Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani
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C’è tempo fino al 23 settembre 2020 per candidarsi al premio di cultura “Aurelio Marcantoni” dedicato alle tesi di laurea aventi per argomento la storia della Toscana o di una città del territorio, in ogni suo aspetto (politico, istituzionale, sociale, economico, culturale, artistico, religioso).

Il premio si rivolge ai giovani nati a partire da gennaio 1985 ed è promosso dalla Società Storica Aretina, la Redazione di Arezzo del quotidiano “La Nazione”, l’Azienda Territoriale Arezzo Mobilità (Atam), la Fraternita dei Laici e Chimet S.p.A.

Anche questa edizione della competizione è intitolata ad Aurelio Marcantoni, giornalista della redazione aretina de “La Nazione” e socio fondatore della Società Storica Aretina, cultore di storia locale ed appassionato della Giostra del Saracino, prematuramente scomparso.

Per i vincitori è previsto un premio in denaro per ciascuna delle tre sezioni (Tesi di dottorato, Tesi di laurea magistrali e specialistiche, Tesi di laurea triennali) rispettivamente dei 1.2000€; 800€ e 600€.

A chi è rivolto

Il premio si rivolge ai giovani nati a partire dal 1 gennaio 1985 che abbiano discusso una tesi di dottorato (Sezione A), di laurea magistrale e specialistica (Sezione B) o di laurea triennale (Sezione C) tra il 1 agosto 2016 e il 31 luglio 2020. Ciascun candidato può partecipare a più sezioni del premio o ad una stessa sezione con più lavori.

Come partecipare

Le domande di ammissione al concorso, indirizzate al presidente della Società Storica Aretina, redatte in carta libera e debitamente firmate in calce, dovranno essere inviate in forma cartacea alla sede della Società Storica Aretina, attualmente in Via Leone Leoni 18, 52100 Arezzo

Quando

La partecipazione al concorso è possibile entro e non oltre le ore 19 del giorno 23 settembre 2020

Per informazioni

E’ possibile contattare il numero 0575.299386 o scrivere all’e-mail: info@societastoricaretina.org oppure consultare la pagina del sito dedicata all’iniziativa

 

Fonte: Società Storica Aretina