Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani
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(fonte: www.volontriatoggi.info)

Prosegue la riflessione sulle politiche giovanili in Toscana. La cornice della nuova occasione di dibattito è stata offerta da Villaggio Solidale, il salone nazionale del volontariato appena concluso.  Il seminario-laboratorio, dal titolo “AFFIANCO – Dall’esperienza di Filigrane in Toscana, modelli e pratiche di politica giovanile a confronto” (per info clicca qui), è stato organizzato da Filigrane per facilitare un confronto nazionale tra operatori di politica giovanile.

La giornata di approfondimento ha consentito un vivace scambio di punti di vista tra gli intervenuti, tutti protagonisti e fruitori allo stesso tempo del dibattito. La riflessione ha preso il via dal processo di sistema di politica giovanile regionale ed è proseguita nella discussione degli strumenti utili alla realizzazione e/o gestione di percorsi di politiche territoriali attive per e con i giovani.

Tra gli intervenuti Oreste Giuliani, presidente di Uncem Toscana (Unione Nazionale Comuni, Comunità ed Enti Montani), di cui riportiamo di seguito un contributo.

«Uncem giudica positivo il percorso intrapreso dalla Regione Toscana sulle politiche giovanili, necessario ad una integrazione delle politiche per i giovani come naturale conseguenza del tentativo di impostare una visione strategica per la crescita della risorsa giovane. Credo sia importante un ulteriore salto in avanti delle politiche dei giovani che tenga conto delle specificità dei giovani stessi, delle problematiche che si trovano ad affrontare nella società d’oggi e delle particolarità dei contesti che abitano.

Uncem ritiene importante che venga messa in rilievo la differenza che esiste tra l’essere giovani in una grande città o comunque nella prossimità di centri metropolitani e l’essere giovani in zone marginali, poiché tale distinzione genera poi una distinzione sui bisogni dei giovani e di conseguenza la necessità di politiche o servizi specifiche nei territori marginali. In montagna un giovane deve supplire ad una disagio legato alle distanze, alle minori opportunità di lavoro e di studio in un contesto che pone un livello di disagio con caratteristiche altrettanto specifiche (alcoolismo, suicidi, isolamento, ecc.).

Per questo ritengo che Uncem Toscana possa rappresentare specifici problemi e disagi, all’interno del disegno regionale sulle politiche e allo stesso modo ritengo sia importante dare il contributo della specificità delle montagna in modo trasversale all’interno dei gruppi di lavoro specifici.»

(Fonte notizia: www.volontariatoggi.info)