Una possibilità che mi ha reso felice
Caterina
Caterina sta svolgendo il Tirocinio non curriculare, cofinanziato dalla Regione Toscana nell’ambito di Giovanisì, nel campo della comunicazione. In seguito all’emergenza Covid-19, ha avuto la possibilità di continuare il periodo di Tirocinio in modalità a distanza. Noi di Accènti, lo storytelling di Giovanisì, l’abbiamo intervistata per farci raccontare come sta andando questa nuova esperienza.
Caterina tu stai svolgendo il tirocinio non curriculare nell’ambito della comunicazione. Ci racconti di cosa ti occupi?
Mi sono laureata in discipline dello spettacolo e della comunicazione, in particolare ho studiato l’organizzazione e la promozione di eventi, culturali e non. Dopo la laurea ho fatto anche una esperienza all’estero di sei mesi, poi una volta tornata ho iniziato questo tirocinio nel ramo di studi nel quale mi sono laureata, presso l’associazione culturale Metropolis di Lucca, che mi sta dando la possibilità di ricevere una formazione sul campo da parte di professionisti del settore. Non sono stata inquadrata in un singolo ruolo ma mi stanno dando la possibilità di muovermi in maniera trasversale in quelli che sono gli ambiti nei quali lavorano, dalla scuola di cinema all’organizzazione di eventi culturali. Stanno cercando di insegnarmi il più possibile per avere una formazione completa.
Dall’inizio dell’emergenza Covid hai avuto la possibilità di continuare il tirocinio in modalità a distanza. Cosa è cambiato nella tua esperienza?
In realtà da quando ero in ufficio a ora che sono a casa le cose non sono cambiate moltissimo: lavorando nella comunicazione e gestendo soprattutto la parte che riguarda i social network, mi occupo sempre delle stesse cose. La differenza sta ovviamente nel modo di organizzarci e relazionarci
E in che modo con l’azienda e il tutor vi siete organizzati?
Lavoravamo già con strumenti di condivisione come Google Drive, in modo che tutti potessero accedere ai vari documenti dell’ufficio e lavorare sul proprio pezzo. Da quando sono a casa poi abbiamo iniziato ad utilizzare anche Zoom, sia per i meeting che per il lavoro di monitoraggio da parte della tutor aziendale. In più usiamo Freedcamp che è un portale nel quale è possibile assegnare dei compiti e monitorare l’avanzamento di ognuno di essi. Così quando inizio a lavorare su qualcosa, posso registrare lì le varie fasi di avanzamento. In questo modo non solo teniamo sotto controllo le attività svolte, ma è anche un modo da parte di chi mi segue per capire quanto ci metto a svolgere un compito, se ho bisogno di un aiuto o come mai sto ritardando in una consegna. Inoltre dall’inizio dell’emergenza non svolgo più sette ore ma quattro, in questo modo il lavoro da casa è più semplice. Eravamo abituati a lavorare in ufficio a stretto contatto gli uni con gli altri, quindi passare ad una modalità online da casa, per tante ore, poteva essere difficile.
Continuare il tuo tirocinio in modalità a distanza è stata per te una possibilità importante?
Assolutamente sì. Ho iniziato il tirocinio a Gennaio, quindi dopo pochi mesi, a Marzo, se non ci fosse stata questa possibilità avrei dovuto sospenderlo. Mi faceva molta paura questa possibilità perché avrei perso moltissimo: tutti i contatti con quelli che sono i miei attuali colleghi e gli aggiornamenti sul lavoro che stanno portando avanti. Riprendere avrebbe poi voluto dire rimettersi in pari con tutte le attività fatte in mia assenza. Quando mi è arrivata la comunicazione da parte del Centro per l’impiego della possibilità di potere continuare il tirocinio nella modalità a distanza, sia io che la mia tutor siamo state molto felici. I miei referenti si sono sono subito premurati di mandare il nuovo progetto formativo che poteva essere svolto da casa e impegnati al massimo per far si che io potessi continuare il tirocinio, e di questo sono molto contenta.
Intervista pubblicata il 21 Aprile 2020