Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani
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ALCHIMIE DI PACE – PREMIATI I GIOVANI ARTISTI

DEL LICEO ARTISTICO ARTEMISIA GENTILESCHI DI CARRARA

Si è tenuta giovedì 16 dicembre,  nell’aula magna del liceo artistico, la premiazione delle 15 espressioni artistiche presentate dagli allievi del Liceo sul tema “Alchimie di Pace – la trasformazione possibile” promosso dalla associazione AMOREA con il contributo della Regione Toscana

Il progetto, nato nel 2009, allo scopo di sensibilizzare i giovani alla promozione di azioni e processi per la promozione di una cultura di pace. Tutte le opere sono state raccolte nel calendario 2011 e valorizzate con un video pubblicato, nonché all’interno del manuale operativo per la promozione e diffusione di una cultura di pace.

I giovani hanno realizzato le loro opere con la supervisione dell’insegnate Fabiola Baldi per l’espressione pittorica e con l’insegnante  Daniela Bernasconi per l’espressione poetica e letteraria. Il progetto è stato coordinato dalla dott.ssa Maria Giovanna Maestrelli per ass. AMOREA in collaborazione con il Dirigente Scolastico prof. Gino Cappè.

Questi i nomi dei giovani partecipanti:

Elena Caleo, Giacomelli Lucia, Vittoria Evangelisti, Alice Lombardi, Lara Somenzi, Sara Sanguinetti,  Francesco Giuliani, Carlotta Gasperi, Carolina Andreani, Selene Nicolai, Silvia Raggi, Gabriele Scapina,  Jessica Sergiampietri, Giulia Giuntoni, Matteo Amadei.

1^ classificato – Elena Caleo  –  Esplosione dell’Io – tecnica mista: acquarello e matita su carta.

Lo spunto è preso da  “Siddharta”. Hesse, esprime in Siddharta il simbolo assoluto dell’altra Patria, quella vera, staccata dal mondo fisico, Patria del cuore, Luogo dove dubbi e fedi si ricompongono in una superiore unità, dove  il cercare è già di per sé un trovare … caos, pensieri, sogni, colori, forma, movimento … così nasce un’opera

Le pennellate prendono forma, si librano e liberano, danzano … … ognuno di noi dovrebbe liberare i propri pensieri, i propri sentimenti, per conoscersi  e conoscere ….

Pertanto sia nell’espressione del pensiero che nella realizzazione dell’opera, l’artista ben ha colto il significato di Alchimie di pace, dove insieme ala trasformazione alchemica della materia è presente il processo di trasformazione dell’operatore.

2^ classificato  – Sara Sanguinetti – Pace/Fiale – Tecnica mista  su carta

Tratti surreali ed astratti che ricordano un planisfero alimentato da una fiala d’oro, il risultato atteso dell’alchimista: Caos, movimento, colore, oro, origine …

una fiala prende forma: la trasformazione alchemica è compiuta; così è la pace, trasformazione dei conflitti in opportunità …

3^ classificato  – Lara Somenzi – Fusione – acrilico su tela

Forme astratte, un colore neutro, il bianco, e poi rosso, a sottolineare il calore, il sentimento, come un in abbraccio … dove l’oro rappresenta la trasformazione dell’essere umano che interroga se stesso.

L’opera ricorda l’elica del DNA e ne descrive armonico il movimento, come processo evolutivo dell’uomo, trasformazione, cambiamento.

Il progetto nella sua complessità si concluderà nella primavera del 2011, ad oggi vede la partecipazione di circa 700 ragazzi con oltre 40 insegnanti impegnati, della direzione didattica del 5^ circolo; dell’ Istituto Comprensivo Alfieri Bertagnini (prima direzione didattica V^ circolo); dell’ Istituto Comprensivo Massa 6; della direzione didattica del 2^ circolo; dell’ Istituto Comprensivo Malaspina Stafetti; è altresì attivo un corso di aggiornamento per insegnanti ed operatori che vede la presenza partecipata di 54 frequentanti. Per il 2011 è prevista l’altresì l’avvio del nuovo progetto per la promozione di una cultura di pace: Lo sai che anche gli alberi parlano? L’ascolto è pace. Per info 338.6236635 oppure  info@amorea.org

L’Associazione Scientifico Culturale AMOREA, opera ormai da 14 anni nella promozione di una cultura di pace, Dal 2001 ha realizzato diversi progetti con il contributo della Regione Toscana, Direzione Generale della Presidenza – Servizio Attività Internazionali,  il patrocinio della Provincia di Massa Carrara, ed altri.


Perché Alchimie di Pace:

L’Alchimia è probabilmente la scienza più complessa che l’antichità ci ha tramandato, difatti, oltre ad essere una disciplina fisica e chimica, implicava un’esperienza di crescita ed un processo di liberazione e di salvezza dell’artefice dell’esperimento. L’opus alchemicum per ottenere la pietra filosofale avveniva mediante l’intreccio di mutue relazioni di ingredienti costitutivi che si uniscono nella coniunctio oppositorum della Grande Opera.

La Pace, nella definizione approvata dall’Assemblea Generale dell’ONU è  un insieme di valori, atteggiamenti, tradizioni e modi di comportamento e stili di vita …, per questo prendendo spunto dal ventennale della caduta del muro di Berlino, dalla celebrazione della “riunione” e dal colorato invito a partecipare al progetto “Geschichte mit Dominoeffekt” (la storia con effetto domino), nasce l’idea di Alchimie di Pace, la trasformazione possibile.

Educazione e partecipazione sono elementi chiave per promuovere una cultura di pace. Perseguendo un approccio pedagogico e partecipativo, che permette il coinvolgimento di bambini, adolescenti, genitori, operatori ed insegnanti, giovani e semplici cittadini in iniziative comuni, il progetto “alchimie di pace” intende promuovere un processo di trasformazione possibile attraverso l’analisi critica dei pregiudizi e dei fattori scatenanti la violenza, volto al loro superamento e alla risoluzione pacifica dei conflitti, dove tutti i soggetti coinvolti siano essi stessi “costruttori di pace”.

L’idea parte dal principio di coinvolgere i ragazzi come motori del cambiamento, fornendo loro gli strumenti per promuovere la pace tra i coetanei – partendo dalle scuole – ma anche tra gli adulti, le comunità e tutti i settori della società, dal mondo produttivo alle istituzioni.

Il progetto si propone nei fatti di spargere piccoli semi di pace, stimolando i singoli individui a riconoscere le proprie potenzialità nella costruzione di una realtà pacifica, anche semplicemente parlando della dignità della vita e dell’eguaglianza di tutte le persone all’interno delle famiglie, nelle scuole, nelle piazze, senza sottovalutare l’effetto di sforzi apparentemente piccoli. Ognuno può impegnarsi nell’educazione alla pace, attraverso azioni che favoriscano il dialogo e che consentano in tal modo la crescita di una vera cultura di Pace. 

L’Alchimista in fondo è un viaggiatore, dove la meta è l’incontro con se stesso, la riflessione nasce dalla consapevolezza che l’Uomo sembra aver dimenticato la capacità di conoscersi e di dirigersi; vivendo in modo talvolta meccanico e frettoloso,  ha diminuito la propria consapevolezza a favore di una modalità di vita attenta più alle soddisfazioni materiali di desideri creati da altri, che all’ascolto delle proprie esigenze ed aspettative. Il prezzo da pagare, spesso è troppo alto: è la rinuncia alla propria autorealizzazione, è la fuga nell’illusione, è la perdita della propria volontà di Esserci. Il risultato, che ciascuno di noi ha sperimentato a vari livelli, è che questa insoddisfazione dell’Esistere, provoca problemi e disagi non solo sul piano fisico, ma anche su quello affettivo, professionale e di relazione, noi la chiamiamo malattia, stanchezza, stress, depressione, la potremmo invece chiamare  paura di vivere.

Ecco perché oggetto di questa riflessione è l’Uomo, in quanto risultato di cultura, ambiente, (…)  pertanto “educabile” … L’essere umano possiede enormi capacità, come l’abilità di ragionare e pensare in modo astratto, prendere decisioni morali o di costume che dir si voglia, risolvere problemi complessi; la coscienza delle nostre abilità, il senso del grande valore della vita umana, ciò che siamo e possiamo fare, porta in se lo sviluppo dell’energia necessaria per usare questo potenziale in ogni momento e per il maggior beneficio possibile, non solo per stessi, ma per l’umanità tutta.

Per questo, ognuno può impegnarsi nell’educazione alla pace, attraverso azioni che favoriscano il dialogo e che consentano in tal modo la crescita di una vera cultura di Pace.

Considerando che la guerra e la violenza sono in ultima analisi generati dall’uomo, questi è anche in grado di creare pace e solidarietà. Il cambiamento della società in senso nonviolento, dunque, può cominciare dall’educazione quale strumento per la costruzione dell’individuo e per il suo vivere futuro.