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In Toscana l’80% imprese under 40 usa Facebook, 60% ha sito internet, la metà delle imprese vorrebbe utlizzare l’e-commerce per vendere i propriprodotti

Facebook entra nelle aziende agricole e connette le campagne con il resto del mondo. E’ destinata a ridursi notevolmente e velocemente la forbice tra le imprese che non utilizzano internet – secondo una recente indagine ben trequarti delle imprese agricole toscane – e quelle che invece internet, e le sue infinite opportunità, lo utilizzeranno per farsi conoscere e promuovere, e perché no anche vendere, i propri prodotti online. A dirlo è una indagine realizzata da Coldiretti Toscana (info su www.toscana.coldiretti.it): l’80% di imprese campionate under 40 ha un profilo facebook o twitter a cui si connettono tramite internet o smartphone mentre più della metà, pari al 60%, ha un sito internet aziendale. Una piccola parte anima anche i blog mentre la totalità degli imprenditori giovani, cresciuti con Windows e Mac, ha un account di posta elettronica. C’è poi una parte evoluta di casi che al pc ha già sostituito il tablet concentrando su un unico supporto tutto quello di cui habisogno. Secondo l’indagine di Coldiretti la metà delle imprese guidate da under 40 è invece intenzionata ad aprire un negozio virtuale ed inviare direttamente a casa la spesa.

Ma c’è anche chi, l’esperienza dell’e-commerce, l’ha già maturata e da tempo utilizza il web come un vero e proprio canale commerciale di vendita. Vende vino, olio, confetture, pasta, miele e tanti altri prodotti del Made in Tuscany che raggiungono lande lontane esportando via corriere la nostra Toscana. Ecco quindi che se da un lato esiste un gap generazionale e tecnologico non colmabile, dall’altro l’agricoltura si sta dotando di tutte le più moderne forme di comunicazione a partire proprio da facebook e twitter, i due più potenti e popolari social network, entrati nella vita di miliardi di persone in tutto il mondo. “Un grande impulso – analizza Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana – arriva dai giovani che trasferiscono nella loro attività conoscenze e strumenti diventati di ordinario e necessario utilizzo. Pensiamo al personal computer, ai tablet o agli smartphone che ci rendono reperibili e connessi 24 ore al giorno. La Toscana sta approntando l’era del tablet molto velocemente”. A confermare lo slancio del settore primario verso il commercio virtuale sono casi come quello dell’Azienda Agricola San Francesco Bio di Grosseto, e nello specifico, del proprietario, Stefano Tanzini, che descrive gli albori della sua esperienza personale nell’e-commerce: “È cominciato tutto nel 2005. Inizialmente ci siamo appoggiati ad altri siti internet prima di crearne del tutto uno nostro”.

Per molti, forse, si tratta ancora di una frontiera ma la vendita online, ad oggi, rappresenta mediamente tra il 10 ed il 20% del fatturato diretto: “L’appoggio dei motori di ricerca – racconta ancora Tanzini la sua esperienza – è stato fondamentale”. E se esistono casi in cui il profitto ricavato da Internet è senz’altro tangibile, per altri versi il mercato online “avvicina realtà aziendali e pubblicizza in tutto il mondo a costi bassissimi – afferma Sara Marini, responsabile dell’Azienda Giuseppe Marini di Pistoia che prosegue rivelando che “le vendite provenienti dalla pagina web sono minime, certo, ma è la stessa a portare il 30% dei contatti totali”. Una vetrina, un modo di essere sempre, in gergo, “sul pezzo”: da tempo è stato assodato che Internet rappresenta il futuro.

“Oltre al sito internet, abbiamo anche una pagina Facebook – racconta il proprietario dell’Azienda Agricola “Latera” – “per questo, nel mio settore, vengo visto quasi come un extraterrestre”. Prodotti freschi i più richiesti: uova, patate, ciliegie e mele. L’Azienda “Latera” di Barberino del Mugello utilizza il mercatino online in modo coerente e mirato, infatti “il cliente può servirsene sia per constatare il prezzo che per accertarsi della disponibilità del prodotto”. In rete è disponibile ogni informazione ed il contatto telefonico passa in secondo grado, al momento di un potenziale ordine. Se l’immediatezza d’intermediazione appare, in primis, come aspetto preponderante dell’invenzione Internet, la visibilità su scala mondiale è una conseguenza non meno incisiva, soprattutto per la Tenuta di Vaira, sorta nei pressi del gioiello della Maremma livornese, Bolgheri. “In Italia la gente ha qualche reticenza negli acquisti online, teme la fregatura – dice Alessandro, responsabile dell’azienda assieme a Romina – con l’estero è diverso, in particolare la Germania”. Ed è così, per l’appunto, che il celebre vino di Bolgheri nonché l’olio vengo esportati oltralpe lasciando dunque, a profani e non di questa invenzione, macroscopicamente rivoluzionaria nel nostro secolo, l’impressione che la rete sia un mercato ancora tutto da scandagliare e da scoprire per molti.

 

Fonte: www.intoscana.it