Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani
Blog

salvadori filigraneRiavvicinare i giovani alle istituzioni, responsabilizzarli, fargli capire (ma forse già lo sanno) che un cambiamento di ciò che li (e ci) circonda è possibile. Stamattina al Polo delle scienze sociali a Novoli c’erano almeno un centinaio di ragazzi e ragazze all’apertura ufficiale di Filigrane. Una sorta di anteprima dell’inaugurazione vera e propria che è avvenuta oggi pomeriggio, intorno alle 15, al Saschall con altre centinaia di giovani.
L’assessore alle politiche sociali Gianni Salvadori ha condotto la mini tavola rotonda che si è tenuta in mattinata a Scienze Politiche. Un momento importante che ha visto, oltre ai protagonisti principali – i giovani – vari esperti e rappresentanti di istituzioni confrontarsi e scambiarsi idee sulle trasformazioni in atto nel mondo giovanile.
«Non possiamo più limitarci a stare a sentire e basta cosa hanno da dirci – ha detto l’assessore durante il suo intervento – occorre interpretare le loro idee e tradurle in azioni concrete. I giovani vogliono essere responsabilizzati, vogliono contare, essere protagonisti. Domani al Saschall ci sarà un confronto di grande importanza al quale parteciperanno, oltre a tanti personaggi cari a ragazzi e ragazze, il presidente Claudio Martini (nel pomeriggio alle 17, ndr) e l’assessore al diritto alla salute Enrico Rossi. Importantissimo perché i giovani vanno riavvicinati alle istituzioni per dare un segnale forte che insieme è possibile cambiare quello che li circonda e che può apparirgli immutabile e immodificabile. Insieme – conclude l’assessore – possiamo osare questo cambiamento. Un compito difficile ma possibile».
La mini tavola rotonda ha preso spunto dalla terza indagine IARD sulla condizione giovanile in Toscana, presentata pochi giorni fa. A illustrare i risultati è intervenuto il direttore dell’Istituto, Enzo Risso, che ha tratteggiato i cambiamenti intercorsi nell’arco di 10 anni, rispetto alla prima rilevazione. «Lo studio – ha spiegato – evidenzia un calo della fiducia su molti fronti da parte dei giovani toscani, ma allo stesso tempo una ripresa su tanti altri aspetti. Il quadro che ne esce è di una generazione dinamica, non ripiegata su se stessa. Una generazione che vuol costruire ma che fa i conti con il peso dell’eredità delle gestioni politiche precedenti. Secondo me non occorrono tanto politiche giovanili quanto piuttosto iniezioni di responsabilità, azioni, non più discussioni e dibattiti. Questi ragazzi sono vitali nella loro complessità ma vogliono che vengano aperte le finestre per far entrare aria nuova. Lo studio – ha chiuso Risso – mette in risalto tante criticità ma anche che i giovani di oggi hanno tanta benzina nel motore da utilizzare».

Autore: Federico Taverniti

fonte: www.regione.toscana.it