Treno della memoria 2019, il viaggio-studio degli oltre 550 studenti coinvolti

Stato: Scaduto :

Il bando

Partirà il 20 gennaio l’undicesimo treno della memoria toscano, nell’anno in cui si ricorda il centenario della nascita di Primo Levi, lo scrittore e sopravvissuto alla deportazione ad Auschwitz che tutto il mondo conosce e che nel 1983 ha partecipato ad un altro viaggio toscano della memoria, non in treno ma in pullman (guarda il video), organizzato dall’allora provincia di Firenze.

L’edizione 2019 del treno, realizzata ancora in collaborazione con il Museo della deportazione di Prato, sotto l’Alto Patronato del presidente della Repubblica, è stata presentata oggi dalla vicepresidente Monica Barni, da Ugo Caffaz, animatore da sempre del treno della memoria toscano, e da Aurora castellani, presidente de Museo della Deportazione di Prato.

“Sono 18 anni che la Regione organizza ad anni alterni il treno della memoria e siamo prossimi alla nuova partenza, domenica mattina. L’importanza di questa iniziativa risiede nel fatto che è un progetto, un progetto che si rinnova e vede coinvolti insegnanti e ragazzi. Il nostro obiettivo è la conoscenza, quella degli eventi e quella delle scelte che hanno portato alle pagine più buie della nostra storia. Non è una memoria sterile, vogliamo che i ragazzi attraverso i loro insegnanti arrivino ad Auschwitz consapevoli di quello che andranno a vedere e possano con i occhi essere testimoni dell’orrore che si è consumato in quei luoghi”.

“Questo treno parte in un momento in cui la situazione in Italia e in Europa oggi sta peggiorando – ha detto Ugo Caffaz – , la storia è fatta di corsi e ricorsi ma il nostro compito consiste proprio nel far sì i ricorsi non possano più avvenire e per questo ci vuole quello che si chiama “controllo primario”, cioè l’educazione dei ragazzi e l’aggiornamento degli adulti. Quindi noi continueremo in questo progetto del Treno finché possiamo. Qust’anno è previsto anche un incontro con la Commissione europea che è bene i ragazzi conoscano così come è bene che la Commissione veda e conosca i ragazzi. La Regione Toscana ha inventato questo contributo e continua a farlo sostenendone i costi che non sono banali ma la cultura che dobbiamo rilanciare non ha costi.

“Dietro questa iniziativa, come dietro quella del Meeting dei diritti umani, c’è sempre un grande lavoro e un impegno forte sulla didattica – ha detto Aurora Castellani, presente alla conferenza stampa insieme alla direttrice del Museo Camilla Brunelli – al di là dell’organizzazione che comunque è complessa. La didattica è la nostra mission e anche questa volta posso dire che siamo stati in grado di mantenere l’impegno che ci è stato affidato dai nostri soci fondatori, cioè trasmettere la memoria, il valore aggiunto e l’obiettivo principale di tutto il nostro operato”.

Sono passati diciotto anni da quando nel 2002 la Regione Toscana, allora pioniera poi seguita da altri, decise di portare in Polonia gli studenti delle scuole superiori e poi anche dell’Università: per non dimenticare e per capire, per ascoltare dai sopravvissuti e per vedere di persona gli orrori di quello che è stato lo sterminio nazista. Degli ebrei, ma non solo degli ebrei perché tanti erano i presunti ‘diversi’ e pericolosi invisi al Terzo Reich. Un viaggio  preceduto da un lavoro attento e approfondito nelle scuole e con gli insegnanti che inizia ad agosto, con una summer school.

Un viaggio-studio dedicato ai giovani, nel contesto anche dell’ampio e diversificato ventaglio di politiche regionali raccolte nel progetto Giovanisì. Un vaccino, con richiami annuali, di fronte al razzismo e agli estremismi.

Dal 2002 fino al 2005 il treno toscano della memoria è partito tutti gli anni, per quattro volte. Un anno, nel 2005, addirittura due sono stati i convogli. Poi, dal 2006, la partenza è stata ad anni alterni: il treno nei dispari ed  altre iniziative con i ragazzi nei pari, con più di ottomila studenti di tutta la Toscana solo al Mandela Forum di Firenze.

Chi viaggia sul treno
Sono 555 gli studenti delle scuole superiori che faranno il viaggio della Memoria edizione 2019. Sono ragazze e ragazze di quarta e quinta di tutte le province toscane. Sono stati selezionati attraverso corsi di formazione all’interno di ogni istituto. La Regione ha sostenuto le spese di viaggio e soggiorno di 480, la maggior parte quindi, otto studenti per ogni professore. Altri quindici partecipano grazie al contributo di enti, le stesse scuole ed associazioni. Assieme a loro ci sono 60 studenti universitari dei tre atenei toscani, che viaggiano grazie al contributo dell’Azienda regionale per il diritto allo studio. Sessanta sono anche i docenti selezionati in base al curriculum e che si sono formati con la Summer School del luglio scorso, più un docente di sostegno. Infine undici privati, che salgono sul treno a proprie spese per un percorso di conoscenza e crescita personale.

Immancabili e fondamentali come sempre, i compagni di viaggio eccellenti, ovvero i testimoni: Andra e Tatiana Bucci, le sorelline scampate a Birkenau e al dottor Mengel, affezionate al viaggio della memoria toscano, e Silva Rusich, la figlia di Sergio Rusich deportato politico al lager di Flossenburg ed esule istriano, testimone della deportazione politica, che infatti viaggia come rappresentante dell’Aned. Sul posto, a Cracovia, si unirà al gruppo dei testimoni Vera Vigevani Jarach, testimone di due storie: esule in Argentina per le leggi razziste del fascismo e madre di una desaparecida durante la dittatura di Videla.

Si aggiungono i rappresentanti delle associazioni ovvero le Comunità ebraiche di Firenze e Pisa, le Associazioni rom e sinti, Aned (di Firenze, Prato, Pisa, Empoli), Anei, Anpi, Arcigay.Le associazioni incontreranno gli studenti sul treno durante il viaggio,  attraverso workshop di discussione di quarantacinque minuti tra passato e presente (i dettagli nella scheda allegata). Si parlerà, come nelle passate edizioni, di antisemitismo e antiziganismo, delle deportazioni degli omosessuali e degli oppositori politici, di ieri ma anche dei segnali che arrivano dalla società di oggi. Per questa edizione è stato previsto un seminario specifico sui neofascismi.

Ma in queste edizione si parlerà anche d’Europa: una novità. L’ultimo giorno a Cracovia, il 23 gennaio, è previsto infatti un citizen dialogue all’università della città polacca con il vicepresidente della commissione europea Timmermans e il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, i testimoni della furia nazista, gli studenti polacchi e quelli toscani.

A rappresentare la Regione a capo della delegazione regionale, sul treno, sarà la vicepresidente della giunta regionale toscana Monica Barni. Assieme ad altri rappresentanti istituzionali, personale di servizio, e medici saranno in tutto 720 i passeggeri del Treno della memoria 2019.
Come succede da diverse edizioni l’agenzia di informazione della giunta regionale, Toscana Notizie, racconterà con interviste, reportage, storie, video e foto i cinque giorni con uno speciale on line che sarà pubblicato e crescerà durante il viaggio.

Dal 2002 fino al 2005 il treno toscano della memoria è partito tutti gli anni, per quattro volte. Un anno, nel 2005, addirittura due sono stati i convogli. Poi, dal 2006, la partenza è stata ad anni alterni: il treno nei dispari, altre iniziative con i ragazzi (più di ottomila studenti di tutta la Toscana al Mandela Forum di Firenze) nei pari.

PROGRAMMA

Domenica 20 Gennaio
L’accoglienza dei primi ragazzi inizia alle nove della mattina: l’appuntamento è al binario 16, nella zona delle palme, della stazione di Santa Maria Novella a Firenze, con accesso dalla palazzina reale. Prima della partenza del treno, alle 9.30, è prevista la consegna del Pegaso d’oro, a Palazzo Strozzi Sacrati, ai sopravvissuti della deportazione.
La partenza è fissata per le 12.30. Prima, alle 11.30, è previsto un saluto del presidente della Toscana Enrico Rossi. Una volta a bordo, dalle 14.30 fino alle 20 circa, gli studenti e i docenti, attraverso laboratori, incontrano gli esperti e i rappresentanti delle Comunità ebraiche di Firenze e Pisa e delle associazioni partecipanti al Treno per ripercorrere le tappe dell’antisemitismo e della Shoah, e conoscere le vicende di persecuzione che colpirono rom, sinti, omosessuali, oppositori politici, gli internati militari. Novità di questa edizione,  sarà affrontato anche il tema dei neofascismi ai giorni nostri.
I laboratori, cinque all’andata e cinque al ritorno, di quarantacinque minuti ciascuno, prevedono un’ottantina di studenti prenotati per ogni appuntamento. Ogni incontro si svolgerà nel vagone ristorante svuotato di sedie e tavoli. Ogni studente può partecipare ad un solo gruppo.

Lunedì 21 gennaio 2019
Attorno alle 8 è previsto l’arrivo alla stazione di Oświęcim, più nota come Auschwitz. Il gruppo si trasferisce subito, con più pullman, al campo di concentramento di Birkenau per la visita guidata.
A fine mattinata corteo verso il Monumento internazionale alle vittime del nazifascismo dove ogni ragazzo pronuncerà al microfono il nome di giovani deportati ad Auschwitz, deceduti e più raramente sopravvissuti, prevalentemente ebrei, ma anche deportati politici e “zingari”, molti nati o arrestati nelle province delle diverse scuola partecipanti. Ciascun studente e membro della delegazione ha ‘custodito’ quel nome per tutto il viaggio. Segue la cerimonia ufficiale con l’intervento della vicepresidente Monica Barni introdotto da Ugo Caffaz, e poi le preghiere.

Martedì 22 gennaio 2019
La mattina è prevista la visita guidata a gruppi del campo e del museo storico di Aushwitz I. Si inizia con un corteo dall’ingresso fino al Muro della morte con la deposizione di una corona.
Al pomeriggio, attorno alle ore 16.30, trasferimento al Cinema Kijow di Cracovia dove i ragazzi tornano a confrontarsi con i testimoni ponendo loro domande. Dopo i saluti di Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale della Toscana, Sara Funaro, assessore del Comune di Firenze e Alessandro Gazzetti, presidente del Parlamento degli studenti introdotti dallo storico Giovanni Gozzini, intervengono Andra e Tatiana Bucci, Silvia Rusich, Vera Vigevani Jarach.
Seguono testimonianze video presentate dallo storico Luca Bravi di: Shlomo Venezia, sopravvissuto dopo esser stato parte del Sonderdkommando, ovvero i prigionieri impiegati nella gestione delle camere a gas e dei forni crematori di Auschwitz e Birkenau. Venezia, ebreo, scomparso nel 2012, è l’unico italiano sopravvissuto al Sonderkommando; Marcello Martini, deportato a Mauthausen a soli 14 anni; Antonio Ceseri, internato militare italiano nel campo di Treuenbrietzen (Germania); Hugo Hollenreiner sinto tedesco deportato ad Aushwitz-Birkenau; Heinz F. internato a Dachau e Buchenwakd per l’accusa di omosessualità.
Viene quindi presentato un breve video Progetto Touch di Piero Cavagna.
A seguire lo spazio del cinema sarà riempito di parole e musica, con un’introduzione di Ugo Caffaz, anima e cuore del treno della memoria toscana: prendendo spunto dal celebre racconto “Una notte del ‘43” di Giorgio Bassani, dal film che ne trasse Florestano Vancini e dagli scritti di Guido Fink sull’episodio storico, il fiorentino Enrico Fink, considerato tra i principali interpreti della tradizione ebraica italiana, proporrà con un ensemble di musicisti di assoluta eccezione, un percorso intorno a una delle pagine oscure della nostra storia, uno degli episodi emblematici delle responsabilità italiane durante il fascismo e del tentativo di dimenticarle.

Mercoledì 23 gennaio 2019
La mattinata è dedicata a una breve visita guidata alla città e al ghetto di Cracovia.
A seguire, presso l’Università Jagellonica di Cracovia si svolge l’incontro “Europa e memoria”, un dialogo tra gli studenti italiani e polacchi e i testimoni sopravvissuti ad Auschwitz.
Quindi, l’incontro pubblico nella forma di “Citizen Dialogue” sui temi della memoria europea per una ampia discussione interculturale alla presenza del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione europea.
Prima della partenza l’ultima cerimonia alla stazione, con riflessioni di studenti e insegnanti dopo tre giorni.
Il treno riparte e a bordo, dalle 18 e anche la mattina seguente del 24, proseguiranno gli incontri dedicati alla storia e ai racconti, come all’andata.
Sul treno, nel viaggio verso l’Italia, ci saranno ancora le sorelle Bucci.

Giovedì 24 gennaio 2019
Attorno alle 17 è previsto l’arrivo del treno alla stazione di Santa Maria Novella a Firenze.

 

 

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Comunicato stampa di Chiara Bini, Walter Fortini – Toscana Notizie