancio del nostro Paese e dell’Europa. Inoltre, l’evento ospiterà anche una sessione del Regional Enviroment Center di Budapest, l’istituzione dell’ONU, della UE cui aderiscono, tra l’altro, paesi del Nord Africa, del Medio Oriente e dell’Asia Centrale.

Scriveva il Ministro dell’ambiente Corrado Clini (Corriere della Sera, Agosto): “l’ Europa ha adottato la strategia per lo sviluppo sostenibile ed avviato il «pacchetto» di direttive ambientali che hanno cambiato la struttura industriale del nostro continente in tutti i settori, dall’ auto all’ energia, dalla chimica alla siderurgia, dalla carta all’ elettronica.

L’ idea che la politica ambientale sia diversa, e magari contrapposta a quella industriale, è un errore di prospettiva: questo errore ha pesato sulla politica ambientale italiana, che è stata più caratterizzata dall’ esercizio del potere di interdizione che da proposte positive per la crescita sostenibile. Il mio lavoro di questi mesi è stato guidato dall’ esigenza di superare questo errore, riportando l’ ambiente al centro delle politiche di sviluppo. E a Taranto non deve essere ripetuto questo errore: la strada giusta è quella di accelerare la riqualificazione ambientale degli impianti, secondo le migliori tecnologie disponibili, e non quella di ritenere che l’ ambiente si salva chiudendo l’ Ilva. Se la riqualificazione ambientale di Ilva procede, la siderurgia italiana potrà contare su tecnologie «pulite» e competitive, a vantaggio dell’ impresa e dell’ ambiente. Se Ilva chiude, oltre al disastro sociale ed economico, resterà il deserto di un ambiente contaminato.”

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Fonte notizia www.intoscana.it

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Categoria post: Eventi Tag: #arezzo Tag: #forum internazionale