Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani
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Stagione teatrale “Numero Zero”

di Costanza Baldini

Il teatro va incontro alla gente, nel nuovo progetto artistico di Nicola Zavagli e Beatrice Visibelli nel nuovissimo piccolo teatro delle Spiagge. Circa un’ottantina di posti in un’accogliente saletta nel pressi della Conad di via del pesciolino per fare teatro ma anche soprattutto per dare il via a una serie di progetti di formazione che coinvolgeranno bambini e ragazzi della zona. Si contano già 85 piccoli allievi, mentre sono pronte anche tre sale prove per gruppi rock. Un progetto che vuole migliorare la qualità della vita in una zona un tempo degradata protagonista in questi ultimi anni di una vera e propria rinascita.

Sarà una stagione di prova, di rodaggio, di sperimentazione, un vero e proprio “Numero Zero”.  Ogni mese un tema: memoria, amore, legalità, formazione. Si comincia il 27 gennaio il Giorno della Memoria. E proprio nell’ambito del Progetto Memoria della Regione Toscana va in scena L’armadio di famiglia, spettacolo storico di Teatri d’Imbarco, rappresentato sempre con grande consenso di pubblico. Testo e regia sono di Nicola Zavagli, mentre Beatrice Visibelli è la trascinante protagonista, coadiuvata da Marco Natalucci, Giovanni Esposito, Chiara Riondino e i giovani attori della Compagnia.
La storia è quella di Clara, sola con i suoi figli, davanti a una scelta di coscienza di quelle che travolgono una vita. Siamo nella Firenze del ‘43 e un armadio sarà il nascondiglio di speranza alle persecuzioni razziali. (27-28 gennaio, ore 21)

A febbraio gli altri appuntamenti del Progetto Memoria:
Storie di Villa Triste
, le voci dei testimoni che subirono la ferocia della Banda Carità nell’intreccio processuale condotto da Piero Calamandrei nella sua luminosa arringa. (6 febbraio)
Gli impuniti, dagli atti di un altro storico processo, quello contro Giovanni Martelloni, famigerato capo dell’Ufficio Affari Ebraici, responsabile della ricerca e dell’arresto di centinaia di ebrei fiorentini, nonché della spoliazione sistematica dei loro beni. Sarà un primo studio scenico, preparatorio alla nuova produzione di Teatri d’Imbarco. (13-14 febbraio)
A questi due spettacoli seguirà un convegno di studi con la presentazione del libro Requisitoria di un processo, e una mostra fotografica.

Marzo sarà dedicato alla Natura ambigua dell’amore: ironia, leggerezza e disamore per cercare di indagare un sentimento nella sua altissima complessità.
Dal Ritratto messicano di Tina Modotti di Pino Cacucci ai trans scatenati di Mendicutti in Sette contro la Georgia provocatoriamente e simbolicamente in scena l’8 marzo; passando per un testo scritto da Pier Paolo Pasolini per Adriana Asti e mai rappresentato dal titolo Un pesciolino, bizzarra vicenda di una signorina svitata che parla con un pesce, messo in scena dal regista romano Nuccio Siano; poi ancora Il Disamore in occasione della Giornata Mondiale contro la discriminazione Razziale, per arrivare al mito di Luigi Tenco con lo spettacolo di teatro-canzone Peccato fosse solo quando se ne andò.

Il mese di aprile sarà dedicato alla legalità e ad aprirlo sarà il fortunato progetto della Regione Toscana a cura di Teatri d’Imbarco “Vivere a rate. Famiglie a rischio usura” con lo spettacolo Un matrimonio quasi felice, un incontro tematico, la proiezione di un film e la distribuzione gratuita del libro Vita a credito. Il progetto ha già toccato con successo 27 città della Toscana in un tour di sensibilizzazione contro i rischi del sovraindebitamento e dell’usura.
Forte e chiaro sarà anche il grido contro tutte le mafie con La civetta di Sciascia, una serata omaggio al grande scrittore e al suo impegno per la legalità. Il 25 aprile, teatro e danza festeggeranno insieme il giorno della libertà ritrovata con Corpi Resistenti.

La stagione proseguirà a maggio con un mese dedicato alla formazione, chiudendo così idealmente il cerchio che raccoglie la triplice vocazione del Teatro delle Spiagge come centro di produzione, ospitalità e, appunto, formazione. Sarà Sputa la gomma! di e con Pier Paolo Palladino ad aprire questo mese denso di seminari, stage, ospitalità di giovani compagnie, saggi della scuola di teatro.
A chiudere il “Numero Zero” sarà il ricordo della strage di via de’ Georgofili con La ferita di Sergio Pierattini.

Una piccola ma significativa stagione, quattro mesi di programmazione con l’obiettivo di diventare – in una zona dove si gioca il futuro di Firenze – un punto di riferimento per costruire cultura, intesa come momento collettivo di creatività e riflessione, per ridere, piangere, emozionarsi. Perché il teatro non è solo spettacolo, ma è anche vita, “un modo per arrivare alla verità per tentativi che coinvolgono l’esistenza”.