Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani

Tanti i partecipanti alla camminata. Coinvolgente lo spettacolo teatrale su Matteo Messina Denaro. Giani: “Diamo il segno che lo Stato c’è e che le mafie non possono prevalere”. Ciuoffo: “Avanti con il nostro obiettivo di fare di Suvignano un bene esemplare”. 

Festa della Legalità a Suvignano - Assessore CiuoffoE’ stata un successo la quinta edizione della Festa della Legalità che la Regione, in collaborazione con Giovanisì, ha organizzato presso la tenuta di Suvignano, la più grande delle proprietà sottratte alla mafia che la Regione gestisce attraverso la sua controllata, la società pubblica Ente terre regionali. All’inizio del pomeriggio si è svolta la camminata della legalità, un percorso di 7 chilometri che si è snodato in una ampia fetta della vastissima proprietà, che misura ben 638 ettari situati a cavallo tra i Comuni di Monteroni d’Arbia e di Murlo. A seguire l’iniziativa “Suvignano tenuta aperta”, alla quale hanno partecipato sia il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani che l’assessore regionale alla cultura della legalità Stefano Ciuoffo.

“Abbiamo voluto riproporre anche quest’anno questa festa – ha spiegato il presidente Giani – perché ci preme non smarrire quel vero e proprio filo rosso che lega le molteplici attività che come Regione organizziamo nel corso di tutto l’anno, volte alla diffusione della cultura della legalità democratica e tese a formare amministratori, dirigenti pubblici e funzionari alla migliore diffusione di quei valori in cui crediamo profondamente e che rappresentano il segno tangibile che lo Stato c’è, con le sue regole, e che nessuna organizzazione mafiosa può neppure lontanamente pensare di avere campo libero per svolgere le sue trame fuorilegge, quando non anche eversive”.

Un concetto ribadito anche dall’assessore Stefano Ciuoffo, che ha voluto richiamare le linee principali dell’impegno della Regione Toscana. “Siamo orgogliosi – ha precisato l’assessore regionale – di riaffermare che la Regione ha deciso di consolidare questo luogo, destinando al suo recupero e sviluppo circa 1,8 milioni di euro, oltre agli 80.000 euro l’anno finalizzati a sostenere le iniziative per la legalità . E’ in corso di redazione il piano di sviluppo di questa tenuta da parte dell’assessorato all’agricultura e ad Ente Terre, che si baserà prima di tutto sull’impulso che daremo alla produzione agricola e alla successiva commercializzazione dei prodotti raccolti. Questa stupenda location, già oggi, si presta ad avere una funzione ricettiva, grazie alla presenza dell’ agriturismo. I turisti potranno avere all’interno della tenuta l’irripetibile occasione di coniugare la vita a contatto con la natura con l’approfondimento delle proposte di impegno civile. Insomma siamo più che mai impegnati nel raggiungimento del nostro ambizioso obiettivo, quello di fare di Suvignano un vero e proprio “Bene esemplare”.

E’ un programma che prevede, come prossime tappe, l’ultimazione entro la fine dell’anno dei lavori di allestimento della Sala della Legalità, intitolata a Giovanni Falcone, il magistrato che nel 1983 confiscò per la prima volta la tenuta di Suvignano. Tenuta che nel 2007 fu sequestrata in via definitiva a Vincenzo Piazza, imprenditore edile appartenente a Cosa nostra, e assegnata nel 2019 alla Regione Toscana. Più ravvicinata la conclusione dei lavori per la realizzazione dell’Ostello da 40 posti letto, che si conta di inaugurare nel tardo autunno e che fornirà ulteriori occasioni di frequenza del bene, visto anche che dal suo territorio passa un tratto della via Francigena. L’attuale patrimonio immobiliare di Suvignano consiste in 124 edifici, per una superficie complessiva di 2.899 metri quadrati e 76,5 vani.

Tutti coloro che sono interessati a conoscerne le possibilità di fruizione e utilizzo possono rivolgersi al gestore, scrivendo a info@terreregionali.toscana.it oppure chiamando i numeri 055/4383716 o 055/4385022.

La festa si è conclusa con la rappresentazione de “L’invisibile” il lavoro teatrale di e con Giacomo di Girolamo e la regia di Alessandro Gallo, dedicato alla ricostruzione della vita e dei delitti del boss mafioso, per anni latitante e adesso in fin di vita dopo essersi costituito, Matteo Messina Denaro.

Comunicato stampa di Tiziano Carradori, Toscana Notizie