Il progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani

studio_06“Sono cose che capitano”. A volte ce la caviamo così, ma è grazie anche all’indifferenza che piccoli e grandi reati prosperano, al pari delle cattive abitudini. Invece per combattere l’illegalità, quella di tutti i giorni, come le mafie occorre l’impegno di tutti. 

Lo raccontano in un video gli studenti di una scuola superiore di Padova, tra i mille ragazzi dai quindici ai diciannove anni, la maggior parte toscana ma arrivati da tutta Italia, che stamani hanno partecipato al teatro Puccini di Firenze alla conferenza finale “Giovani sentinelle della legalità”, un’iniziativa della Fondazione Caponnetto promossa e sostenuta dalla Regione Toscana. In collegamento skype è intervenuta una scuola anche da Corleone, il paese in Sicilia famoso nel mondo per i capi clan Riina e Provenzano.

“E’ stato interessante ascoltare questi ragazzi”, commenta l’assessore alla presidenza della Toscana, che stamani è intervenuto al teatro Puccini. “E’ stato interessante anche vedere i lavori che questi ragazzi hanno realizzato sul tema della lotta alla mafia”. Il magistrato Caponnetto sapeva che senza la formazione e l’impegno dei giovani, il paese non può avere un futuro degno. Mai abbassare la guardia, diceva, come quando sottolineava che la Toscana non è terra di mafia, ma la mafia c’è e ne va dunque tenuto conto.

Quanto male possa fare l’indifferenza ben lo riassumeva cinquantatré anni fa Ethel Merman nella commedia “Questo pazzo pazzo pazzo mondo”: “Cose che capitano? – diceva ad un certo momento nel film – Capitano soltanto perché questo Paese è pieno di gente che quando queste cose capitano dice ‘sono cose che capitano’ ed è per questo che capitano”. 

“Caponnetto – ha ricordato l’Assessore regionale alla Presidenza – incontrava spesso gli studenti nelle scuole e gli invitava a godersi la vita, innamorarsi ed essere felici, ma a diventare partigiani anche di un nuova Resistenza, quella dei valori e degli ideali. Li invitava a non aver paura di pensare, denunciare e agire da uomini liberi e consapevoli. Li invitava ad essere sentinelle di se stessi. E questo è appunto il senso dell’iniziativa di stamani”. Sentinelle di se stessi e contro l’indifferenza.

Al Teatro Puccini di Firenze assieme all’assessore alla Presidenza sono intervenuti anche la senatrice Alessia Petraglia e la vice sindaco di Firenze Cristina Giachi. Sul palco a rappresentare la fondazione Caponnetto c’era Domenica Bilotta. Ha partecipato anche Angelo Corbo, ispettore di polizia che ha fatto parte della scorta del magistrato Giovanni Falcone ucciso a Capaci.

Comunicato stampa di Walter Fortini, Toscana Notizie