Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani
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RIUSO

Castelfiorentino

28-29-30 Maggio

 

 

 

Il nuovo campo di Filigrane nasce dal bisogno di approfondimento raccolto sui territori raggiunti, grazie ai progetti che sostiene e ai giovani che incontra. Come tutti i Campi, anche questo vuole dare una chiave di lettura ulteriore per leggere le complessità che quotidianamente ognuno di noi vive, cercando insieme possibili soluzioni e rendendo i giovani i diretti promotori del cambiamento, attraverso l’acquisizione di competenze, il consolidamento di esperienze già esistenti e, soprattutto, attraverso la costruzione di una comunità capace di farsi carico dei bisogni che il contesto esprime.

Obiettivo è allora sperimentarsi sul senso di cittadinanza e di comunità, sul significato che gli interventi e i progetti messi in campo rivestono nei territori, ma anche sulla lettura condivisa dell’esistente a partire dai bisogni e dalle risorse localmente esistenti.

SCARICA IL PROGRAMMA COMPLETO

Localizzazione
Castelfiorentino (tutti gli iscritti riceveranno maggiori dettagli sulle modalità di soggiorno, programma aggiornato, altro)

Partecipanti e iscrizioni
E’ prevista la partecipazione di 30 giovani della Regione Toscana. Requisiti per la partecipazione, validi soprattutto nel caso che sia necessario effettuare una selezione per esubero delle richieste: avere un’età compresa fra i 18 e i 30 anni, non aver partecipato ad altri campi di Filigrane ed avere maturato esperienze (volontariato, lavoro, etc) sui temi propri del campo (scarica la scheda di iscrizione).

Quando
Il Campo si svolgerà nei giorni 28-29-30 Maggio 2010

Programma (scarica il libretto di presentazione, locandina e brochure del campo nella sezione ‘Documenti’ in fondo a questa pagina)

Venerdì 28
maggio

Ore 17.00
Arrivo e registrazione partecipanti presso l’ostello di CastelFiorentino
Ore 18.30
Illustrazione del programma Campus,a cura dello staff di Filigrane e delle Associazioni Agrado e Kappaerre
Ore 19.00
Tavola Rotonda
La legge Regionale legge regionale 25 giugno 2009, n. 32 (Interventi per combattere la povertà ed il disagio sociale attraverso la redistribuzione delle eccedenze alimentari) e l’esperienza di RESO
Intervengono:
Gianluca Parrini, consigliere regionale della Regione Toscana
Marinella Catagni, Presidente RESO
Ore 20.00
Cena giocosa in Ostello, a cura del Gruppo Nox Game
Ore 22.00
Proiezione Video/giochi e definizione dei gruppi per sabato, a cura dello staff di Filigrane e delle Associazioni Agrado e Kappaerre

Segreteria organizzativa Filigrane
Tel. 055 4383321
segreteria@giovanifiligrane.net

Sabato 29 maggio
Ore 8.00
Colazione
Ore 9.00
Organizzazione dei gruppi e partenza per la fattoria didattica.
Fattoria Nardone di Buonriposo, azienda agricola – Comune di Gambassi Terme
Ore 9.30
Workshop
• GAAS e Filiera Corta, a cura del GAS – Gruppo Acquisto Solidale Castelfiorentino
• Capannori e l’esperimento Rifiuti Zero, a cura di Luca Roggi del Centro Ricerca
Rifiuti Zero – Progettazione
• Gruppo di Lavoro Locale ed educazione ambientale, a cura di GLL e associazioni

Ore 15.00-23.00
Workshop
‘Scuola: la sfida dell’educazione alla cittadinanza attiva.’
Saranno presentati e discussi due progetti innovativi: Vitamina CC e Scuola Senza Zaino
A cura dello staff di Filigrane e delle Associazioni Agrado e Kappaerre

Mercatino del riuso e del riciclo, laboratori creativi, animazione con giochi sostenibili.
A cura dello staff di Filigrane e delle Associazioni Agrado e Kappaerre
Ore 20.00
Cena presso l’ostello
Ore 22.00
Gioco e riflessione

Domenica 30
Ore 8.00
Colazione
Ore 9.00
La bicicletta e la mobilità sostenibile: percorsi, giochi e riflessioni
A cura di Polisportiva Vallerbike Castelfiorentino
Ore 10.30
Incontro di chiusura
Come esportare, come costruire una rete di pressione su questi temi, come restare collegati
Ore 12.30
Saluti e partenza

Per maggiori informazioni:

Blog di Filigrane
minisito di Filigrane

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FOCUS
I Campi di Filigrane
I Campi di impegno sociale denominati “Campi di Filigrane” sono sperimentazioni regionali di responsabilità nei confronti dei bisogni e delle necessità della Comunità dove i giovani possono dire la loro e dare un contributo concreto.

La presenza di queste esperienze operative all’interno del percorso culturale portato avanti dall’Assessorato alle Politiche Sociali e dalla Struttura operativa di supporto CNV sono finalizzate espressamente a potenziare la rete dei Soggetti, la connessione fra esperienze e giovani protagonisti, il linguaggio comune e apportare, laddove possibile, modelli e prassi replicabili nei propri territori e all’interno delle associazioni e gruppi di provenienza.

Alcuni motivi generali:
Praticare PROTAGONISMO GIOVANILE. La politica giovanile passa necessariamente dalla realizzazione di processi di protagonismo giovanile. Nel rispetto dei ruoli di ognuno si realizzano spazi dove “praticare” protagonismo, responsabilità, impegno per lo sviluppo di comunità. Non si tratta solamente di fornire a ciascuno i giusti mezzi per realizzare al meglio il proprio destino personale: dal successo individuale nel processo di diventare adulti dipende anche il futuro e il successo della comunità civile nel suo complesso.

Sviluppare APPARTENENZA. Caratteristica non eludibile di ogni persona è l’essere parte di e l’essere partecipe a; vivere significa e implica partecipare a reti di relazioni, ovvero a un ecosistema a sua volta vivo e in evoluzione. La persona piuttosto che entrare in relazione a partire da un essere a se stante, si distingue a partire da un appartenere, o da un esser parte di: l’individualità si dà nel differenziarsi dai contesti di relazioni che lo generano e di cui è, e resta, partecipe.

Lavorare sulla PROSSIMITA’ e sulla relazione con il contesto. La prossimità è importante. C’è una necessità di recuperare il senso del vicino. Soprattutto c’è una necessità di recuperare il senso da dare agli avvenimenti e alle relazioni prossime. Si tratta di calare i giudizi oggettivi generali nei contesti specifici. E’ fondamentale misurare le tendenze generali alla realtà circostante (vedi tolleranza per il diverso, regole, ecc.). Più si creano strumenti di relazione con il contesto prossimo (fatto di persone, cose, simboli, luoghi, avvenimenti, ecc.) più siamo in grado di incidere sul cambiamento.