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Il coworking? Una svolta professionale

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Intervista di Gianluca Testa, giornalista di Intoscana.it, a Linda Barbieri, 40 anni, beneficiaria del bando per coworkers, promosso dalla Regione Toscana nell’ambito di Giovanisì (finanziato dal POR FSE 2014/2020), intervenuta alla tappa di Borgo a Mozzano (LU) di “Giovanisì in tour, il progetto raccontato dai giovani toscani”

Ti sei diplomata all’Istituto professionale alberghiero della tua città, Massa, e dopo 10 anni nel settore turistico come receptionist e social media manager, e l’arrivo di due bambine, hai deciso di entrare in uno spazio coworking, grazie al bando promosso dalla Regione Toscana nell’ambito di Giovanisì. Ci racconti il perché di questa scelta?

Da anni ormai mi occupo di marketing come freelance. Prima di venire a conoscenza del bando per coworkers di Giovanisì lavoravo da casa, in salotto, dividendomi tra le mie due bambine, le lavatrici, i pasti e le altre cose varie che c’erano da fare in casa.

Il coworking non è tanto uno spazio condiviso dove si può affittare una scrivania, bensì un posto dove si “fa rete”

La scoperta del bando e del sistema del coworking ha rappresentato per me una svolta perché non solo ho avuto la possibilità di accedere a un luogo di lavoro, ma, data la struttura del coworking, sono entrata in contatto con figure professionali complementari alla mia e da una semplice scelta di lavoro sono nati progetti, nuove idee e opportunità. Il coworking, infatti, non è tanto uno spazio condiviso dove si può affittare la scrivania e si spartiscono le utenze, bensì un posto dove si “fa rete”, ci si confronta con gli altri professionisti che ci lavorano e si condividono le competenze reciproche.

Al di là degli scambi continui con i tuoi colleghi di coworking, la scelta di entrare a far parte di tale spazio ti ha offerto anche nuove opportunità professionali, nuovi lavori?

Sì, perché dopo poco tempo che facevo parte di questa realtà per me nuova, sono entrata a far parte dello staff che gestisce lo spazio di coworking, e mi occupo della promozione di questo progetto di condivisione che ritengo sia vincente, perché capace di coinvolgere soprattutto i freelance come me che, grazie al coworking, hanno la possibilità di uscire dal proprio guscio e di ritrovarsi in un luogo contraddistinto dallo scambio continuo di idee e di opportunità.

Intervista effettuata il 13 febbraio 2019

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