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Scoperto il valore del volontariato, non si torna indietro

Andrea - Servizio civile

Andrea sta svolgendo il Servizio Civile regionale, opportunità promossa dalla Regione Toscana nell’ambito di Giovanisì, presso la Caritas del suo paese Ponsacco (PI). Nonostante la possibilità di sospendere il servizio a causa dell’emergenza Covid-19, ha deciso di restare. Scopriamo perché.

Ci racconti di che si occupa il servizio presso il quale sei volontario?

Prima dell’emergenza mi occupavo di supportare le attività animate dalla Caritas di Ponsacco.  La struttura è prima di tutto un dormitorio dove le persone che ne hanno bisogno possono trovare un posto dove dormire, poi una mensa e anche un centro d’ascolto. In particolare mi occupavo della raccolta e distribuzione dei pacchi alimentari e affiancavo l’assistente sociale responsabile nei colloqui di ascolto, che sono momenti in cui le persone espongono i loro problemi e insieme si cercano di trovare delle soluzioni, attivando le risorse della struttura e del territorio.

Nonostante l’emergenza Covid-19 e la possibilità di sospendere il servizio, tu hai deciso di rimanere. Perché hai fatto questa scelta?

Quando è arrivata la notizia della sospensione di molte attività, in Caritas abbiamo da subito intavolato una discussione su come gestire il servizio. La realtà era che molti dei nostri volontari non sarebbero più potuti venire, poiché anziani e quindi maggiormente a rischio. In questa situazione io ho subito dato la mia disponibilità per rimanere, anche come volontario nel caso in cui il Servizio Civile venisse sospeso. Sentivo che era troppo importante continuare a mantenere attivi tutti i nostri servizi, e che a farlo dovevamo essere noi giovani. Quindi, avendone la possibilità, sono rimasto in Servizio Civile.

Abbiamo capito l’importanza di mettere a disposizione degli altri anche una sola ora del proprio tempo

Però ti sei reso conto che il tuo impegno da solo non bastava…

Sì, come ho detto molti dei nostri volontari non potevano più dare una mano quindi stavamo bloccando alcuni dei nostri servizi. Dall’altro lato però le richieste continuavano ad aumentare proprio a causa dell’emergenza, soprattutto quella di aiuti alimentari. Alla Caritas iniziavano ad arrivare molte persone nuove in difficoltà. Ci siamo trovati ad avere pochi volontari e moltissime richieste, dunque ho sentito l’esigenza di fare qualcosa. Ho preso spunto dal fatto che in quei giorni molti dei miei amici in lockdown mi scrivevano sapendo che stavo svolgendo il Servizio Civile e dicendomi che anche loro volevano rendersi utili in questo momento di difficoltà. Quindi mi sono detto: perché non organizzare un gruppo di giovani volontari? Così abbiamo lanciato un appello ai giovani del comune, e si sono presentati in moltissimi. Alcuni erano i miei amici, altri erano ragazzi e ragazze che non conoscevo, che non avevano mai fatto volontariato e che si sono uniti al servizio mettendosi a disposizione. Così abbiamo creato un gruppo di una trentina di giovani volontari.

È stato bello vedere questa reazione da parte dei tuoi coetanei?

È stata una cosa che ha molto emozionato, sia me che tutte le persone che ogni giorno lavorano in Caritas.

Ora state pensando di proseguire questa esperienza anche dopo la fase più acuta dell’emergenza?

Molti dei ragazzi e delle ragazze volontari in questi giorni con l’evolversi della situazione sono tornati a lavoro, ma questo non ha fermato la loro voglia di continuare ad aiutare le persone più deboli. Abbiamo una chat condivisa in cui ogni giorno qualcuno scrive di essersi preso un giorno di permesso per coprire un turno al servizio mensa, o di voler impiegare il proprio tempo libero portando avanti le attività di volontariato. Insomma la cosa più bella è che questa spinta ad aiutare la comunità non si è interrotta, ma anzi è come se una volta toccata con mano l’importanza che ha mettere a disposizione degli altri anche una sola ora del proprio tempo, si senta l’esigenza di continuare a farlo. Su questa spinta stiamo lavorando per formare un gruppo permanente di giovani volontari della Caritas. Mi sono fatto l’idea che una volta scoperto il valore del volontariato, non si torna indietro.

 

Intervista pubblicata il 18 Maggio 2020

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