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Continuare il Servizio Civile nel mondo della finanza etica, un’opportunità importante

Vittoria - Servizio civile

Vittoria sta svolgendo il Servizio Civile regionale, opportunità promossa dalla Regione Toscana nell’ambito di Giovanisì, presso la Fondazione Finanza Etica. Quando è scoppiata l’emergenza Covid-19, ha dovuto inizialmente sospenderlo, ma successivamente ha avuto la possibilità di continuare la sua esperienza a distanza.

Ci racconti di che si occupa la realtà presso la quale stai svolgendo il Servizio Civile regionale?

La Fondazione si occupa di informazione e divulgazione sui temi della finanza etica. In particolare organizza e coordina attività di formazione, come ad esempio l’alfabetizzazione di base per la gestione del denaro e l’educazione critica al risparmio, ed ultimamente sta gestendo alcuni percorsi rivolti soprattutto a quelle fasce della popolazione che spesso non hanno dimestichezza coi temi della finanza. Molte delle nostre attività puntano a far prendere consapevolezza in particolare ai soggetti più deboli come i migranti o le donne che subiscono atti di violenza economica. Il nostro progetto di Servizio Civile si chiama “Educarci ad un approccio critico e ad un uso responsabile del denaro” e ci occupiamo soprattutto di azioni di comunicazione e attività di formazione anche nelle scuole.

La cosa che più manca è l’interazione con i diretti interessati

All’inizio dell’emergenza, hai dovuto sospendere il Servizio Civile, ma successivamente hai avuto la possibilità di proseguire la tua attività a distanza. Ci racconti come?

La Fondazione si è molto spesa per darci la possibilità di riprendere le nostre attività di Servizio Civile che in gran parte possono essere svolte da remoto, riconoscendo l’importanza di dare continuità al progetto. I dipendenti della fondazione lavorano tutti in smart-working dall’inizio dell’emergenza, quindi si è creato un network di comunicazione a distanza che funziona molto bene e nel quale ci siamo inseriti, con l’aiuto del nostro tutor col quale siamo sempre in contatto. Abbiamo avuto la possibilità di ultimare il nostro percorso di formazione sia specifica che generale tramite webinar e appuntamenti virtuali e di riprendere le nostre attività anche se a distanza.

Cosa è cambiato nel servizio che svolgi?

È cambiato tanto soprattutto dal punto di vista del coinvolgimento diretto: ad esempio non abbiamo la possibilità di creare e portare avanti personalmente le attività di formazione in presenza. La cosa che più ci manca è sicuramente l’interazione con i diretti interessati, ad esempio la formazione con i migranti, con gli studenti, con le operatrici che aiutano le donne in difficoltà economica. Senza interazione le persone non possono darti un feedbeack diretto e immediato sul lavoro che hai progettato, e questo sicuramente manca.

Continuare il Servizio Civile in modalità a distanza ha rappresentato per te un’opportunità importante?

Sicuramente. Soprattutto perché questo è il periodo in cui la Fondazione partecipa alle assemblee generali degli azionisti, facendo quello che si chiama “azionariato critico”, uno dei punti più rilevanti del lavoro della Fondazione.

Di cosa si tratta?

In pratica la fondazione compra delle azioni di aziende come H&M, Eni, Enel e grazie a questo pacchetto di azioni ha la possibilità di partecipare alle assemblee annuali e di porre all’attenzione degli azionisti i temi della finanza etica, che solitamente hanno poco spazio in questi luoghi decisionali. Essendo ora questi meeting in video conferenza, abbiamo anche la possibilità di partecipare da uditori in prima persona, cosa che non avremmo potuto fare in una situazione normale. In questo modo il nostro lavoro di comunicazione e divulgazione dei risultati sarà sicuramente più efficace.

 

Intervista pubblicata il 19 Maggio 2020

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