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Il libro “Accènti – autonomi racconti di Giovanisì”

Data e ora: Pubblicato il: 9 Maggio 2015 12:04

Dettagli articolo

Accènti – autonomi racconti di Giovanisì” è il libro edito da editpress nel 2013 che raccoglie 30 storie di beneficiari del progetto Giovanisì della Regione Toscana raccontate da giovani scrittori toscani e non: Simona Baldanzi, Cosimo Calamini, Laura Del Lama, Ico Gattai, Emiliano Gucci, Ilaria Mavilla, Sasha Naspini, Lindsay Paiva, Matteo Salimbeni, e Vanni Santoni. Queste 30 storie sono pubblicate anche tra le #StoriePossibili di Giovanisì.

Tratta dal libro “Accènti – autonomi racconti di Giovanisì”

Un desiderio oltre l’ostacolo
di Niccolò Fabi

Interessante, lo è davvero. Un libro geografico. Un’antologia di storie diverse e di modalità diverse di raccontarle. Un unico potentissimo filo conduttore : il luogo dove si svolgono. In effetti si può fare: partire non tanto dai nomi dei protagonisti, ma dallo spazio in cui agiscono. Un progetto sulla regione toscana, della regione toscana.
La regione…. parola che la “g” toscana rende subito qualcosa di più familiare e meno istituzionale. Una porzione di terra all’interno di un paese in cui le storie sono parallele e intrecciate allo stesso tempo. Questi racconti non fanno altro che metterci l’accento sopra. Accenti per l’appunto il nome di questo progetto. Ogni regione ha il suo, quello toscano è molto forte, saporito, come il suo olio come il suo vino.

Così questa frazione di Italia diventa non solo un’unità politica e culturale ma un teatro, un palcoscenico dove vanno in scena queste storie. Per chi come me non è toscano, un’occasione per fare un viaggio al suo interno, dalla Val di Chiana al Mugello, da Viareggio a Prato e poi Colle val d’Elsa, Piombino, Cortona, Monticiano insieme ad Alessia, Davide, Sara, Elena, Alessandro, Erika e Licia e tutti gli altri “beneficiari”, i protagonisti reali di questo progetto. Anche gli scrittori, coloro che hanno raccolto le loro storie trasformandole in racconti parlano la stessa lingua, con il medesimo accento, rendendo la lettura di questo libro quasi un’esperienza sensoriale.

Si scorrono le pagine, e delle parole scritte sembra di sentirne la sonorità, la cadenza, a volte livornese a volte senese o fiorentina. Interessante. E non era scontato lo fosse. Tenuto conto del peso del committente, c’era il forte rischio che questa pubblicazione si trasformasse in una brochure di lusso, una collezione di ringraziamenti ad una istituzione erogatrice di contributi economici e sogni realizzati. Ma gli individui reali, le loro vite, le loro cadute e le loro risalite contengono una verità che è più forte di qualsiasi fine politico o semplicemente editoriale.
La scelta poi di utilizzare il linguaggio artistico ha allargato di molto le possibilità comunicative di questo progetto. Gli ha fatto oltrepassare immediatamente i confini regionali, trasformando un album di fotografie con una data e un luogo, in un’antologia di storie umane che sono di tutti. L’arte a volte riesce a fare questo, a trasformare gli uomini in stimoli, in alcuni casi addirittura in simboli. Chissà forse è stato questo, mi sono detto, il motivo per il quale sono stato coinvolto. Vigilare che l’arte svolgesse il suo compito, così che questi racconti fossero punti di partenza e non destinazioni.

Ognuno degli scrittori ha scelto una distanza diversa con la realtà dei propri protagonisti. Non è facile maneggiare una materia così scottante come le vite di uomini e donne in carne d’ossa, senza volerli far passare da eroi o casi umani o semplicemente “beneficiari” di un progetto della Regione Toscana. Questo imbarazzo ha reso questi racconti in alcuni casi semplicemente ispirati alla storia reale, in altri la modalità cronachistico descrittiva è stato considerata la giusta distanza, in altri ancora l’autore ha deciso di rendere il proprio imbarazzo protagonista del racconto.

Questo libro non ha evidentemente un fine sociologico, ma in maniera indiretta quasi di carambola racconta la determinazione, il desiderio e l’ambizione, la consapevolezza dell’importanza della tradizione quanto della contemporaneità. Parole che vengono utilizzate assai raramente da chi vuole raccontare la gioventù dei nostri tempi. Ognuno dei protagonisti ha lanciato il suo desiderio oltre l’ostacolo. Chi argina gentilmente l’avanzata del bosco nel Mugello per poter produrre del vino, chi recupera la struttura alberghiera di famiglia nel profondo Appennino tosco emiliano, chi apre un asilo, chi un negozio di prodotti artigianali, chi lavora in un centro ascolto, chi cerca una casa per proteggere i propri slanci d’artista, chi cerca l’acqua, chi studia i terremoti chi i vulcani chi il mare, chi vuole coltivare la terra dei nonni perché non c’è progetto meno campato in aria che voler fare il contadino. Ognuno con il proprio senso di dignità, di fedeltà ai propri desideri, cercando una via verso la serenità che non passi unicamente per gli stereotipi della realizzazione professionale imposti dal mercato o dal riconoscimento sociale. Ognuno con la propria paura di non riuscirci e quella domanda: “chi me lo fa fare?” con cui si impara a convivere, o a cui non sempre c’è bisogno di dare una risposta sensata.

Ecco. Nel tentativo difficilissimo ma necessario di recuperare lentamente fiducia nella politica, e con il desiderio che è oramai di tutti noi, di far sì che rimetta al centro dei suoi interessi e dei suoi investimenti la vita reale dei cittadini, ascoltandoli, cercando di comprenderne le ambizioni e le difficoltà, ecco, all’interno di questo cammino fondamentale per la nostra società credo che la pubblicazione di questo libro trovi il suo piccolo ma dignitosissimo significato. E noi siamo qui per raccontarlo e sostenerlo.

Gli autori

  • Niccolò Fabi – supervisore artistico
  • Simona Baldanzi – scrittrice
  • Cosimo Calamini – scrittore
  • Laura Del Lama – scrittrice
  • Ico Gattai – scrittore
  • Emiliano Gucci – scrittore
  • Ilaria Mavilla – scrittrice
  • Lindsay Paiva – scrittrice
  • Matteo Salimbeni – scrittore
  • Vanni Santoni – scrittore
  • Sacha Naspini – scrittori
  • Federico Bondi – regista

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