Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani

“Siamo orgogliosi di ospitare Didacta in Toscana, che grazie a questa manifestazione si trasforma un po’ nella capitale del mondo dell’innovazione della scuola e della formazione, scuola e formazione di tutti”.

Così il presidente della regione Eugenio Giani intervenendo sabato 21 maggio agli “Stati generali dell’istruzione: ITS, la nuova istruzione tecnica superiore e il mondo del lavoro” organizzati dalla Commissione Istruzione del Consiglio Regionale e da quella Cultura del Senato nell’ambito della Fiera Didacta Italia, il più grande evento fieristico dedicato all’innovazione e al mondo della scuola in corso alla Fortezza da Basso.

Insieme a Giani, l’assessora all’istruzione, formazione, lavoro e università Alessandra Nardini di fronte a una numerosa platea dove sedevano i ministri dell’Istruzione e per gli Affari regionali Patrizio Bianchi e Maria Stella Gelmini.

“Una manifestazione importante adesso che stanno iniziando ad arrivare i finanziamenti del PNRR che stanzia 1,5 miliardi di euro fino al 2026 per la riforma degli ITS, Istituti Tecnici Superiori, con l’obiettivo proprio di migliorarne la qualità e di diffonderne la conoscenza così da renderli un’alternativa concreta alle università facendone un volano per l’occupazione giovanile dopo gli studi – ha proseguito Giani – Gli ITS, come li ha definiti il presidente Draghi, sono un “pilastro educativo” e come accade da anni già in altri Paesi europei, dalla Francia alla Germania, ci proiettano nel futuro, ricordandoci che le società più prospere sono quelle che preparano meglio i loro giovani a gestire i cambiamenti”.

“Gli ITS, iniziativa che rientra nell’ambito del progetto regionale Giovanisì, sono una scommessa lanciata alcuni anni fa e, possiamo dire oggi, vinta – ha sottolineato Nardini – lo dimostrano i risultati del monitoraggio annuale Indire in termini di occupazione.
Gli ITS, infatti, consentono alle ragazze e ai ragazzi che portano a termine questi percorsi di inserirsi nel mondo del lavoro e di farlo in maniera coerente rispetto al percorso formativo seguito. Sono quindi uno strumento importante in termini di superamento del mismatch, il disallineamento, tra domanda e offerta di lavoro. Nel corso di questi anni – ha proseguito –  sono state notevolmente incrementate le risorse destinate a sostenere questi percorsi: nel POR FSE 2014/2020 siamo arrivati a oltre 27 milioni, che si sono tradotti in oltre 80 percorsi ITS. Abbiamo anche investito 4,7 milioni di euro per sostenere i Laboratori Formativi Territoriali Aperti, luoghi di eccellenza tecnica e tecnologica aperti al territorio, a beneficio di scuole, università, organismi formativi, imprese. Per l’anno formativo 2022/2023 abbiamo stanziato oltre 4 milioni di euro a sostegno dei percorsi realizzati dalle 9 Fondazioni ITS toscane, e all’interno della nuova programmazione del nuovo settennato dei fondi strutturali europei continueremo a garantire risorse alla Fondazioni perché crediamo che gli ITS siano una risorsa da far conoscere e valorizzare.

Il nostro compito adesso – ha proseguito Nardini – è proprio questo: fa comprendere il valore degli ITS, che non sono assolutamente percorsi di serie B, attraverso un impegno ancora più forte sull’orientamento, affinché le ragazze e i ragazzi possano compiere, accompagnati da famiglie e docenti, una scelta informata e consapevole rispetto al grande ventaglio di opportunità presente nel territorio toscano.
Stiamo lavorando per legare sempre più mondo dell’istruzione, della formazione e del lavoro, senza competizione con il mondo dell’Università ma, anzi, creando sinergie”.

 

Fonte: comunicato stampa di Chiara Bini, Toscana Notizie