Fse 2014-2020, partiti bandi per 160 milioni e 68 già erogati. Uno su tre rivolto a giovani
Data e ora: Pubblicato il: 6 Dicembre 2016 17:43
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La Toscana fa il punto come tutti gli anni sull’avanzamento del programma finanziato con il Fondo Sociale europeo (Fse), occasione per presentare anche le principali opportunità (e novità) che saranno messe in campo prossimamente. L’appuntamento è nel pomeriggio del 6 dicembre all’Obihall di Firenze, dove già stamani sono state protagoniste istruzione, formazione professionale ed alternanza scuola-lavoro.
Il Fse è lo strumento con cui l’Europa sostiene le politiche per l’occupazione e l’inclusione sociale. Dei 732 milioni di euro in dote per il settennato che si concluderà nel 2020 (70 milioni in più rispetto alla passata programmazione) la Toscana ha scelto di destinarne il 35 per cento ai giovani. E i giovani in formazione e al lavoro saranno i protagonisti del pomeriggio, come del resto lo erano già stata la mattina.
Per loro in Toscana sono stati stanziati, solo per quanto riguarda il Fondo Sociale Europeo, 255 milioni: risorse con cui la giunta ha sostenuto il progetto Giovanisì voluto dal presidente Rossi e tenuto a battesimo cinque anni fa, un contenitore che comprende all’interno misure diverse che spaziano dai tirocini al servizio civile, dagli incentivi per l’occupazione a corsi per chi ha assolto l’obbligo scolastico ma non ha ancora diciotto anni e non ha conseguito un titolo né lavora, dalla formazione all’alta formazione e tutto ciò che può agevolare l’autonomia giovanile.
A novembre 2016 erano già circa 160 mila le persone coinvolte dalle azioni finanziate con il Por Fse 2014-2020: misure che riguardano lavoro, formazione, servizi ed assistenza. Con i fondi messi a disposizione dall’Europa sono stati ad oggi pubblicati 58 avvisi o bandi che valgono oltre 160 milioni di euro, oltre un quinto di tutto il POR, e 68 milioni sono già stati erogati sul territorio.
I risultati non sono mancati. In 2.564 hanno trovato un posto di lavoro nelle aree di crisi della Toscana, grazie ad incentivi per l’assunzione riconosciuti alle imprese che assumevano donne disoccupate di almeno 30 anni, giovani laureati, giovani laureati con un dottorato di ricerca, lavoratori che erano stati licenziati dopo il 10 gennaio 2008, altri prossimi alla pensione, persone con disabilità e soggetti svantaggiati. Ci sono state anche 75 persone coinvolte in lavori di pubblica utilità, dopo aver perso il loro impiego, e che in questo modo hanno ottenuto un sostegno al reddito.
Altre 153mila hanno potuto beneficiare di interventi di informazione, orientamento e consulenza finalizzati all’occupabilità ed erogati dai Centri per l’impiego; in 81 hanno ottenuto un sostegno per mettersi in proprio ed aprire una ditta o uno studio, attraverso l’accesso a servizi di co-working. Quanto all’inclusione sociale e con l’intento di ridurre le disparità di genere, favorendo la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, sono stati finanziati oltre 4mila interventi a supporto dei servizi per la prima infanzia.
L’elenco continua. In più di 12mila hanno potuto beneficiare di tirocini non curriculari; 3.340 studenti sono stati coinvolti in interventi di miglioramento della qualità dell’offerta formativa degli Istituti tecnici e professionali (ITP), 542 hanno effettuato percorsi di alta formazione (210 dottorati, 48 master e dottorati all’estero, 170 master in Italia, 114 tirocini curriculari) e 728, che un lavoro ancora non ce l’avevano oppure sì ma l’avevano perso, hanno seguito percorsi di formazione strategica nel settore “Moda” per conseguire una qualifica in più , certificare le proprie competenze o metter su un’impresa. Interventi diversi ma un obiettivo comune: creare lavoro stabile, qualificato e tutelato e dunque capace di rafforzare la coesione sociale, partendo dalla conoscenza che è il valore aggiunto che può accrescere la competitività delle persone ed anche dei territori.
Comunicato stampa di Walter Fortini e Dario Rossi, Toscana Notizie