Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani
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Arriva San Valentino e la Toscana diventa regina dell’Amore. Al di fuori di consumismo, regali, cene al lume di candela è la stessa “terra” con le sue città ed i borghi ad offrire tante opportunità per trascorrere un giorno romantico. Infatti in pochi lo sanno ma il “paese dell’amore” sta proprio in Toscana. Si chiama Lucignano ed è un piccolo borgo medievale che si affaccia sulla Valdichiana, a metà strada tra Siena ed Arezzo. Popolato da appena tremila anime è noto , oltre che per la bellezza dei luoghi, anche per un grande tesoro: l’Albero dell’amore, un vero e proprio capolavoro di oreficeria gotica decorato con corallo, smalti e cristalli di rocca. Un capolavoro che ormai, per secolare leggenda, suggella le promesse d’amore delle coppie con fortuna e felicità eterna. E se il paese degli innamorati è Lucignano, le vie dell’amore si trovano invece a Pienza, la città senese, gioiello del Rinascimento. Qui, nel dedalo infinito di vicoli che si incastrano con un’armoniosa perfezione, ci sono romantiche strade da percorrere. Si chiamano la Via del Bacio, dell’Amore, del Buio o della Fortuna e si inerpicano per il centro storico della città, meta di chi vuole assaporare non solo il gusto del tempo che fu, dell’arte e dell’architettura ma anche di chi cerca un itinerario alla scoperta sogno e della magia dell’amore, di chi si incanta camminando mano nella mano in un’altra dimensione. E ancora indimenticabili infine, per chi c’è stato almeno un volta nella vita, le luci di Firenze che si rispecchiano nell’Arno, da osservare affacciati da Ponte Vecchio.

Di giorno ci si può perdere nei riflessi dei palazzi che mitigano le acque di quello che negli anni cinquanta era chiamato fiume d’argento, nell’armonia e nell’eleganza rinascimentale della città, nel fascino delle botteghe artigianali. Di notte Ponte Vecchio diventa il luogo dal quale osservare San Miniato, che si erge appena sopra il Piazzale Michelangelo, dove godere delle luci mosse sul fiume, dei lampioni che seguono tutto il Lungarno. E che indirizzano lo sguardo verso una città che è una continua scoperta di vicoli, di tradizioni, di storia, di arte. Di amore. Come i labirinti del Giardino di Boboli, regno storico degli innamorati o ancora di Fiesole, la “collina” più nota della città e dalla quale ci si perde in uno dei panorami più belli su Firenze. Basta chiudere gli occhi per sentire Dante che declama il suo amore a Beatrice, basta aprirli per perdersi in un sogno, guardare Firenze, sognare la Toscana e innamorarsi davvero.